Antonio Gramsci jr, l'ultima spiaggia per la sinistra no Renzi
Si chiama Antonio Gramsci, come il nonno, di mestiere fa il musicista e insegna all’università di Mosca. È iscritto al Partito comunista d’Italia ma con quel cognome potrebbe diventare il Tsipras italiano e dare finalmente una prospettiva ai ribelli del Pd di Renzi. Stiamo scherzando? Sì, però sarebbe una buona idea.
Certezza del diritto o delle ferie?
Come fanno carriera i giudici? Esiste meritocrazia nel mondo delle toghe? Chi spiega ai cittadini le logiche che ispirano promozioni e trasferimenti dei magistrati? La corruzione è un tarlo corrosivo della società italiana, e questo è innegabile, ma non meno perniciosa per la produttività del Paese è l’inefficienza del pianeta giustizia.
Minaccia jihadista: la Francia si mobilita, l'Italia no
Dopo le stragi jihadiste di Parigi, la Francia ha capito che deve riarmarsi. I tagli previsti per l'anno prossimo sono stati interrotti e vengono assunti nuovi agenti, rafforzate le misure di controllo, potenziato l'esercito. Tutto il contrario di quel che avviene nel nostro Paese, dove continuano i tagli lineari.
Corsa al Quirinale, ipocrisie e trasformismi
Nella corsa alle candidature per scegliere il prossimo inquilino del Colle, tutte le correnti interne al Pd che vogliono far naufragare il patto del Nazareno (Renzi-Berlusconi) cambiano continuamente le carte in tavola sulle loro proposte pur di sabotare Renzi. Dietro alle manovre degli anti-Nazareno c'è Prodi.
Ma la bestemmia non è un diritto Ecco perché
Pochi commentatori, anche cattolici, hanno reagito con la dovuta serietà e con la necessaria chiarezza di idee al proclamato “diritto alla bestemmia” che il presidente Holland ha incluso di fatto tra i diritti civili e le conquiste della Rivoluzione Francese. Ma affermare tale diritto equivale a formalizzare l’implicita premessa ateistica dello Stato laicista.
Mancava solo Augias, il "postino" di Repubblica
Che c’entra Comunione Liberazione con il convegno lombardo sulla famiglia? Niente, ma a Corrado Augias non importa. Anche le cose che scrive, di solito, hanno poco a vedere con la realtà. Così lo scrittore, giornalista e postino di Repubblica attacca Cl: l'ultima calunnia del quotidiano contro i cattolici.
Prove tecniche di intesa. E Berlusconi torna in campo
Le votazioni al Senato sull’Italicum potrebbero rappresentare uno spartiacque per la legislatura. Il “lodo Esposito” (il senatore Pd che l’ha proposto), ha fatto emergere, durante la discussione a Palazzo Madama, una nuova maggioranza costituita dal Pd renziano, da Forza Italia senza i fittiani e da Ncd e centristi.
Perché al Foglio certi convegni non piacciono?
Che certi argomenti non piacessero al Foglio l’avevamo capito da tempo. Che Sentinelle in Piedi, legge Scalfarotto, dittatura gender e, più in generale, tutto ciò che trova rubrica sotto “iniziative pro family” non gli stavano più tanto simpatici ce lo aveva segnalato lo stesso Ferrara. E ieri, a cannoneggiare sul recente convegno sulla famiglia è intervenuto il suo vice direttore, Maurizio Crippa.
Veltroni il gaffeur, l'uomo giusto per il Quirinale
Tra i papabili alla Presidenza (o si dovrebbe dire presidentabili?), che sono ancora una volta tutti di sinistra, c’è, chissà perché, Veltroni. Doveva andare in Africa, poi ci ripensò, fece libri (senza pensarci) e si distinse anche come critico cinematografico. Con qualche svarione indimenticabile. L'uomo giusto per il Colle.
La Repubblica apre la caccia al prete
“Il prete pedofilo al convegno anti-gay”. Bel titolo quello di Repubblica, che dopo una settimana di attacchi e menzogne, ha trovato modo di gettare altro fango sul convegno organizzato dalla Regione Lombardia sulla famiglia. Con un articolo odioso, teso a colpire e screditare il movimento pro family.
Quella "Sentenza decalogo" che accusa la stampa
Oportet ut scandala eveniant, potremmo dire volendo trarre tutto il bene possibile dalla vergognosa campagna stampa diffamatoria che è stata montata contro il recente convegno, svoltosi a Milano sabato scorso 17 gennaio, sul tema “Difendere la famiglia per difendere la comunità”. Speriamo sia così.
E REPUBBLICA APRE LA CACCIA AL PRETE di Luigi Santambrogio
Cannoni all'India in cambio di Latorre e Girone
La questione dei marò potrebbe essere risolta grazie ai cannoni. Non nel senso di prendere a cannonate l'India, ma vendendo alla marina di New Delhi i nuovi cannoni navali italiani. I militari indiani sono interessati alle nostre armi e potrebbero premere per una normalizzazione delle relazioni. Che sia la strada giusta?