A sinistra tutti contro tutti, addio solidarietà nazionale...
La sinistra dichiara che avrebbe proseguito la stagione della “solidarietà nazionale” con la guida di Draghi, ma intanto continua a usare toni offensivi sia verso il centrodestra (attuali alleati di governo compresi) che al suo interno. E non può ancora presentare un programma elettorale perché Letta ha tante gatte da pelare nel suo ex “campo largo”.
Al voto con una par condicio vecchia e da rivedere
Nessun partito ha battuto i pugni sul tavolo nei quattro anni e mezzo di legislatura per provare a riformare la legge sulla par condicio, una normativa fatta nel 2000 dal centrosinistra per limitare la sovraesposizione di Berlusconi e oggi assolutamente inadeguata a regolamentare la comunicazione politica. L'allarme del garante con le elezioni alle porte.
Non appena il governo cade, ricominciano gli sbarchi
I numeri del Viminale parlano chiaro: da gennaio a ieri sono sbarcati in Italia illegalmente 37.950 clandestini, di cui oltre un quarto nel solo mese di luglio. Il paragone è impressionante con i 27.474 dello stesso periodo dello scorso anno e rappresenta il triplo dei 12.473 sbarcati nel 2020. Il motivo è solo la politica delle porte aperte. E i trafficanti sono molto attenti alle tendenze politiche italiane vista la caduta di Draghi. È stato così anche nel 2019. Per questo il prossimo governo dovrà cambiare rotta, drasticamente.
Centrodestra: chi avrà più voti indicherà il premier
Dopo il vertice di coalizione, il centrodestra ha fissato le regole per le prossime elezioni. Il prossimo premier, in caso di vittoria, sarà indicato dal partito che prende più voti. Il maggior numero di seggi uninominali andrà a Fratelli d'Italia, seguito da Lega, Forza Italia e centristi. Il Pd dovrà mettere assieme tutti gli altri partiti per farvi fronte.
Il 25 settembre si vota, dopo il ritiro (voluto) di Draghi
Draghi avrebbe potuto continuare a governare fino alla fine della legislatura, ma ha preferito uscire di scena. Scaricando la colpa sui partiti che lo hanno sfiduciato. La campagna elettorale, la prima condotta in piena estate, sarà tutta fra "responsabili" e "irresponsabili". Ma l'elettorato potrebbe non crederci.
Il governo dei migliori fugge prima di crollare sotto le macerie
La realtà si può occultare sotto la coltre dell'"assolutismo illuminato", ma prima o poi le conseguenze di politiche imposte dall'alto cominciano a farsi sentire. E anche il leader tecno-competente Draghi, elevato a “salvatore della patria” si rende conto che il disagio economico e sociale causato dalle sue politiche è prossimo a trasformarsi in una valanga di proteste. E nasce anche nel “salvatore della patria” l'intenzione di fuggire prima di rimanere sotto le macerie dell'edificio da lui stesso minato. Ieri ha pronunciato uno tra i più provocatori discorsi mai ascoltati da un Presidente del Consiglio, chiaramente puntando ad acuire i contrasti piuttosto che a ricucirli.
- CAPOLINEA, ELEZIONI VICINE di Ruben Razzante
Governo Draghi al capolinea, elezioni più vicine
Dopo il surreale dibattito di ieri, il Senato ha rinnovato la fiducia a Draghi con 95 sì e 38 no, ma con il resto dei senatori che non hanno votato. Oggi anche la Camera dovrebbe confermargli la fiducia, ma sembra comunque scontato che il premier rassegni le dimissioni. L’altissima conflittualità interna ai partiti apre le porte alle urne anticipate.
Ritorno alle urne? L'occasione del centrodestra
Mercoledì, Draghi tornerà a parlare alle Camere. Potrebbe rinunciare all'incarico, nonostante abbia ottenuto la fiducia da Camera e Senato, perché non intende proseguire senza il M5S in maggioranza. Occasione per il centrodestra: chiedere, compatti, di tornare al voto in ottobre.
Il governo Draghi se ne va. Anzi torna. Inizia il mercato
Da qui a mercoledì sarà un tira e molla. Il voto di ieri in Senato dimostra che il governo Draghi può fare a meno del M5S. Ma Draghi vuole averli all'opposizione, rafforzando così la Lega nell'esecutivo? A premere per il voto è soprattutto la Meloni. Salvini è tentato. Letta e Berlusconi vogliono restare. Nei prossimi giorni sarà mercato (delle vacche).
Politici avanti al centro! Lontano dal Paese reale
Come ogni volta che si avvicinano le elezioni, si torna a parlare di centro. Un gruppo eterogeneo di politici che va da Toti a Tabacci, da Di Maio a Calenda, vuole aggiudicarsi la posizione del centrista. Ma il "centro" è un concetto vuoto. E Draghi, sempre meno popolare, ne ha bisogno? Intanto i problemi degli italiani sono reali e urgenti.
Riprende il terrorismo mediatico sul Covid, e il governo si divide
Nuovi allarmismi sull'ennesima ondata della pandemia: mentre il ministro Speranza invoca mascherine ovunque e quarta dose di vaccino per gli over 60, il sottosegretario Costa chiede l'eliminazione dell'obbligo di isolamento per i positivi asintomatici.
"Aborto diritto umano", Europarlamento vuole cambiare i Trattati
Con 324 voti a favore, 155 contrari e 38 astenuti, il Parlamento Europeo ha votato a favore dell'aborto come diritto umano fondamentale, chiedendo che i Trattati europei siano emendati per accogliere il principio dell'aborto come diritto umano fondamentale. È la risposta alla sentenza della Corte Suprema USA.