«Muori, Lambert!». Le vittorie di chi ha per meta il nulla
Vincent è stato ucciso con le sentenze, con i referti medici, con la cultura di chi su questa terra vince sempre perché l’arbitro è sempre uno di loro. La stessa che chiede di salvare il pianeta, mentre stermina gli abitanti del pianeta, a partire dal grembo materno. Con la complicità di quella parte cattolica che parla solo di inclusività e dialogo.
«Vi spiego come si curano le vite fragili come Vincent»
«La morte per disidratazione e denutrizione imposta a Vincent Lambert è segno di un abbandono e disprezzo del valore della vita». «Una volta una mamma mi ha detto: “La mia Maria è grave, però per me è come se l’avessi partorita un’altra volta”». Intervista al dottor Giovanni Battista Guizzetti, che al Don Orione di Bergamo si prende cura di 24 pazienti con deficit di coscienza. E testimonia l’importanza per queste persone della relazione con i loro cari, fonte di una ricchezza nascosta.
Ambiguità su Vincent, è l'ecumenismo dell'eutanasia
Dopo la morte del 42enne disabile francese, è stata resa nota una Dichiarazione congiunta di sei responsabili religiosi (due cattolici) della città di Reims. I firmatari sono il rabbino Amar, l’imam Bendaoud, i pastori protestanti Langlois e Geoffroy, l’arcivescovo de Moulins-Beaufort e il suo ausiliare Feillet. Dal documento pare proprio che i sei ritengano che aver dato acqua e cibo a Lambert fosse accanimento terapeutico. Segno della dinamica involutiva, anche in casa cattolica, rispetto ai principi non negoziabili, che sta portando all’accettazione supina dell’eutanasia.
In morte di Vincent, tra l’abbandono dei Pastori e il gregge che lotta
Vincent Lambert è entrato nelle nostre vite. La sua vicenda mostra che c’è una Chiesa viva, che prega e combatte. Come i genitori Viviane e Pierre, i fratelli David e Anne, gli avvocati e tutte le persone che hanno sostenuto la battaglia di Vincent. Consapevoli che in gioco non c’era “solo” la sua vita bensì la resistenza a un totalitarismo che ipnotizza le coscienze. Il caso Lambert mostra anche che il popolo è stato abbandonato dalla maggior parte dei Pastori, che sembrano divenuti i precursori della logica dell’anticristo. Il Cielo lo sa, ed è per questo che ha previsto, in questi tempi, una presenza “straordinaria” della Madonna.
-MARTIRE DEL NUOVO TOTALITARISMO
-SUICIDIO ASSISTITO E CONSULTA: CATTOLICI A CONFRONTO di Nico Spuntoni
A Dio Vincent, martire del nuovo totalitarismo
Questa mattina Vincent ha riconsegnato la sua anima al Creatore. È stato ucciso da persone che odiano la legge di Dio, che non riconoscono altro Dio al di fuori di se stessi. Come i piccoli Alfie e Charlie e tanti altri sconosciuti, Lambert è un martire del nostro tempo, che il Signore ha chiamato a Sé nella festa di San Benedetto, segno che l’Europa ha bisogno di una rinascita cristiana.
Il dramma di Vincent e gli sciacalli pro eutanasia
Il 42enne disabile francese non è ancora morto, ma i fautori dell’eutanasia cercano di sfruttare la sua agonia per i loro fini. Così in tv si invitano i telespettatori a scrivere le Dat, e l’Admd cinguetta per… uccidere più velocemente. In Italia c’è poi il solito Cappato con le sue menzogne, ma c’è anche un popolo che si riunisce per pregare e difendere il mistero dell’uomo.
Vincent agonizza nel silenzio del mondo (e della Chiesa)
Da una settimana il 42enne disabile francese è privato di acqua e cibo. I media sono ormai pressoché muti, in attesa che Vincent muoia di fame e di sete per tornare a ripetere le stesse menzogne pro eutanasia. Oggi i due avvocati dei genitori parleranno a Parigi per gridare di nuovo al mondo la verità. Tacciono i vescovi francesi, e nemmeno papa Francesco ha voluto lanciare un appello per Lambert, come anche monsignor Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Eppure la Chiesa dovrebbe gridare ai quattro venti che si sta commettendo un’ingiustizia contro la vita di una persona indifesa, come ha ricordato il cardinale Burke in un’intervista. Anche perché è in pericolo la salvezza delle anime.
AGGIORNAMENTO: Comunicato dei genitori di Vincent: "Questa volta è finita... Non c’è più niente da fare se non pregare". All'interno tutti gli aggiornamenti
Vincent, appello al Papa: «Non permetta che faccia la fine di mia madre»
«Penso che la madre di Vincent vorrebbe che Papa Francesco desse un nuovo messaggio per suo figlio. Una volta l’ha già fatto ma adesso il tempo stringe», dice alla Nuova BQ Marie-Christine Jeannenot, missionaria francese e amica di Viviane Lambert. «Una voce autorevole come quella del Santo Padre aiuterebbe a fare luce su una norma secondo cui idratazione e nutrizione sono trattamenti che al paziente possono essere tolti. E che invece sono un diritto di base per ognuno di noi!», spiega la religiosa, che racconta la grande fede di Viviane. E confida che con la legge Claeys-Leonetti «hanno tolto la vita anche a mia madre», senza che lei potesse fare nulla per impedirlo.
Vincent, protocollo di morte in una camera blindata
Con il riavvio dell’iter che dovrebbe portare alla morte di Vincent per fame e per sete, l'ospedale di Reims ha innalzato il livello di guardia, con lo schieramento di gendarmi a controllare gli ingressi e i corridoi. Si ripete il copione visto in Inghilterra con Alfie. Intanto il tetraplegico Marc-Henri d’Ales denuncia la società “ipocrita” che attenta alla vita di un disabile. AGGIORNAMENTO: Stasera, alle 18.45, S.Messa a Saint-Sulpice per Vincent, con invito a unirsi in preghiera.
Ripreso l’iter per uccidere Vincent, la Francia sfida anche l’Onu
Il dottor Sanchez ha annunciato il riavvio della procedura di interruzione delle cure per Vincent Lambert. L’ospedale di Reims, intanto, ha reclutato guardie per impedire intrusioni nella struttura mentre all'interno il 42enne disabile viene fatto morire di fame e di sete. Si rifiuta quindi di ascoltare l’ultimo accorato appello della madre Viviane, che lunedì ha parlato a Ginevra alla sede del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, supplicando «di intervenire presso la Francia, per richiamarla al proprio dovere di rispettare le misure conservative e non far morire mio figlio». E nella serata di ieri il Comitato Onu per i diritti dei disabili è nuovamente intervenuto per chiedere allo Stato transalpino di idratare e nutrire Vincent. ALL'INTERNO TUTTI GLI AGGIORNAMENTI.
Francia, anche la Cassazione condanna a morte Vincent
La Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello, dando di fatto il via libera alla morte di Vincent per fame e per sete. Gli avvocati dei genitori chiedono il rispetto delle misure provvisorie derivanti dagli accordi con l’Onu, pena la denuncia del dottor Sanchez per «omicidio premeditato». Ma intanto si è stabilito un precedente, che è un pericolo per tutti i disabili.
Oggi il verdetto su Vincent, il disabile ‘reo’ di vivere
Per le 17 di oggi è attesa la pronuncia della Cassazione francese, che in sede plenaria dirà se la Corte d’Appello aveva la competenza per ordinare la ripresa di idratazione e nutrizione per il 42enne tetraplegico.
AGGIORNAMENTO (h. 17): La Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d'Appello, e dunque l'ospedale di Reims è di nuovo legittimato a interrompere i sostegni vitali di Vincent, facendolo morire di fame e di sete. Rimane l'incertezza sul quando.
Oggi la Cassazione decide la sorte di Vincent Lambert
Ore decisive per il quarantaduenne disabile. Oggi la Cassazione francese si riunirà in seduta plenaria per esaminare il ricorso presentato dal governo Macron e dall’ospedale di Reims, che chiedono l’interruzione di idratazione e alimentazione. Sulla stessa linea anche il procuratore generale.
AGGIORNAMENTO: la Cassazione ha reso noto che si pronuncerà venerdì 28 giugno (alle 17).
Ecco perché il governo Macron vuole Vincent morto
Prima delle europee il presidente francese aveva detto di non poter interferire con la decisione di interrompere le cure a Vincent Lambert, mentre dopo le elezioni il suo governo ha presentato ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di far riprendere alimentazione e idratazione. Carnevalata elettorale a parte (gli servivano i voti dei cattolici), perché tanta fretta di sbarazzarsi di un disabile? Per una serie di precisi motivi.
Caso Vincent, la punta dell'iceberg
Si possono dire anche cose giuste e lasciare comunque perplessi, per non dire altro. È il caso del comunicato congiunto diffuso da Pontificia Accademia per la Vita e Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita a proposito della vicenda di Vincent Lambert.
Il caso Lambert? Il fine è una legge estrema sull'eutanasia
I fautori della cultura della morte, massoni inclusi, usano la vicenda di Vincent come trampolino di lancio per arrivare a una legge espressamente favorevole all’eutanasia, già autorizzata in modo implicito dal testo della Claeys-Leonetti. Che permette di interrompere alimentazione e idratazione, cioè sostegni vitali. C’è il rischio di un effetto domino su tutti i più fragili. Per esempio, si chiede preoccupato il presidente della Fondazione Lejeune, Le Méné: “Che diremo dei malati di Alzheimer? Sono in una situazione peggiore di quella di Vincent”.
-E L’ITALIA STA PEGGIO DELLA FRANCIA. “GRAZIE” ALLE DAT di Tommaso Scandroglio
L’Italia peggio della Francia. Qui Vincent sarebbe già morto
Se Vincent Lambert fosse stato un cittadino italiano quale sarebbe stata la sua sorte? A quest’ora sarebbe già all’altro mondo perché con la legge 219 sul “biotestamento”, la moglie Rachel, in assenza di Dat e in quanto rappresentante legale, avrebbe avuto potere di vita e di morte su di lui, senza nemmeno dover disturbare i giudici.
Ecco come i media distorcono la realtà su Vincent Lambert
Vincent non è in fin di vita, respira autonomamente e non è attaccato a nessuna macchina, come dimostra un video girato due sere fa. A ciò va aggiunto il dato morale: anche se fosse stato un paziente terminale e dipendente dalle macchine, non sarebbe comunque lecito ucciderlo. I maggiori media non descrivono come stanno realmente le cose nel caso Lambert, oppure strumentalizzano alcuni particolari veri per benedire l’eutanasia. Ecco una panoramica.
Stop alla condanna a morte, la battaglia di Vincent continua
Quando sembrava che non ci fosse altra speranza, verso le 22.30 di ieri è arrivata la notizia tanto agognata: la Corte d’Appello di Parigi ha ordinato al dottor Sanchez di riprendere a nutrire e idratare Lambert. La Francia è infatti tenuta a rispettare gli impegni internazionali presi ed è quindi vincolata alla richiesta del Comitato Onu per i disabili. Ora bisognerà capire quanto è stata compromessa la salute di Vincent con l'inizio del protocollo di morte. Ma intanto è chiaro che l’«accanimento terapeutico» di cui si parla altro non è che una semplice nutrizione via PEG. Eppure le menzogne su Vincent, alimentate anche da Pilato-Macron, continuano. E con esse la sedazione delle coscienze.
-I MEDIA E LA REALTÀ DISTORTA SU LAMBERT di Tommaso Scandroglio
Tra Vincent e Salvini, il dramma della Chiesa
Quello che abbiamo davanti in questi giorni è un quadro drammatico della situazione della Chiesa, è schiacciata in una dimensione esclusivamente orizzontale. In Francia si sta consumando un omicidio di Stato, l'immagine mortifera di una società senza Dio che si impone in Europa. E per i vertici della Chiesa il problema più grave è il rosario di Salvini...
Vincent Lambert, tutte le tappe della vicenda
Il calvario di Vincent inizia il 29 settembre 2008, quando viene ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Châlons-en-Champagne, a seguito di un incidente stradale. La prima decisione di interrompere l’alimentazione arriva nel 2013, con il solo accordo della moglie e tutti gli altri familiari all’oscuro. Da lì è stato un susseguirsi di tentativi di eutanasia, con la complicità della giustizia francese e della Cedu.
Via all’iter per l'eutanasia, Vincent è stato sedato
Ecco un fermo immagine di Vincent ieri sera, tratto dal video (da diffondere) girato con accanto la madre. Avviato stamattina il processo di interruzione delle cure di base per il quarantaduenne tetraplegico, che è stato sedato dal team guidato dal dottor Sanchez. Oggi verranno presentati nuovi ricorsi per chiedere che venga rispettata la richiesta del Comitato Onu per i diritti dei disabili di continuare a dare cibo e acqua a Vincent. Intanto, ieri i genitori hanno manifestato davanti all’ospedale insieme a oltre 200 persone, domandando di nuovo che il figlio venga trasferito: ben 7 strutture sono disposte ad accoglierlo. «Combatteremo fino alla fine», ha detto la madre Viviane.
+++ ALL'INTERNO TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
"La Francia garantisca cibo e acqua a Vincent Lambert”
Il Comitato Onu per i disabili chiede per la seconda volta allo Stato francese di rispettare il protocollo internazionale e continuare le cure a Vincent. Già domani il 42enne potrebbe essere sottoposto all’iter eutanasico. E da oggi la madre Viviane sarà davanti all’ospedale di Reims per chiedere che il figlio non venga fatto morire di fame e di sete.
I vescovi difendono Vincent, ma Leonetti lo vuole morto
Il senatore Leonetti nega che Vincent Lambert sia un disabile (ma il dottor Ducrocq lo smentisce) e ne giustifica di fatto l’uccisione, attribuendo il “problema” ai genitori che chiedono di continuare a dargli cibo e acqua. Il Difensore dei diritti risponde in modo pilatesco all’appello della famiglia, mentre diversi vescovi francesi parlano a difesa del diritto alla vita del 42enne.
Vincent, una ghigliottina preparata dalla Massoneria
La ghigliottina preparata tra tre giorni per Vincent Lambert è figlia della lunga cavalcata francese a favore dell'eutanasia, fatta di casi ad hoc, giudici compiacenti, leggi ambigue e pressioni su tutti i partiti. Da ultimo quello del presidente Macron. Su tutte queste iniziative c'è sempre lo zampino conclamato della Massoneria del Grande Oriente. Un libro ricostruisce le tappe e fa nomi e cognomi dei grembiulini che si sono infiltrati per favorire un sentimento eutanasico diffuso che va oltre la politica.
"Chiedo acqua e cibo per Vincent, venite con me in ospedale"
«Domenica 19 maggio io sarò davanti all’ospedale di Reims per supplicare di continuare a idratare e alimentare Vincent. In Francia, nel 2019, nessuno deve morire di fame e di sete. Se volete, potete unirvi a me». È l’appello di Viviane, la madre di Vincent Lambert, che dalla settimana che inizia il 20 maggio - giorno e ora precisi non sono stati comunicati - sarà sottoposto a eutanasia dal dottor Sanchez. Intanto, anche l’arcivescovo di Reims ha fatto sentire la sua voce per difendere il diritto alla vita del 42enne disabile.
E allora che Paglia vada a salvare Vincent
Quanta ipocrisia, e anche peggio, sul caso del "cardinale elettricista": quelli che in questi giorni ci stanno dando lezioni d'umanità e di carità cristiana, sono gli stessi che non sopportano neanche che ci siano preghiere davanti alle cliniche dove si praticano aborti. E non dicono nulla sull'omicidio di Stato ai danni di Vincent Lambert.
Francia, il dottor Morte ha fretta di uccidere Vincent
Il dottor Sanchez del CHU di Reims ha deciso che dal 20 maggio interromperà nutrizione e idratazione a Vincent Lambert, ignorando la richiesta del Comitato Onu per i disabili. «La Francia sputa sull’Onu e soprattutto sputa su Vincent Lambert», dice l’avvocato Triomphe, che annuncia battaglia per continuare a difendere il diritto alla vita del 42enne disabile.
«Vincent, condannato a morte, ha diritto alle cure»
«Vincent Lambert non riceve tutta l’assistenza a cui ha diritto. Non riceve alcuna stimolazione, kinesiterapia, nessuna rieducazione alla deglutizione. Attende, nel braccio della morte», afferma in un’intervista alla Nuova BQ Jean Paillot, avvocato della famiglia di Vincent, che parla di «un caso di eutanasia» e spiega che la Francia è vincolata a osservare la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.
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Vincent Lambert, il Comitato Onu ferma il boia francese
Il Comitato Onu sui diritti dei disabili ha chiesto al Governo francese di non interrompere i sostegni vitali a Vincent Lambert, perché intende valutare il caso del quarantaduenne tetraplegico. Una misura provvisoria, dunque, che dona un po’ di sollievo a Vincent e alla sua famiglia, anche se il ministro della Sanità transalpino mostra con le sue parole di avere fretta di ucciderlo.
La Cedu dà l’ok all’uccisione di Vincent Lambert
La Corte europea per i diritti dell’uomo ha rigettato il ricorso dei genitori di Vincent Lambert, dando così il via libera all’arresto di alimentazione e idratazione per il quarantaduenne francese. La Cedu si è rifiutata di esaminare quanto è successo negli ultimi quattro anni, richiamandosi a una sua sentenza, iniqua, del 2015. Rimane il ricorso al Comitato dell’Onu sui disabili.
Vincent Lambert, la Francia ha deciso per la sua morte
Confermata il 24 aprile dal Consiglio di Stato francese la sentenza del Tribunale amministrativo che aveva disposto lo stop dell’alimentazione e idratazione a Vincent Lambert, il paziente quarantaduenne in stato pauci-relazionale. I genitori hanno intanto fatto sapere attraverso gli avvocati di aver depositato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo e un altro al Comitato dell’Onu sui diritti delle persone con disabilità. Ma tra i fautori dell’eutanasia c’è già chi mette le mani avanti, mostrando di essere, in ogni caso, pro morte.
- L'EUTANASIA DAL BELGIO AL CANADA, UN PRECIPIZIO SENZA FINE, di Ermes Dovico
Caso Lambert, il dilemma della Francia (e anche nostro)
La perizia ordinata dal Tribunale riguardo alle condizioni di Vincent Lambert, rimasto tetraplegico dieci anni fa a causa di un incidente stradale, sancisce che la sua vita non è più accettabile a se stesso, ma afferma anche che alimentazione e idratazione non sono accanimento terapeutico. E ora il Tribunale dovrà prendere una decisione gravida di conseguenze.
Caso Lambert, il dilemma della Francia (e anche nostro)
La perizia ordinata dal Tribunale riguardo alle condizioni di Vincent Lambert, rimasto tetraplegico dieci anni fa a causa di un incidente stradale, sancisce che la sua vita non è più accettabile a se stesso, ma afferma anche che alimentazione e idratazione non sono accanimento terapeutico. E ora il Tribunale dovrà prendere una decisione gravida di conseguenze.
La vita di Vincent Lambert affidata a mani inesperte
Vincent Lambert, il 41enne francese ricoverato a Reims a cui vorrebbero interrompere idratazione e nutrizione, ora è appeso di nuovo a un filo. I genitori e il loro avvocato protestano perché il tribunale, per decidere sulla sua vita, ha nominato una commissione di tre medici non specializzati in casi simili al suo.
«Lambert deve morire». Così la UE reintroduce la pena di morte
Da sette anni è in stato vegetativo: i giudici prima francesi poi europei danno ragione alla moglie - contro genitori e figli - e lo condannano a morire di fame e di sete in nome della tutela della vita e dell'autodeterminazione delle persone. È l'esito aberrante di una concezione distorta della libertà.