Eurotangenti, un'occasione per rivedere la serietà dell'Ue
Lo scandalo delle tangenti dal Qatar, a politici, sindacalisti e Ong, può non essere l'unico. L'Ue ad esempio non ha indagato seriamente sul possibile conflitto di interessi per l'acquisto del vaccino Pfizer. Serve un lavoro di revisione nelle istituzioni europee, ma senza l'impulso totalitario di chi propone commissioni di controllo non elette.
Giornate difficili al Parlamento europeo, per via del Qatar-gate tutt’ora in corso. Sono garantista, ovviamente, la magistratura faccia il suo corso, la politica non scada in facile demagogia, il giornalismo si attenga ai fatti e ci si prepari anche a risarcire e riabilitare domani, con la stessa forza con la quale oggi dichiara già colpevoli gli indagati, coloro che verranno assolti.
Ieri per tutto i giorno si sono affastellate notizie e fotografie su montagne di soldi, numero di assistenti parlamentari, parlamentari, ex parlamentari e personalità italiane e straniere di marca radical socialista legate anche al mondo delle Ong e implicate nello scandalo. Il dibattito tenutosi al Parlamento europeo, in mattinata con la comunicazione della Presidente Metsola sulla decadenza (ed il successivo voto di 625 favorevoli, 1 contrario e due astensioni) dalle funzioni di istituzionali di una degli arrestati, la deputata socialista greca Eva Kaili, hanno visto i gruppi parlamentari più numerosi (Popolari, Socialisti, Conservatori) evitare polemiche e strumentalizzazioni. Da parte di questi gruppi politici emerge piuttosto l'impegno a riflettere su quali misure implementare per rafforzare l'applicazione del codice di comportamento, evitare conflitti di interesse, riesaminare la disciplina e l'attività delle Ong. Scatenatissimi invece i Verdi e la Sinistra che, con una parte consistente dei Liberali, ha chiesto ed ottenuto un dibatto con la Commissione nel pomeriggio di ieri e un voto sulle risoluzioni nella giornata di giovedì.
Coerenza e serietà? Cosa significano gli applausi al Parlamento europeo per la decadenza da Vice presidente dell’On.Kaili, tutt’ora indagata e la pavidità con la quale la Commissione sta collaborando con l’indagine che riguarda i suoi componenti e la Presidente Von der Leyen sugli accordi con Pfizer? Da tutta la giornata di ieri, un’altra preoccupazione emerge, non un relatore ha avuto il coraggio di denunciare la fitta trama che da anni Qatar e Fratelli Musulmani hanno tessuto sul territorio dei Paesi europei e nelle pieghe delle istituzioni, come denunciato più volte da LaBussola. Un'ipocrisia stomachevole almeno grave quanto la mancanza di coraggio nel denunciare le pressioni sui singoli deputati, Gruppi politici, Commissari, Ong e assistenti parlamentari di Google e delle Big Tech che spendono da anni decine di milioni per sollecitare i propri interessi. C’è veramente qualcuno che pensa che Qatar e Marocco possano spendere quanto i giganti del Web o i finanzieri dell’energia Green?
Invece di riflettere su tutto ciò, si sta ampliando il consenso sulla proposta del Presidente Von der Leyen per l’istituzione di un Organismo Etico europeo indipendente che, oltre a quello già esistente, vigili ed intervenga, non sono ancora chiari i confini e poteri, nei confronti di tutte le istituzioni europee: Parlamento, Commissione, Corte europea, Banca centrale, Corte dei Conti ed i Comitati delle regioni, dei diritti sociali etc. Serve un sussulto di serietà. Primo. È positivo che il Qatar-gate venga sollevato alla riunione del Consiglio europeo del 15 dicembre (il primo per Giorgia Meloni), ma la stessa Commissione e il Consiglio proprio a causa di ciò che sta accadendo dovrebbero chiedere ed ottenere la collaborazione della Commissione alle indagini su Pfizer o le dimissioni di Presidente e VicePresidenti per aver impedito all'Ombudsman europeo e alla Corte dei Conti di verificare la trasparenza dei contratti di decine di miliardi per l’acquisto dei vaccini. Tra l’altro, il Ceo di Pfizer, Albert Bourla conta proprio sulla opacità della Commissione e volutamente non partecipa ai lavori dalla Commissione di indagine parlamentare (1 ottobre, sia il 5 dicembre).
Secondo. Le istituzioni europee possono esser messe al riparo. Che il peccato originale o la mancanza di coscienza si superino con un controllo regolamentare fa parte dell’idea totalitaria dello Stato. La sola idea di nominare un gruppo di persone, non elette dal popolo, che controllino l’etica dei comportamenti dei parlamentari eletti è assurda. Chi nominerebbe questi ‘patentati moralisti’, secondo ‘quali criteri superiori’ dovrebbero essere scelti...con quali poteri inquisitori indagarebbero e verificherebbero la ‘correttezza etica’ dei comportamenti? Come potrebbero essere indipendenti? Ed infine, se fosse necessario un Organismo Etico europeo, cosa li eleggeremmo a fare parlamentari? Penso che la politica ed i partiti nazionali ed europei debbano aver un sussulto di dignità e respingere al mittente questa volontà di commissariare la politica da parte di burocrati prepotenti.
Terzo. La Commissaria Ilva Johansson, nota per i suoi acuti fallimenti nel campo della immigrazione e difesa dei confini, presente al dibatto pomeridiano in Parlamento, ha promesso di preparare entro un anno una norma penale dettagliata contro ogni tipo di corruzione che si imponga a tutti i Paesi e per i più disparati comportamenti pubblici e privati dei cittadini. Una follia sovietica incomprensibile oltrechè illegale sul piano del diritto comunitario. Ripeto, la politica torni a prendersi le sue responsabilità, difenda la sua autonomia, rafforzi l’indipendenza delle istituzioni dalle pressioni illecite di singoli Paesi, di grandi gruppi economici e dalle lobbies filantropiche. Regole chiare dentro i partiti per le candidature, regole ferree dentro le istituzioni per tutti e, sin da subito, chiudere le porte girevoli: niente pensione fino a quando sei consulente per altri nella istituzione in sui hai svolto il tuo mandato istituzionale.