Zan in aula il 13, tra numeri incerti e rischio tradimenti
M5s, Pd e Leu respingono la mediazione sul Ddl Zan, che arriverà in aula al Senato il 13 luglio. Lega e Fi accusano Letta di aver forzato la mano. Il leader dei Dem rischia con il voto segreto lo scacco di Renzi. I numeri sono incerti, ma nella forzatura giallorossa può aver pesato il sapere che qualcuno nel centrodestra tradirà, votando pro-Zan.
Il Regno Unito riapre, noi continuiamo a chiudere
Mentre il Regno Unito decide di riaprire tutto e di rimuovere le ultime restrizioni anti-Covid per il 19 luglio, in Italia si va verso un'estate delle chiusure, ai danni soprattutto delle attività ricreative (ormai agonizzanti). Johnson ritiene che la situazione sia gestibile, anche con la variante Delta. Da noi prevale la politica del lockdown spinta da virologi mediatici.
Zan: settimana decisiva, tra modifiche e rifiuti a trattare
Sta per iniziare una settimana che potrebbe essere decisiva per il ddl Zan con la ripresa del tavolo di maggioranza a Palazzo Madama. Lega e FI chiedono l'unificazione della proposta Ronzulli e Italia Viva prova a modificare il concetto di identità di genere e ad "ammorbidire" la Giornata contro l'omofobia.
Grillo vs Conte, il comico ridicolizza il suo Movimento
Lo scontro frontale tra Grillo e Conte ha certamente risvolti economici e di potere, anche legati alla gestione dei dati dei militanti. Imprevedibile l’esito di questo “Vietnam”, che intanto avvantaggia Di Maio e sorprende per la ritrovata intesa tra il comico e Casaleggio.
Grillo, Silvio e la distruzione delle proprie creature
Forza Italia e Cinque Stelle hanno un punto in comune: dipendono dai loro fondatori. Oggi Berlusconi vorrebbe uccidere la sua creatura, annullandola in un partito unico di centrodestra. E così anche Beppe Grillo, il quale teme che Conte possa eclissarlo. Una sindrome masochistica che finirà per portare acqua agli avversari.
L'Ue rifinanzia Erdogan ma con la Libia prende tempo
L'Ue a “trazione” tedesca rifinanzia con 3,5 miliardi di euro la Turchia per fermare i flussi migratori da est ma si limita a dichiarazioni di principio sul sostegno alla Libia per fermare i flussi che dall’Africa muovono verso l’Italia. L’unica opzione che resta a Roma è l’adozione di immediate misure nazionali. Come Grecia e Spagna.
Schieramenti in frantumi, il Ddl Zan acuisce le divisioni
Dopo la protesta del Vaticano contro il Ddl Zan e la dichiarazione di Draghi, la situazione politica è in evoluzione e alimenta i trasversalismi. Altro tema caldo che mina la compattezza degli schieramenti è quello dei candidati sindaci nelle principali città. E intanto i Cinque Stelle si stanno autodistruggendo con lotte intestine.
Immigrazione illegale, Draghi prenda in mano la situazione
2.500 clandestini giunti in Italia in soli tre giorni. Intanto, la Grecia rispedisce i clandestini in Turchia (che diventa "porto sicuro"), la Spagna li respinge sulla costa africana. Mentre 10 bengalesi giunti in Italia sono portatori della variante indiana del Covid. La Lamorgese ha fallito. Meglio che Draghi prenda in mano la situazione personalmente.
Si sfalda il partito filocinese, torna l'atlantismo
Il G7 in Cornovaglia rilancia l’asse atlantico in funzione anti-cinese. Grillo non l’ha presa bene e rema contro incontrando l’ambasciatore cinese in Italia e pubblicando sul blog un intervento anti-Nato. Il riposizionamento dell’Italia sullo scacchiere in un’ottica atlantista è destinato a rimescolare le carte.
La "sondaggite" che illude Pd e Cinque Stelle
Davvero la Lega rischia il sorpasso del Pd? Improbabile: per emotività dei sondaggi, incertezza sul sistema elettorale e elevata percentuale di indecisi. La “sondaggite” sembra ormai la malattia numero uno della politica italiana. Contamina la dialettica tra i partiti e rende ogni dichiarazione viziata da finalità elettoralistiche. Una patologia che inquina sempre più il funzionamento della democrazia.
Beffa Emirati, paghiamo gli errori della Farnesina
Prima della cerimonia del ritiro del contingente dall'Afghanistan, gli Emirati ci hanno inflitto un'umiliazione. Non hanno permesso all'aereo da trasporto militare, con 40 giornalisti a bordo, di entrare nel loro spazio aereo e di far scalo ad Al Minhad. Paghiamo gli errori di una Farnesina che ha bruciato i contatti con tutto il Medio Oriente.