Pakistan. Il governo non difende i cristiani
Polizia che distoglie lo sguardo al momento buono, nessuna garanzia dei diritti e fine della moratoria della pena di morte: sono tante le preoccupazioni della comunità cristiana in Pakistan all'indomani del duplice attentato di Lahore. Ne parlano a La Nuova Bussola Quotidiana mons. Sebastian Francis Shah, arcivescovo di Lahore e padre James Channan direttore del locale Centro Domenicano per la Pace.
Pakistan e Medio Oriente: Fermare la persecuzione dei cristiani
Pakistan: il vescovo di Lahore, mons. Shah, conferma a La Nuova BQ che il governo pakistano non fa abbastanza per proteggere i cristiani. Nel frattempo, la dichiarazione del Vaticano, della Russia e del Libano in difesa dei diritti dei cristiani nel Medio Oriente è un appello all'Onu per un intervento. Anche militare, se necessario.
Israele al voto, stavolta Netanyahu rischia grosso
Poco meno di sei milioni di israeliani (per l’esattezza 5 milioni 881 mila 696) sono chiamati alle urne per eleggere i 120 deputati della ventesima legislatura. Un rinnovo anticipato voluto da Benjamin Netanyahu, leader del partito di maggioranza relativa Likud, per contrasti nella sua coalizione di governo.
Cristiani in Pakistan, la minoranza più perseguitata
Lahore, Pakistan: due chiese sono state colpite da attentatori suicidi talebani. Il bilancio provvisorio è di almeno 14 morti. Prima sconcerto, poi rabbia e infine lutto nella piccola e perseguitata minoranza cristiana locale. Ma questi attentati sono solo una parte del problema. I cristiani pakistani sono minacciati dalla polizia, dalla legge sulla blasfemia e dai pogrom.
Israele al voto Panico in casa Netanyahu
Israele, si vota martedì: i sondaggi danno in vantaggio la coalizione a guida laburista che sfida il premier Netanyahu. Il leader likudista paga lo scotto delle defezioni nel suo schieramento: Livni e Khalon, soprattutto. Ma si è tirato contro anche i vertici militari, che temono una sua rottura con gli Usa di Obama.
Ferguson: il problema è la polizia, non il razzismo
Due poliziotti feriti a Ferguson nel Missouri. E' l'ultimo episodio, di una protesta dei neri iniziata ad agosto. Come rileva il rapporto del dipartimento di Giustizia, il problema di Ferguson è la sua polizia, che è violenta e corrotta. Ma i media (e il presidente) preferiscono parlare di razzismo. E' opportuno?
Tikrit: L'Isis sta perdendo. Ma così vince l'Iran
A Tikrit l'esercito iracheno sta iniziando a vincere contro gli jihadisti dell'Isis. Ma per tre quarti le truppe vittoriose sono costituite da volontari iraniani delle brigate Badr, sostenuti da aerei iraniani. Incredibile a dirsi, ma otto mesi di campagna aerea della Coalizione a guida statunitense hanno ottenuto meno risultati di dieci giorni di offensiva dei pasdaran.
Rilasciati i bimbi rapiti. Ma non sanno più chi sono
Sono ormai al sicuro in un orfanotrofio gli 80 bambini e ragazzi rapiti dai terroristi islamici della Nigeria, i Boko Haram, e liberati nel nord del Camerun. Ma ora i bambini sembrano aver subito una cancellazione totale della loro identità. Non hanno più memoria dei loro genitori né di chi erano prima del sequestro.
Russia, il silenzio delle madri
Valentina Mel'nikova, di San Pietroburgo, è la fondatrice dello storico Comitato della Madri, l'associazione che si premurava di salvare i ragazzi di leva russi dagli orrori della guerra e del nonnismo in tempo di pace. Ora che è in corso un conflitto non dichiarato (ma molto più sanguinoso degli altri) in Ucraina, la società civile russa e le stesse madri dei soldati paiono essersi zittite.
Quando un governo porta al potere la famiglia
La famiglia prima di tutto e in cima alle politiche del governo. Lo ha deciso l’Ecuador dove fino a poco tempo fa la strategia è stata quella classica a base di “educazione” sessuale, pillole, preservativi e aborti. Ora, invece, il neo presidente Rafael Correa, ha restituito alle famiglie il loro ruolo. Ce la farà? Lo speriamo.
E' un flop la prima offensiva contro l'Isis
Poteva essere un'occasione per riscattare l'onore perduto dell'esercito iracheno. Invece l'offensiva lanciata contro gli jihadisti dell'Isis a Tikrit è finita con un nulla di fatto. Quasi tutti i reparti iracheni sono ormai costituiti da miliziani sciiti comandati da iraniani. E intanto in Siria altri ribelli confluiscono nell'Isis.
Odissea in Ucraina: i profughi dimenticati
Un milione e 70mila sfollati, fuggiti dalla guerra nell'Ucraina orientale. E nessuno si occupa di loro. Persino il governo di Kiev è quasi assente. Ad aiutarli sono solo parenti e associazioni di volontari. Gli ucraini stanno imparando a fare da sé, non fidandosi più delle istituzioni. Reportage fra i profughi dimenticati di Slovyansk.