Nigeria alla prova del voto, la scelta fra due musulmani
All'ultimo momento sono state rinviate di una settimana le elezioni presidenziali previste per oggi. In lizza ci sono il presidente uscente Muhammadu Buhari e il tycoon sfidante Atiku Abubakar. Per la prima volta nella ventennale storia di democrazia del Paese africano, entrambi i contendenti sono musulmani.
Trump: il muro s'ha da fare, con o senza il Congresso
Niente fondi per il muro al Congresso, scampato lo shutdown. Ma il muro al confine col Messico si farà comunque: è emergenza nazionale. Trump ha preso questa decisione, che sta già facendo impazzire l’opposizione. Per alcuni conservatori è un precedente pericoloso. Ma per le popolazioni del Sud degli Usa, l'immigrazione è vera emergenza.
Il piano del governo Orban per rilanciare le nascite
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha presentato un piano in sette punti per incoraggiare i suoi concittadini a sposarsi e fare figli, così da contrastare il declino della popolazione. Per le donne con almeno quattro figli prevista l’esenzione a vita dall’imposta sul reddito. Si tratta di misure nel complesso buone, ma che vanno accompagnate da un lavoro culturale fondato sulla riscoperta del cristianesimo.
Rivoluzione iraniana, madre di tutti gli errori occidentali
L’11 febbraio l’Iran ha celebrato il 40mo anniversario della rivoluzione contro lo Shah. Il 12 febbraio tornò Khomeini. Di lì a pochissimo, l'Iran divenne una Repubblica Islamica. Manca un dettaglio in questa narrazione: l'appoggio di Carter a Khomeini. Masochismo o strabismo? Fu un errore ricorrente, perché anche Obama, in Egitto...
"SALAFITI" di Lorenza Formicola
Caccia al Califfo. L'ultima battaglia dell'Isis in Siria
Due anni fa, prima delle battaglie di Mosul e Raqqa, l'Isis controllava un'area grande quanto la Gran Bretagna, estesa fra Siria e Iraq. Oggi controlla solo l'1% di quello che era lo Stato Islamico. In quel piccolo territorio, in Siria orientale, si nasconderebbe Al Baghdadi e vi sarebbe la prigione con gli ultimi ostaggi (fra cui padre Dall'Oglio)
Gli italiani a Caracas si sentono traditi da Roma
Il Movimento 5 Stelle rifiuta di riconoscere Guaidó presidente ad interim del Venezuela, contrariamente all'alleato Matteo Salvini e alla maggioranza dei governi europei. Gli italiani in Venezuela manifestano la loro opposizione alla posizione del governo italiano. E la loro assemblea, a Caracas, ha dato pieno sostegno al presidente Guaidó
Trump: combattere uniti contro l'aborto e il socialismo
Usa: il nuovo Discorso sullo stato dell’Unione, rimandato più volte per l’inedito protrarsi dello shutdown del governo federale, è solo apparentemente un'apertura di Trump all'opposizione dei Democratici. Lavorare assieme sì, purché si combattano i mali dell'America. Che si chiamano, soprattutto: socialismo e aborto.
Nucleare, Trump attacca la Russia ma pensa alla Cina
Il Trattato Inf, che alla fine degli anni ’80 aveva eliminato, dall’Europa, i missili a testata nucleare balistici e da crociera a raggio intermedio, è stato ufficialmente cestinato dagli Stati Uniti. In teoria perché la Russia è accusata di violarlo, in pratica perché Trump vuole coinvolgere anche la Cina, Stato non firmatario.
Nel dramma del Venezuela l'Italia non prende posizione
La repressione scatenata da Nicolas Maduro contro la protesta dei democratici si è intensificata dopo la proclamazione di Juan Guaidò alla presidenza ad interim. Si contano 6 morti al giorno in media e quasi mille arresti in una sola settimana, il tasso di incarcerazioni più alto da quando i chavisti sono al potere. Di fronte a questo crimine, gran parte degli Stati americani sostengono Guaidò, così come hanno fatto le maggiori democrazie nel resto del mondo. E l'Italia? Resta ambigua la posizione del governo italiano che (come il Vaticano) esprime prudentemente preoccupazione per l'escalation, ma senza prendere una posizione chiara con Guaidò o con Maduro.
Immigrazione Usa: niente muro, se non è "intelligente"
Perdono tutti, Democratici e Repubblicani, per la sospensione delle funzioni del governo federale durata 35 giorni e provocata dal mancato accordo sul finanziamento del muro, al confine con il Messico. Ora i Democratici sveleranno il loro piano di muro "intelligente".
Venezuela, ecco chi fa il tifo per Maduro e chi per Guaidó
Il Venezuela è ancora spaccato in due: Guaidó contro Maduro, parlamento contro presidenza. Usa, paesi sudamericani e Regno Unito sono con Guaidó. Russia, Turchia, Cina (e la Cgil in Italia) sono con Maduro. Il Papa prega per le vittime. L'Ue diplomaticamente si limita a invitare al rispetto dei diritti. E dalle favelas e dall'esercito potrebbero esserci sorprese.
Juan Guaidó si proclama presidente del Venezuela
Juan Guaidó è il presidente ad interim del Venezuela. Non è solo una dichiarazione unilaterale dell’opposizione democratica al presidente Nicolas Maduro. Ormai è un presidente riconosciuto dalla maggioranza degli Stati americani, a partire dagli Usa. I vescovi venezuelani si schierano al fianco dei democratici. Maduro comunque non molla