Londra può perdere tre secoli di storia
Unite da più di tre secoli, Scozia e Inghilterra potrebbero separarsi con il referendum di domani. Per gli inglesi non sarebbe una gran perdita economica e, dal punto di vista delle istituzioni, Elisabetta II continuerebbe a regnare su entrambe le nazioni. Ma per gli inglesi sarebbe uno shock emotivo per quello che la Scozia ha rappresentato sinora.
Se il Regno Unito si divide
Referendum per l'indipendenza della Scozia. Il governo Cameron si è reso conto, all'ultimo, che i secessionisti possono vincere realmente. Perché questa grande fetta di terra nordica, la più povera della Gran Bretagna, abitata da 5 milioni di scozzesi, è così importante per Londra?
Tutte le ambiguità della coalizione anti-Isis
Gli Usa ampliano le operazioni aeree contro il Califfato in Iraq. Ma senza un'operazione di terra sarebbe impossibile sconfiggere quello che, ormai, è diventato un vero e proprio Stato, con un esercito di 50mila uomini. Se gli Usa dicono e negano sull'uso di truppe di terra, l'Iran e Assad sono esclusi.
«Noi una famiglia». Allora Cameron abolisca il divorzio
Sul referendum sull’indipendenza della Scozia si stanno giocando tutte le possibili carte, specie da parte unionista. L’ultima è quella del premier Cameron: quasi con le lacrime agli occhi ha detto che «non si spezza una famiglia». Se così è, dovrebbe presentarsi davanti alle Camere e chiedere l’immediata abrogazione della legge sul divorzio.
Così la laica Francia ha legalizzato la cristianofobia
Insultare i cristiani e compiere atti osceni in chiesa non è reato. Così, dopo l'asssoluzione delle Femen (attiviste antireligiose e pro-gay) che l'anno scorso hanno fatto irruzione a Nôtre-Dame, spogliandosi a seno nudo, urlando lo slogan contro il Papa, la Francia legalizza la cristianofobia.
Perché i Balcani sono diventati la riserva jihadista
Il peggioramento della situazione di guerra in Siria e Iraq ha contribuito ad aumentare l’interesse europeo per il fenomeno dello "jihadismo della porta accanto". Questi combattenti islamici provenienti dall’ex-Jugoslavia sono equiparati a quelli originari di altre zone del nostro Continente. Ma non è così.
Tutti gli emirati islamici nelle città dell'Eurabia
La "polizia islamica" a Wuppertal, sciolta la scorsa settimana dalle autorità tedesche, ha sollevato un vespaio di polemiche. E ha sensibilizzato l'opinione pubblica su un tema che raramente viene affrontato: in tutta l'Europa occidentale e settentrionale, nelle aree ad alta immigrazione islamica, si creano veri e propri emirati.
I centomila volti della sofferenza cristiana in Iraq
Ad Erbil l'aria è irrespirabile. La città si trova in un'area semi desertica e in estate le temperature sfiorano i 44 gradi. Eppure entrando nel capoluogo del Kurdistan iracheno, si viene colpiti da un'ingannevole sensazione di tranquillità...
Gli Usa combattono pro e contro gli jihadisti
Alla coalizione guidata dagli Usa per combattere gli jihadisti in Iraq partecipano tutti quelli che li hanno armati. E sono esclusi quelli che li stanno combattendo sul terreno. L’impressione è che Washington giochi su due tavoli, in Iraq per contenere i miliziani sunniti e in Siria per contrastare anche il regime di Assad.
Ecco perché Boko Haram conquista i giovani islamici
In Italia non si capisce perché così tanti giovani si uniscono ai guerriglieri e terroristi islamici. Nel Nord Camerun, fino a due-tre anni fa non c'era mai stato un islam estremista e violento, già presente nelle vicina Nigeria. Oggi anche qui si rafforza l'esercito Boko Haram che convince sempre più giovani ad arruolarsi.
La non-strategia di Obama e il silenzio dell'Europa
Barack Obama annuncia la sua strategia per affrontare l'Isis in Siria e in Iraq. E rivela, ancora una volta, di non avere una strategia, ma solo una tattica di breve periodo. Intende usare il minimo delle forze. Non ha intenzione di ricomporre la guerra civile siriana. Ma è già meglio rispetto al silenzio europeo.
Hollande, ma che ipocriti quei librai della "rive gauche"
Le scandalose memorie di Valerie Trierweiler, l’ex compagna del presidente Francois Hollande, scuotono non solo mondo politico francese, ma anche quello di carta dei librai. Le intimità erotico-politiche, raccolte nel libro Merci pour ce moment, provocano le proteste (ipocrite) di alcuni librai parigini.