Gorbaciov, il liquidatore gentile dell'impero rosso
La morte di Mikhail Gorbaciov avviene proprio in un momento di rinnovata guerra fredda. Fu lui, assieme al rivale e interlocutore Reagan, a porre fine al confronto fra Mosca e Washington nel 1989. Non comprendendo l'irriformabilità del sistema comunista, perse tutto. Gli eventi nefasti successivi tuttavia non sono colpa sua.
- SIMBOLO DEL COMUNISMO VERDE di Alessandra Nucci
Comunismo verde, l'ideologia di Gorbaciov tuttora dominante
Dal 1989 il comunismo non è morto, è mutato e noi non ne abbiamo più paura. L'eredità di Gorbaciov è soprattutto il passaggio del testimone dal comunismo all'ecologismo, che l'ultimo presidente sovietico promosse sin dal 1990. Fu lui il promotore della Carta della Terra, base dello "sviluppo sostenibile".
Crisi ucraina, la Polonia si prepara alla guerra con la Russia
Aumento delle spese militari, acquisto di armamenti, aumento dei soldati, addestramento militare volontario: in Polonia, la guerra non è solo considerata inevitabile, ma per molti è addirittura l'occasione per saldare i conti con la Russia. E il fronte più caldo è attualmente quello con la Bielorussia.
-VIDEO: UN CONFLITTO SOTTOVALUTATO


Iraq, al Sadr si ritira e scoppia il conflitto fra sciiti
Le guerre civili nel Medio Oriente scoppiano per cause che poi spesso vengono dimenticate. Così in Iraq, l'estremista sciita Al Sadr, protagonista dell'insurrezione anti-americana, ha vinto le elezioni del 2021, ma non ha accettato gli accordi per condividere il potere con gli altri partiti sciiti. L'annuncio del suo ritiro ha scatenato la guerriglia urbana.
Per il governo polacco la domenica è sacra
In Polonia negozi chiusi nei giorni di festa: è l'impegno ribadito da Marlene Malag, ministro della famiglia: «è un tempo riservato alla famiglia, alla preghiera, non allo shopping». Lo storico sindacato Solidarność approva: l'obiettivo è tutelare i dipendenti. In Germania la legge più restrittiva sul punto. Poiché la festa fa bene al lavoro stesso, come ricordava il filosofo Josef Pieper.
Egitto, è lotta contro il velo. Altro che islamofobia
Le donne che indossano lo hijab (il velo) sono sempre più spesso discriminate, nei luoghi pubblici e non solo. Il velo, in Egitto, è ormai considerato socialmente associato ai poveri. L'imam di al Azar, però, lo vuole imporre ancora, almeno nei giorni di festa. In Nord Africa il dibattito è aperto. Contrariamente all'Europa.
Somalia, Shabaab all'attacco. Il governo li coopta
Nella lunghissima guerra civile somala, il potente gruppo jihadista Al Shabaab è tornato a colpire. Ha condotto raid massicci oltre il confine etiope e ha condotto un attentato anche nel cuore della capitale Mogadiscio. Il nuovo presidente Mohamud promette di stroncare la minaccia. E al governo viene cooptato uno dei fondatori di Al Shabaab.
Lockdown più comunismo e in Corea del Nord si muore di fame
Dal 14 agosto le restrizioni per il Covid-19 in Corea del Nord sono state rimosse. Nel Paese comunista, che si era sempre detto libero dal virus, era stato proclamato lo stato d'emergenza a maggio. Il lockdown ha provocato la morte per fame di decine di prigionieri. E anche i liberi non stanno molto meglio.
Darya Dugina uccisa, un attentato in cerca d'autore
L’uccisione alla periferia di Mosca di Darya Dugina, figlia del filosofo politico Alexander Dugin, presenta ancora molte zone d’ombra soprattutto nei suoi possibili risvolti. Mosca accusa Kiev, l'Ucraina smentisce seccamente, nessuna pista (neppure quella interna) è esclusa, resta più probabile però l'ipotesi dell'attentato ucraino.
In Mali partono i francesi e restano i jihadisti
Si conclude la missione a guida francese che per otto anni ha contrastato i terroristi, con scarso successo. Al comando in Mali e Burkina Faso giunte militari che la popolazione sostiene aspettandosi maggiore sicurezza rispetto ai governi democratici. Speranza vana, perché aumentano i civili uccisi. I governanti dirottano il malcontento accusando Parigi.
Alta tensione sulla centrale di Zaporizhzhia
Continua lo scambio di accuse sui bombardamenti che hanno sfiorato la centrale nucleare occupata dai russi. La Nato sollecita un’ispezione sul posto e il ritiro delle forze russe. Non è escluso che Zelenksy possa far leva su incidenti atomici per spingere i Paesi occidentali al suo fianco, rischiando però di perdere consenso internazionale se dovesse forzare troppo la mano.
Ruto presidente (contestato) del Kenya
Sull’elezione di William Ruto, annunciata dopo sei giorni dal voto, c’è l’ombra delle «questioni residue» che l’ambasciata Usa invita a superare. 4 membri su 7 della commissione elettorale hanno rifiutato di sottoscrivere l’esito, respinto apertamente dallo sconfitto Odinga.