Questa guerra è la sconfitta del realismo politico occidentale
Con l'invasione dell'Ucraina la Russia di Putin ha valicato un confine che la conduce verso la rottura totale con l'Occidente. Ma se in Occidente sopravvive un minimo di razionalità politica questa dovrebbe essere impiegata per uscire subito da una logica di contrapposizione frontale in favore della mediazione. Ecco perché...


Sfottò e videogame: è l'ora più buia. Ma del giornalismo
Inviati con l'elmetto mentre i civili fanno la spesa, tiggì che mandano in onda immagini di videogiochi di guerra e giornali che pubblicano foto di parate militari spacciandole per bombardamenti. E anche firme del giornalismo di sinistra come Lucia Annunziata e Antonio Di Bella che ironizzano con snobismo sulle ucraine «badanti e amanti». Intanto sui social sono gli ucraini a documentare la vera tragedia.
La fine dell'emergenza è un pesce d'aprile
Non sarà un freedom day il primo di aprile, ma la beffa finale: finisce l'emergenza, ma rimane il green pass. Così si certifica che la nostra libertà è condizionata da un potere che fa uso di crediti sociali. La pandemia era una scusa. Sentir dire da Draghi che quanto «succede in Ucraina riguarda il nostro vivere da liberi» rende il tutto decisamente grottesco.
Media di parte: gogna per Fontana, silenzio per Speranza
La Lombardia, investita dalla prima ondata di Covid-19, venne sottoposta anche ad un bombardamento mediatico. Il governatore Fontana fu accusato di forniture illegali e di conti neri. Ma la magistratura ha reputato infondate le accuse. L'indagine della procura di Bergamo sul ministro Speranza (sul piano pandemico) passa sotto silenzio.
Si illude chi spera nella pace preparando la guerra
In momenti di tensione si dice sempre che "se vuoi la pace, prepara la guerra". Ma è sbagliato, l'esperienza dimostra che chi prepara la guerra non ottiene mai la pace, al massimo una tregua. Si deve cambiare atteggiamento e preparare invece la pace. E per i cristiani il modello è quello spiegato dal metropolita Antonij di Suroz.


Green Pass, come siamo diventati dittatori di noi stessi
Il giornale britannico The Spectator, con un gustoso articolo a firma di Nicholas Farrell, smonta tutte le tesi (anzi: le “isterie”) del Green Pass. Da un punto di vista scientifico non ha senso. È solo un "esercizio di insensata tirannia" del governo Draghi. E la colpa non è solo del governo. Ma dello spirito filo-dittatoriale di noi italiani.
Canada, contro i camionisti sono manganelli antirazzisti
Scene di guerriglia urbana, ad Ottawa, capitale del Canada, per tutto il fine settimana: venerdì la polizia ha iniziato a sgomberare con la forza la protesta del Freedom Convoy. A tutti pare normale, ma normale non è. La reazione delle autorità è sproporzionata. La causa di tanta violenza è ideologica.
Il Liceo Righi e la scuola delle parole d’ordine
La scuola, come conferma il protocollo Bianchi-Speranza, continua a essere trattata quale discarica del politicamente corretto. E gli studenti indottrinati possono divenire carnefici. L’ennesima prova viene dal caso del Liceo Righi di Roma e della docente messa alla gogna per un rimprovero sarcastico verso un’alunna disinibita. Ma il pudore conta ed è segno distintivo dell’essere umano.
Bonus psicologo, trionfo dello statalismo
Lockdown, Dad, smart-working: cosa pensare di un governo che da una parte si pone l'obiettivo di provocare sofferenza psichica agli italiani, e dall'altra vuole anche curarli? Perdipiù con uno strumento che sarà controproducente per la salute dei malati e per la professionalità degli psicologi.
Così Tangentopoli ha secolarizzato giustizia e politica
Dato che il pool milanese non si è collocato sopra le parti e dalla parte della giustizia, ma ha usato la giustizia come strumento di parte, esso ha secolarizzato sia la giustizia che la politica. Nel trentennio successivo la politica è diventata uno spettacolo, il pool ha fatto la “sua” giustizia, ha fatto la “sua” politica, ha fatto il “suo” spettacolo … e così nuovi leader e nuovi partiti della seconda repubblica hanno fatto la “loro” giustizia, la “loro” politica e il “loro” spettacolo.
Tangentopoli, trent'anni dopo si devono contare i danni
Il 17 febbraio 1992 Mario Chiesa veniva arrestato e da quel momento, grazie soprattutto all’iperattivismo della Procura di Milano, iniziò la rottamazione della classe politica della cosiddetta Prima Repubblica. Fu l'illusione di una purificazione della politica. Fu invece l'inizio di un declino inesorabile della politica e delle istituzioni.
Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e gli attacchi della Bestia
La vicenda dei due papi pare descritta nel Libro dell'Apocalisse, nell'undicesimo capitolo dove Giovanni introduce i misteriosi due testimoni, grandi perturbatori del nuovo ordine secolarizzato. Benedetto XVI aveva previsto l'avvento di un credo anticristiano e invitava alla resistenza nella preghiera. Per questo Benedetto viene colpito.