L'inferno dell'Afghanistan narrato da chi ne è uscito
Farhad Bitani, ex ufficiale dell'esercito nazionale afgano, è nato sotto l'occupazione sovietica, è cresciuto sotto i Talebani ed è diventato adulto nel corrotto e violento Afghanistan post-talebano. Alla fine, nel 2011, è fuggito in Italia. Ne L'ultimo lenzuolo bianco racconta una storia di ordinario abbrutimento.
Croazia al voto, fra un male minore e uno peggiore
La Croazia torna alle urne per scegliere il suo nuovo presidente. Josipović, uscente post-comunista, è ancora il favorito a causa dell'elevato astensionismo. I vescovi velatamente appoggiano Kolinda Grabar-Kitarović, candidata di centrodestra. Che pure è una laicista contraria ai principi non negoziabili.
"Schiacciateli con le vostre auto" Terrore in Francia
Tre attacchi in tre giorni. Ma per le autorità francesi si tratta solo di gesti isolati di squilibrati, non collegati fra loro. Può darsi. Ma all'inizio di novembre le forze dell'ordine francesi avevano sgominato cellule dell'Isis. E i terroristi avevano giurato vendetta. "Schiacciateli con le vostre auto". E puntualmente qualcuno lo ha fatto.
La rabbia afroamericana sfugge di mano
Due poliziotti uccisi a New York. Dilaga la violenza della comunità afroamericana che si sente perseguitata dalla polizia. Prima delle aggressioni e dei delitti si respirava già un clima di violenza, nelle manifestazioni "pacifiche". E la politica progressista americana ha le sue innegabili responsabilità nell'averla alimentata.
Corea del Nord, il "regno eremita" censura gli Usa
Il 25 dicembre doveva uscire un film comico che sfotteva il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, ma non andrà nelle sale cinematografiche. Perché un gruppo di hacker legati alla Corea del Nord ha lanciato tali minacce da indurre la Sony a ritirarsi. Kim Jong-un ha vinto la prima "cyberguerra". Cosa resta della libertà di espressione?
Se l'America si censura nel nome della sicurezza
Gli hacker che hanno colpito Hollywood sapevano di attaccare un bersaglio morbido. Altri casi precedenti, come la tragica vicenda dell'uccisione dell'ambasciatore in Libia, dimostrano che gli Usa sono già pronti a rinunciare alla loro libertà di espressione nel nome della sicurezza.
Cyberterrorismo, la nuova frontiera della guerra
L'arma informatica costa poco, se la possono permettere anche i Paesi meno ricchi, lascia poche tracce e provoca meno scandalo di un'arma vera. Però è in grado di paralizzare interi sistemi militari avanzati, colpire tutti gli apparati pubblici dalla difesa alla sanità, dal fisco all'erogazione di energia e acqua. L'attacco alla Sony potrebbe essere solo un antipasto.
Non solo Pakistan. Non è un pianeta per bambini
Il massacro di bambini a Peshawar in Pakistan, è purtroppo solo una goccia in un mare di violenza. Il rapporto Unicef 2014 esprime preoccupazione per i 230 milioni di bambini che vivono in Paesi lacerati da conflitti, o esposti al forte rischio del terrorismo, come le 15 scolarette morte in un attentato nello Yemen.
Mare Nostrum, una pacchia per i terroristi del Califfato
Da anni si parla della possibilità di infiltrazione dei gruppi terroristici nei flussi migratori del Mediterraneo. Una prima conferma ufficiale è stata resa pubblica dai servizi segreti mercoledì scorso. Grazie all'operazione Mare Nostrum, i clandestini non vengono identificati alla frontiera. Una pacchia per ogni terrorista che si rispetti.
La Jihad contro i bambini
"Abbiamo scelto il nostro bersaglio con cura". E i Talebani del Pakistan ammazzano a sangue freddo 132 bambini e 9 fra insegnanti e membri del personale di una scuola di Peshawar. Una rappresaglia per le operazioni militari anti-talebane. Ma non solo: è parte di una violenta campagna contro l'educazione all'occidentale.
Scene di terrore mediorientale a Sydney
Un terrorista solitario, Man Haron Monis, estremista islamico ma non legato ad alcuna organizzazione criminale, ha tenuto in scacco Sydney per un'intera giornata, costringendo il mondo intero a restare col fiato sospeso. E' la nuova frontiera del terrorismo targato Isis: atti di micro-terrorismo, non meno destabilizzanti.
Darfur, la Corte Penale Internazionale getta la spugna
Il Darfur è teatro di crimini di massa commessi dal Sudan. Ma la Corte Penale Internazionale, non arresta il dittatore Omar Bashir e sospende le indagini. Proprio mentre la missione Unamid sta indagando su un nuovo crimine.