Hong Kong è sempre meno libera e sempre più cinese
Gradualmente e senza dar troppo nell’occhio, Hong Kong sta perdendo la sua autonomia, fino ad essere assorbito completamente dalla Repubblica Popolare Cinese. Adesso tocca al Partito Nazionale di Hong Kong (Hknp) che aspira alla piena indipendenza dell’ex colonia britannica ed è stato sciolto d’autorità dal governo locale.
Gran Bretagna, la piaga dei matrimoni forzati
Migliaia di ragazzine ogni anno in Gran Bretagna "spariscono" e abbandonano la scuola perché sono costrette a tornare nei paesi d'origine per i matrimoni forzati. Lo denuncia l'associazione Karma Nirvana, secondo cui il numero è in costante aumento. E le istituzioni locali sono restie a collaborare per mettere un freno alla piaga.
Le Maldive tornano democratiche. E amiche dell'India
Pareva una storia con finale già scritto, l’ennesimo fallimento della democrazia islamica, l’ennesima dittatura asiatica. Invece no, alle Maldive c’è stato un finale a sorpresa, contro ogni pronostico. Nelle isole dell’Oceano Indiano, meta esotica di tanti nostri turisti, ha vinto Ibrahim Mohamed Solih, candidato dell’opposizione.
Lo 007 perde il posto. La Merkel rischia il governo
Il caso dell'ex capo dei Servizi di sicurezza interni tedeschi Bundesamt für Verfassungsschutz, (BfV), Hans-Georg Maassen, rimosso dal governo per la sua supposta vicinanza con il partito Alternative fur Deutscheland (AfD), resta una spina nel fianco per l’esecutivo della cancelliera Angela Merkel, dopo l'ultima crisi dell'immigrazione.
Siria, raggiunta l'intesa fra Russia e Turchia
Neppure l’abbattimento dell’aereo spia russo IL-20, a quanto sembra ad opera di missili antiaerei siriani, ingannati dalle contromisure elettroniche dei caccia israeliani, è riuscito a far saltare l’intesa tra Mosca e Ankara che sembra poter disinnescare la crisi nella provincia di Idlib. Si dovrà però combattere contro i guerriglieri qaedisti.
Danimarca, "severità" contro i ghetti islamici
Con un pacchetto di incentivi e sanzioni, la Danimarca mira a eliminare completamente le "no go zones", i ghetti di immigrati islamici, che ormai sono corpi estranei nelle città. Entro il 2030, gli immigrati dovranno integrarsi nella società danese, con le buone o con le cattive se necessario. La parola d'ordine è "severità", anche a sinistra.
Le promesse della Corea del Nord alla prova dei fatti
Martedì nuovo incontro storico in Corea. E’ la prima volta, infatti, che un presidente del Sud, Moon Jae-in, si è recato in visita di Stato a Pyongyang, per incontrarvi Kim Jong-un. Viene ribadito l'impegno alla denuclearizzazione della penisola. Saranno ammessi ispettori internazionali. Quanto è sincero Kim? Secondo l'Onu, non molto.
Kavanaugh, la bomba ad orologeria dell'accusa di molestie
Giovedì prossimo il Senato dovrà esprimersi sulla nomina del conservatore e pro-life Brett Kavanaugh alla Corte Suprema. E puntualmente scoppia la bomba ad orologeria dello scandalo sessuale. L'accusa una donna di una molestia che lo studente Brett avrebbe commesso nel 1982. Una storia senza prove e piena di contraddizioni.
Manafort, un colpevole per incastrare Trump
Paul J. Manafort è un intrallazzone che l’FBI ha colto in castagna per evasione fiscale, ma solo questo lo accomuna ad Al Capone. Se Manafort non fosse stato il direttore della campagna elettorale di Donald J. Trump dal 20 giugno al 19 agosto 2016, nessuno infatti si ricorderebbe di lui. Oggi invece è al centro di un intrigo internazionale
Siria, l'inconfessabile alleanza con Al Qaeda a Idlib
C’è un aspetto taciuto, forse per pudore, che nei giorni in cui si commemorano gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001: a Idlib, in Siria, i governi occidentali stanno palesemente appoggiando la causa dei ribelli. Che sono, in maggioranza, membri di Al Qaeda. In loro difesa potrebbe intervenire anche la pacifista Germania.
Il Parlamento Europeo processa l'Ungheria di Orban
Ieri il Parlamento Europeo ha approvato, contro il governo ungherese di Viktor Orban, l'attivazione dell'articolo 7 (che prevede sanzioni), sulla base del rapporto Sargentini, deputata olandese dei Verdi, che lo accusa di violare le regole democratiche. Un po' un processo alle intenzioni, su cui la maggioranza italiana (Lega e M5S) si è divisa.
Roma apre ad Haftar per scongiurare il caos
La visita a Bengasi del ministro degli Esteri Moavero Milanesi, rappresenta uno sviluppo importante nel tentativo di pacificare la Libia, per evitare che sprofondi nel caos. Haftar si rimangia le minacce all'Italia, ma le sue reali intenzioni sono tutte da verificare. Scontri nella capitale vanno comunque avanti.