Perché l'attacco al Cremlino può essere realmente ucraino
I media occidentali paiono concordi nel condividere la tesi complottista, secondo cui l'attacco al Cremlino, con due droni, sarebbe opera dei russi stessi per galvanizzare la loro opinione pubblica. Eppure finora gli ucraini hanno dimostrato di avere sia la capacità che la volontà di compiere simili attacchi.
La guerra culturale avvelena il clima negli Usa
La guerra culturale è un fenomeno crescente negli Stati Uniti di questi anni ’20. Le prossime elezioni saranno decise anche in base a come i prossimi candidati intenderanno combatterla. Gli woke l'hanno scatenata, i conservatori sono al contrattacco. Il rischio violenza è sempre più alto.
- È BATTAGLIA ANCHE SULLA CANDELA PER L'EUCARISTIA, di Ermes Dovico
Israele, morte di Khader Adnan, Hamas prepara la vendetta
Arrestato lo scorso febbraio, è morto, a seguito di un lungo sciopero della fame, Khader Adnan. Accusato di essere un dirigente della Jihad Islamica, era in carcere in detenzione preventiva. I famigliari accusano il governo israeliano di averlo ucciso, lancio di razzi da Gaza.
La crisi russo-ucraina avvicina il Papa a Orban
La visita di papa Francesco ha di fatto rotto l'isolamento internazionale dell'Ungheria. La causa della pace e l'atteggiamento verso la guerra in Ucraina sono stati al centro della visita e la base della sintonia trovata. Il che non impedisce un nuovo appello all'accoglienza degli immigrati.
Nei Dems si candida il Kennedy che non ti aspetti
Robert Kennedy jr, figlio del celebre Bob Kennedy (fratello del presidente) assassinato nel 1968, si candida nel Partito Democratico. Con un consenso stimato attorno al 14%, è l'unico sfidante reale di Joe Biden. È diventato celebre, negli ultimi anni, per la sua battaglia contro l'obbligo di vaccinazione e i lockdown.
Donbass, come i russi logorano gli ucraini
I russi avanzano in Donbass. Dopo dieci mesi di feroci combattimenti a Bakhmut, gli ucraini sono alle strette. E gli americani iniziano a prendere le distanze dalla scelta di Zelensky di difendere la città ad oltranza. Proseguono le battaglie di attrito sul fronte orientale: chi si logorerà per primo?
La campagna per Usa 2024 simboleggia la "notte" dell'America
Il settantenne Trump e l’ottantenne Biden, in corsa per la presidenza. L'elettorato è confuso, tra secolarizzazione, vizi e cancel culture. La (sola?) speranza è che un repubblicano più giovane ed eleggibile ponga fine all’oscurità con una nuova alba che ravvivi la democrazia americana.
La controffensiva ucraina di primavera non parte mai
La tanto annunciata controffensiva di primavera degli ucraini continua a non partire. Si registrano solo azioni offensive locali, in vari settori del fronte. Si può pensare che la controffensiva ci sarà solo a parole. Se fosse solo per sostenere il morale e convincere gli occidentali a continuare a mandare aiuti?
Biden contro Trump ancora nel 2024? Tutto porta a pensarlo
Biden vuole ricandidarsi, nonostante l'età. Trump, se si votasse oggi, vincerebbe le primarie repubblicane. Insomma, le elezioni del 2024, salvo imprevisti, sarebbero esattamente il secondo round del voto alle presidenziali del 2020. La maggioranza degli americani, però, vorrebbe candidati nuovi.
Sudan, fuga da Khartoum. Evacuati tutti gli stranieri
In Sudan prosegue da nove giorni la guerra civile scatenata dai paramilitari Rsf del generale Hemedti contro la giunta militare del generale al-Burhan. Saltata anche la tregua di Eid-al-Fitr, i Paesi che hanno ambasciate a Khartoum, Italia inclusa, hanno deciso di evacuare tutti i connazionali.
Gli americani, terrorizzati, hanno il grilletto facile
Un piccolissimo errore può costare la vita. Il mondo assiste stupefatto a una serie impressionante di sparatorie accidentali negli Stati Uniti, ben quattro in una settimana, causate da una porta sbagliata, una strada sbagliata, un’auto confusa con la propria, una palla che scivola nel cortile sbagliato.
Taiwan si sente un Paese indipendente
Gli ultimi sondaggi rivelano che i taiwanesi non si sentono più cinesi e non sono d'accordo con l'accordo del Consenso del 1992 che fissa il principio di un unico paese (pur con due sistemi). La Cina non accetterebbe mai una proclamazione di indipendenza. Si addensano nubi per il 2024, l'anno delle elezioni.