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LO SCANDALO

Sofà-gate, quanto a scandali il Sud Africa batte l'Ue

In Europa siamo nel pieno dello scandalo Qatar-gate. Mentre il Sudafrica ha appena passato quello detto "sofà-gate": il ritrovamento, l'estate scorsa, di 5 milioni di dollari, in contanti, nascosti nel divano di una fattoria di proprietà del presidente Cyril Ramaphosa. Il presidente se l'è cavata. Negli altri Paesi africani va molto peggio, quanto a corruzione.

Esteri 17_12_2022
Cyril Ramaphosa

In Europa lo scandalo del momento è il Qatar-gate. A casa di Eva Kaili, ormai ex vicepresidente del Parlamento Europeo (il 13 dicembre il Parlamento Europeo ne ha approvato la destituzione), sono stati trovati 750mila euro, 600mila dei quali in una valigia. Altre perquisizioni sembra abbiano portato al ritrovamento di 500mila euro a casa dell’ex parlamentare europeo Antonio Panzieri, di 20mila euro nell’appartamento in Italia di Francesco Giorgi, compagno di Eva Kali. In tutto si parla di circa 1,5 milioni di euro. Eva Kaili si difende sostenendo di non sapere che ci fosse tutto quel denaro in casa sua e tramite il suo avvocato si dichiara innocente.

Invece lo scandalo di cui tutti parlano in Africa riguarda il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, che ha nascosto più di cinque milioni di dollari in contanti in un divano e in altri mobili in una fattoria di sua proprietà. Lo scandalo – che in Sudafrica chiamano sofà-gate o farm (fattoria)-gate – è scoppiato questa estate quando l’ex agente dello spionaggio Arthur Fraser si è rivolto alla polizia accusando con prove e documenti il presidente non solo di aver nascosto quella somma di denaro, ma di non averne quindi denunciato il furto avvenuto nel 2020. Ramaphosa avrebbe anzi individuato i ladri, li avrebbe fatti rapire e li avrebbe indotti con minacce o offerte di denaro a non rivelare il furto. Strano che non li abbia fatti uccidere, verrebbe da obiettare, conoscendo il potere di cui dispongono i capi di stato africani.

Il presidente si è difeso dicendo che i dollari nascosti nel divano e trafugati erano “solo” 580mila, frutto legittimo della vendita di diversi capi di bestiame a un allevatore sudanese, Mustafa Hazim. Dapprima introvabile, Hazim si è infine fatto vivo il 6 dicembre per confermare di aver acquistato 20 bufali nel 2019 in Sudafrica, tramite un intermediario, senza peraltro sapere che appartenevano al presidente sudafricano. Tuttavia il Sudafrica ha regole molto severe in merito alla detenzione di valuta straniera. La legge prevede che ogni importo venga denunciato e depositato entro 30 giorni presso un ente autorizzato, ad esempio una banca. Se anche fosse vero che si tratta del pagamento per del bestiame venduto all’estero, Ramaphosa comunque non poteva tenersi in casa il contante. Perciò ha fatto di tutto per evitare che si sapesse del furto. Ma anche lui si dichiara innocente.  

Si vedrà come andrà a finire il Qatar-gate, come si giustificheranno e difenderanno le persone indagate e con quale esito. Qualcuno ricorderà che lo scorso anno sono stati trovati 24mila euro nella cuccia del cane di Monica Cirinnà, all’epoca senatore del PD, e del marito Esterino Montino. Entrambi si sono difesi dicendo che la cuccia era inutilizzata da anni, che di quel denaro non sapevano niente, che era stato messo lì da chissà chi entrato nella loro proprietà, forse degli spacciatori: “la cuccia è vicino alla strada, basta entrare, fare 200 metri e poi lì dentro si poteva ficcare qualsiasi cosa” ha dichiarato il senatore Cirinnà. Sappiamo che alla Cirinnà gli inquirenti hanno creduto. Lo scorso maggio il pm ha chiesto l’archiviazione del fascicolo, nessun reato è stato contestato.

Anche il presidente sudafricano l’ha spuntata. L’unico rischio in realtà, nel suo caso, era che contro di lui si coalizzassero i suoi avversari all’interno dell’onnipotente Anc, il partito di cui è presidente e che detiene la maggioranza in parlamento dalla fine dell’apartheid. È così che nel 2018 il suo predecessore, Jacob Zuma, ha perso la leadership, accusato come lui di corruzione. Nei giorni scorsi i partiti all’opposizione hanno chiesto l’impeachment di Ramaphosa e il suo arresto. Il 13 dicembre però, nonostante la defezione di alcuni parlamentari di Anc, la richiesta di impeachment è stata respinta. Quindi non solo Ramaphosa non sarà destituito e perseguito, ma sarà rieletto presidente dell’Anc dall’assemblea del partito che sta per iniziare i lavori e, automaticamente salvo sorprese, sarà lui il candidato dell’Anc alle prossime elezioni presidenziali che si svolgeranno tra due anni. “Il partito di Nelson Mandela è diventato un pozzo nero di corruzione, avidità e disonestà, da cima a fondo” ha commentato il leader del partito Democratic Alliance, John Steenhuisen.

1,5 milioni di euro, cinque milioni di dollari. Sembrano grosse somme di denaro, ma sono spiccioli al confronto, ad esempio, degli oltre 43 milioni di dollari in contanti scoperti tempo fa in Nigeria in un appartamento di lusso di Lagos, l’ex capitale del paese. Erano in bella vista, ammucchiati per terra in una stanza priva di mobili. Inoltre 23,2 milioni di naira (la valuta locale) pari a 75mila dollari e 27.800 sterline sono stati rinvenuti in alcuni contenitori nascosti nell’armadio di una camera da letto. La commissione d’inchiesta che si è occupata del caso ha dichiarato di “sospettare che tutti quei contanti fossero proventi di qualche attività illegale”. All’appartamento la polizia è arrivata grazie a una denuncia anonima nell’ambito di una operazione anticorruzione che in un solo mese ha sequestrato 180 milioni di dollari in contanti.