Schermaglie sul green pass, ma la Lega guarda al Colle
Il Carroccio ha prima ritirato tutti i suoi emendamenti sul green pass e poi votato, invano, con Fratelli d’Italia. Salvini tenta di recuperare terreno sulla Meloni e di far pesare i suoi voti per Draghi al Quirinale. Con l’idea di andare a elezioni anticipate, che non dispiacerebbero nemmeno a Letta e Conte.
La finta democrazia dei partiti e dei loro leader
Pullulano fondazioni, task force, osservatori, scuole di formazione politica riconducibili sempre e comunque ai leader di partito e ai capicorrente, quindi con il vizio originario e inestirpabile di essere figli di uno spudorato verticismo. Come quello di Letta che alla festa dell'Unità annuncia la nascita di un "Osservatorio" per la rinascita del Pd.
Ed ora Draghi sdogana direttamente l'obbligo vaccinale
Il premier Mario Draghi, in conferenza stampa, ha fugato i dubbi residui. Si va verso l’obbligo vaccinale e verso la terza dose, “Aifa ed Ema permettendo”, ha chiarito il Presidente del consiglio. Fin da subito, però, verrà esteso ad altri settori lavorativi, pubblici e privati, l’obbligo del green pass
Il Pd nasconde il suo volto nelle prossime elezioni
Persino il segretario Enrico Letta, candidato a Siena, nasconde il simbolo del Partito Democratico nelle prossime elezioni amministrative. Non vuole rischiare, perché i senesi vedono nel Pd il responsabile della rovina del Monte dei Paschi e perché la sinistra è divisa. C'è aria di crisi di identità, compreso il governatore Emiliano che elogia Salvini.
I partiti che puntano al secondo Mattarella
Sergio Mattarella, a Ventotene, pronuncia un discorso politico più del solito. Che sia un modo per candidarsi? Anche ammettendo che non voglia, come dice, i partiti della maggioranza (tutti, tranne FdI) hanno forti interessi nel tenerlo al Quirinale per un secondo mandato. Anche per lasciare Draghi nella sua posizione di premier.
Il Fatto e il M5S, un conflitto d'interessi inosservato
Layla Pavone, esperta in start up digitali, è la candidata sindaco grillina per Milano. E siede nel CdA del Fatto Quotidiano. Non si tratta di un caso isolato: anche Lucia Calvosa, nominata all'Eni e Ferruccio Sansa, ex candidato per la Liguria sono del Fatto, la prima nel CdA il secondo giornalista. Perché di questa commistione non si parla?
Sardine e pentastellati, gli "innovatori" normalizzati
Il movimento delle Sardine era nato con grande spirito civico e apartitico per sostenere la sinistra nelle elezioni dell'Emilia Romagna. Ora il suo leader si limita a una candidatura nelle file del Pd. Parabola quasi analoga per il "rivoluzionario" Movimento 5 Stelle che a Milano flirta con Sala e a Benevento non disturba Mastella.
Mentre Kabul brucia, Di Maio prende il sole
Comportamento imbarazzante del ministro degli Esteri Di Maio. Mentre i Talebani conquistano l'Afghanistan e gli italiani cercano in tutti i modi di fuggire dal Paese in fiamme, il ministro grillino viene fotografato in spiaggia, a Porto Cesareo, in compagnia di Emiliano e Boccia. Bufera di critiche sul Web e nella politica.
La Lega vota il green pass delle contraddizioni. E si spacca
Il decreto sul green pass è pieno di incongruenze e di contraddizioni. La Lega, che prometteva battaglia, alla fine lo vota assieme agli altri partiti di governo. I leghisti che si erano spesi di più con i no green pass, Bagnai, Borghi, Pillon, Siri, in imbarazzo. La base e un pezzo di classe dirigente contestano Salvini.
Sui migranti, Lorefice esagera. Non c'è omissione
L'appello lanciato dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ha avuto effetto: la Guardia di Finanza ha raccolto gli emigranti in acque maltesi e li ha trasferiti in Italia. Ma il prelato usa parole esagerate: non c'è un genocidio in corso e l'Italia non è colpevole di omissione di soccorso.
Monte dei Paschi "salvata" a spese del contribuente
Si chiude il cerchio della vicenda Monte dei Paschi di Siena. L'allora ministro Padoan aveva aiutato la banca senese in fallimento con soldi pubblici. Oggi è presidente di Unicredit e acquista a prezzo di saldo la parte sana di MPS (lasciando la bad company a carico del contribuente). Ma così il Pd rischia di perdere il seggio di Siena.
Gli immigrazionisti ripassino la Convenzione sui rifugiati
Il 28 luglio del 1951 una conferenza speciale delle Nazioni Unite approvava la Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Essa definisce in modo chiaro i diritti e i doveri dei rifugiati e degli Stati che li ospitano. Termini oggi confusi e applicati anche agli emigranti economici.