La battaglia per il Donbass, una carneficina che si può evitare
La concentrazione delle forze russe nel Donbass prelude alla battaglia decisiva contro i reparti migliori dell'esercito ucraino: in tutto 200mila soldati schierati da una parte e dall'altra del fronte. C'è il rischio di una carneficina, a meno che la strategia di Mosca sia quella di completare l'accerchiamento delle truppe nemiche, costringendo Kiev alla trattativa.
- DIRITTI UMANI, IL CASO RUSSIA E L'IPOCRISIA DELL'ONU, di Anna Bono
La versione di Mariana, vittima delle due propagande
Per i russi era un'attrice, ora riceve minacce di morte dagli ucraini perché ha detto di non aver sentito un bombardamento aereo. La videoblogger Mariana Vyscemyrska è vittima di due propagande opposte. Il giornalista italiano Giorgio Bianchi è andato a intervistarla scoprendo una interessante verità. Ora ignorata dalla stampa internazionale.
Cari politici, la vostra strategia è guerrafondaia
In forza di motivazioni presentate come indiscutibili per le democrazie, non si considerano più le conseguenze catastrofiche della guerra e di un suo allargamento. È la naturale conseguenza di politici, anche cattolici, che guardano la Parola di Dio come un corpo estraneo; di un’Europa che disprezza le sue radici e i suoi grandi personaggi, come san Giovanni Paolo II, che hanno operato davvero per la pace. Un consiglio...
Armi all'Ucraina: una decisione legittima, ma inopportuna
Da un punto di vista costituzionale, l'invio di armi all'Ucraina è legittimo. Ma in termini di opportunità? La reazione ad un male (aggressione ad uno Stato) non deve condurre ad un male più grande (conflitto mondiale), altrimenti la scelleratezza dell’attacco militare russo viene superata dalla scelleratezza di chi provoca un male peggiore.
Accogliere la marea di profughi. Italia in difficoltà
È salito a quattro milioni il numero delle persone che hanno lasciato l’Ucraina riversandosi nei paesi vicini. L'Unhcr si complimenta con i paesi europei che li stanno accogliendo. L'Italia è in condizioni peggiori perché ha già le sue strutture sature di immigrati illegali che non respingeva più.
Se la guerra in Ucraina causa una nuova primavera araba
La guerra in Ucraina priva gran parte del Medio Oriente e del Nord Africa del principale granaio. Paesi che dipendono, in larga misura, dai raccolti in Russia e Ucraina, ora contano i mesi che restano per le loro scorte di pane. E temono lo scoppio di una nuova primavera araba.
- ISRAELE TRA PACE E ATTENTATI di Stefano Magni
Come la guerra in Ucraina agita le acque in Asia
L’invasione russa dell’Ucraina agita le acque internazionali e rischia di creare le condizioni per lo scoppio di nuovi conflitti. In quest’ultimo “tranquillo weekend di paura”, l’Asia, dal Mar Rosso al Mar Giallo, ha assistito alla recrudescenza di alcuni dei conflitti più duraturi della storia contemporanea: Yemen, Nagorno-Karabakh e Corea.
Quel virus totalitario russo che contagia i conservatori
Dario Fertilio, giornalista e scrittore, analizza con la Bussola la narrazione russa sulla guerra in Ucraina. E le mille trappole culturali e lessicali usate dal Cremlino per attrarre un vasto e inconsapevole pubblico di cattolici e conservatori. Che giustamente sono spaventati anche dal rischio di deriva totalitaria in Occidente.
- IL VESCOVO DI PRAGA E I PROFUGHI UCRAINI di Nico Spuntoni
L'incontro con i profughi ucraini risveglia la fede nei cechi
La Repubblica Ceca ha accolto, nel primo mese di guerra in Ucraina, un'ondata di profughi di guerra. Zdenek Wasserbauer, vescovo ausiliare di Praga, spiega alla Bussola che "Chi è chiamato ad accogliere, anche se non credente, si rende conto che queste persone vengono da una terra dove la religiosità è più sentita".
Quali e quante armi l'Italia ha fornito all'Ucraina
Benché il contenuto del decreto sia segreto, indiscrezioni giornalistiche permettono di ricostruire quali e quante armi l'Italia sta inviando all'Ucraina. Si tratta di armi che avanzavano nei nostri magazzini, o perché eccedenti, o perché tecnologicamente superate. In ogni caso, utili per combattere tank ed elicotteri. Se finissero in cattive mani?
- BARTOLOMEO IN POLONIA di W. Redzioch
La guerra vista dall'Africa, un continente diviso
Dei 52 Stati che all’Onu non hanno condannato l’invasione russa dell’Ucraina, 26 – la metà – sono africani. Anche se pochi se ne interessano. Il Sudafrica, potenza africana astenuta, è chiaramente schierata con la Russia. Dal Centrafrica, volontari per combattere assieme ai "fratelli russi", ma dalla maggior parte dei Paesi si parte per combattere fra le file degli ucraini.
Draghi indossa un elmetto più grosso di Zelensky
I toni maggiormente "soft" di Zelensky ieri in Parlamento contrastano con le parole di Draghi e del suo governo che si pongono in trincea sul fronte della reazione all'intervento armato russo, anche a costo di prestare il fianco a pesanti ritorsioni economiche di Mosca. L'Italia draghiana si presenta come una spericolata “testa di cuoio” atlantista a differenza degli altri Paesi Ue (come Francia e Germania) che guardano ai loro, giusti, interessi.