Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
RAPPORTO FRONTEX

Ue: immigrati illegali in aumento. Italia, un colabrodo

Il rapporto trimestrale redatto dall’agenzia europea per le frontiere (Frontex) ha rilanciato in Europa l’allarme per i flussi migratori illegali. La maggior parte arrivano attraverso la rotta balcanica e quella del Mediterraneo centrale. L'Italia è l'unico Paese europeo a tenere le porte spalancate (fino al prossimo governo). 

Politica 15_10_2022
Arrivo di immigrati a Messina

Il rapporto trimestrale redatto dall’agenzia europea per le frontiere (Frontex) ha rilanciato in Europa l’allarme per i flussi migratori illegali, ai massimi dal 2016: nei primi nove mesi del 2022 gli arrivi irregolari nell'Ue sono infatti ammontati a 228.240, con un incremento del 70% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

"Abbiamo visto un aumento significativo dei migranti che arrivano attraverso la rotta dei Balcani occidentali e vediamo anche quelli che viaggiano senza visto verso i partner dei Balcani occidentali. Questo è ovviamente qualcosa che ci preoccupa e che dobbiamo affrontare insieme, rafforzando il nostro dispiegamento alle frontiere esterne o il personale di Frontex che collabora con i nostri partner dei Balcani occidentali per contrastare il contrabbando e intensificare i rimpatri" ha detto ieri la commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johansson. "Sono in stretto contatto con gli Stati membri più colpiti da questo nuovo afflusso. Ed è vero che alcuni di loro sono molto sotto pressione. Ad esempio, in Austria ci siano stati molti indiani che hanno chiesto asilo, in Belgio molti dal Burundi. E, naturalmente, molti di questi devono essere restituiti al paese di origine. Ma dobbiamo anche assicurarci di fermare questi flussi", ha sottolineato la commissaria.

Secondo Frontex le rotte più “calde” sono quella dei Balcani occidentali che riguarda anche i confini orientali italiani (dove ieri 32 clandestini asiatici e 2 “passeur” sono stati fermati dalla Polizia di Gorizia) e quella del Mediterraneo Centrale, diretta in Italia con imbarcazioni cariche di immigrati illegali provenienti da Libia, Tunisia, Algeria e Turchia. Se si sommano i clandestini transitati da gennaio a settembre dai Balcani (106.396, con una crescita del 170% rispetto al 2021) e quelli sbarcati nello stesso periodo in Italia (65.572, più 42% rispetto allo scorso anno) emerge che da queste due rotte sono transitati quasi 172mila dei 228mila clandestini entrati in Europa, oltre il 75%. Solo la rotta diretta in Italia, dalle coste turche e a africane, vede sbarcare quasi il 30% dei clandestini giunti in Europa nei primi nove mesi di quest’anno.

"Abbiamo visto un significativo aumento di arrivi di migranti attraverso la rotta dei Balcani occidentali. Tra loro ci sono anche quelli che non hanno obbligo di visto per l'ingresso in alcuni Paesi dei Balcani occidentali. Questo ci preoccupa e dobbiamo affrontarlo rafforzando le nostre frontiere esterne, anche con il maggior impiego di agenti di Frontex e lavorando con i nostri partner dei Balcani occidentali. Dobbiamo lavorare sulla politica di allineamento dei visti". Ha detto il commissario Johansson, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari interni in Lussemburgo.

Anche se il Commissario Ue non sembra curarsene troppo, l’Italia resta il paese europeo più esposto agli sbarchi dal mare perché è l’unico a non avere adottato contromisure idonee a scoraggiare gli sbarchi. L’Italia continua ad accogliere chiunque paghi criminali per raggiungerla e spalanca i porti (unica nazione a farlo) a tutte le navi delle Ong impegnate nel Mediterraneo. I dati forniti da Frontex sono riferiti agli sbarchi al 30 settembre mentre il ministero dell’Interno italiano registrava dall’inizio dell’anno al’13 ottobre ben 74.623 clandestini sbarcati, contro i 49.152 dello stesso giorno del 2021 e i 25.920 del 2020. Il confronto vero va fatto però col 2019 quando gli sbarcati a metà ottobre erano stati appena 8.455, un numero comunque in crescita rispetto ai primi 8 mesi di quell’anno in cui la gestione del ministro Matteo Salvini aveva ridotto al minimo storico i flussi di immigrati illegali verso l’Italia.

Un dettaglio non trascurabile soprattutto oggi che il Centrodestra si accinge a tornare a governare con una compagine politica che si dichiara determinata a combattere l’immigrazione illegale, ma che non sembra aver ancora chiarito chi ricoprirà la massima carica al Viminale. Del resto a combattere ogni forma di immigrazione illegale dovrebbe aiutare anche la considerazione che, dei clandestini sbarcati in Italia, nessuno fugge da guerre che sono di fatto cessate anche in Iraq, Afghanistan e Siria. Le principali nazionalità degli immigrati illegali sbarcati in Italia continuano infatti a essere gli egiziani che, per la prima volta, hanno superato i tunisini e i bengalesi, seguiti a distanza da siriani, afgani, ivoriani, eritrei, guineani, pakistani e iraniani.

Il report trimestrale di Frontex registra anche un aumento di arrivi lungo la rotta del Mediterraneo orientale con 28 clandestini pari a un incremento del 18% che riguarda, però, quasi esclusivamente le infiltrazioni a Cipro dal confine con la repubblica cipriota turca, mentre lungo le coste delle isole greche la Guardia Costiera di Atene continua ad attuare respingimenti nelle acque turche delle imbarcazioni utilizzate dai clandestini. In calo, invece, gli sbarchi in Spagna sia sulle coste mediterranee (9.718 sbarcati nei primi nove mesi dell’anno, pari a meno 34%) che su quelle atlantiche delle Canarie (12.349 sbarcati pari al 6% in meno rispetto allo scorso anno) mentre anche nel nord est europeo calano le infiltrazioni di immigrati clandestini lungo il confine tra Bielorussia, Polonia e Lituania dove sono transitati 4.566 clandestini con un calo del 31%.

Nel report mensile di Frontex settembre si conferma un mese difficile per il contrasto ai flussi illegali di esseri umani: gli arrivi irregolari in Europa sono stati 33.380, il 25% in più rispetto a settembre 2021. I clandestini segnalati lungo la rotta dei Balcani occidentali sono stati 19.160 (il doppio del settembre 2021) e si tratta per lo più di tentativi di attraversamento della frontiera da parte di persone già presenti nei Paesi situati lungo la rotta. Alta anche la pressione sull’Italia lungo la rotta del Mediterraneo centrale con 7.200 clandestini arrivati in settembre (+5% sul settembre 2021). Tunisini, bengalesi ed egiziani sono le nazionalità più comuni su questa rotta. Come anche in passato il rapporto di Frontex non tiene conto degli ucraini in fuga dalla guerra che godono della protezione temporanea, ma secondo l’agenzia, dall'inizio della guerra nel febbraio scorso, sono arrivati nelle nazioni dell'Unione oltre 11 milioni di ucraini, ma di cui un numero "significativo" ha già fatto ritorno in patria, specie nelle regioni occidentali meno esposte al conflitto.

Rimane elevata la pressione migratoria illegale anche sulla Manica, con 52.700 rilevamenti, più dell'intero 2021 (52mila) con un aumento dei flussi dalla Francia verso la Gran Bretagna del 68% rispetto ai primi nove mesi del 2021 e include sia tentati attraversamenti a bordo di piccoli natanti, sia arrivi sulle coste britanniche.