Oxfam: buoni propositi, ma troppa ideologia
Oxfam International pubblica il suo nuovo rapporto in vista del forum di Davos. Il documento rivela un allargamento del divario fra ricchi e poveri. Dopodiché suggerisce un piano in sette punti per redistribuire meglio la ricchezza. Ma qui rivela una visione errata dell'economia.
Ecco cosa bisognerebbe sapere sullo Ior
"Con rispetto e devozione, vorrei porre una domanda a S.E.R. il Cardinale George Pell, il quale in quanto Prefetto della Segreteria per l’Economia sta gestendo la riforma delle finanze della Santa Sede". Così Ettore Gotti Tedeschi, presidente della Banca Vaticana dal 2009 al 2012, rompe il suo lungo silenzio con un articolo sul Catholic Herald.
Il prezzo del petrolio cala, la povertà aumenta
Il forte calo del prezzo del petrolio – da 108 a circa 50 dollari al barile da giugno a oggi – danneggia tutti i Paesi produttori. Più di tutti però ne risentono le “cicale” che, negli anni in cui il prezzo saliva e i profitti erano elevati, hanno scialato e sprecato. Prima fra tutti, la Nigeria dove la poverta aumenta sempre di più.
Crisi greca Separare le buone azioni dalle cattive
La crisi della Grecia, per quanto drammatica, deve servirci come un'opportunità provvidenziale. Ci permette, infatti, di capire quali siano le reali cause della depressione: politiche sociali interventiste, manipolazioni della moneta, crescita a debito. Sono le cattive azioni che vanno scartate.
Sposa & sposa il mercato fiuta il business gay
Si chiama É Sposa ed è una fiera dedicata a tutto quello che serve per preparare a puntino il giorno del proprio matrimonio. É rivolta non solo alle coppie etero ma anche a quelle omo. Si terrà a Napoli a gennaio. Non potendosi i gay “sposarsi” qui in Italia non saranno potenziali acquirenti. Ma l’obiettivo è che si parli di questa fiera.
Riad ricatta Mosca per rovesciare Assad
Il crollo improvviso dei prezzi del petrolio non danneggia i maggiori Paesi produttori del Golfo. Danneggia, semmai, sia la Russia che l'Iran, i maggiori sostenitori di Bashar al Assad in Siria. Ed è qui che la strategia saudita appare chiara, alla luce anche dei nuovi attentati islamici in Cecenia: far pressioni su Mosca per indurla ad abbandonare Damasco.
"Fallo protetto", la Coop si infila nel preservativo
Si chiama “Fallo protetto”, è il claim concepito (si fa per dire) dalla Coop per la sua nuova gamma di preservativi low cost. Con il profilattico a marchio Coop, la holding rossa della grande distribuzione si infila in un mercato che vale 82 milioni di euro. Un'operazione mascherata dalle solite panzane dell'eticamente corretto.
Proposte fiscali punitive per il non profit e la previdenza
Nella disperata ricerca di nuove entrate per far quadrare i conti pubblici il Governo non ha trovato di meglio che proporre l’aumento dell’imposizione fiscale sulle rendite finanziarie di soggetti come le fondazioni bancarie e i fondi di previdenza complementare. È l'ennesimo tentativo della politica di mettere le mani sulle fondazioni.
Ikea, la holding che paga le tasse quanto un'opera pia
Lo sapevate? Ikea, il gigante svedese del mobile low cost e gay friendly ha un segreto. Quello di essere una multinazionale che fattura centinaia di miliardi di dollari, ma che paga le tasse come una ong di Calcutta o un’associazione no profit che distribuisce pasti caldi ai clochard di Parigi. Possibile? Sì, ecco come fa.
Il Giappone doveva crescere E invece...
Il premier nipponico Shinzo Abe aveva fatto un uso smodato della leva monetaria e ha lasciato aumentare il debito pubblico. Il tutto per sostenere la crescita, dopo un lungo periodo di stagnazione. Eppure, nonostante le previsioni di molti analisti, il Paese è entrato in recessione. Perché è una nazione che invecchia.
Ue e crisi economica, il centralismo non è la soluzione
L'economista francese Pascal Salin spiega a La Nuova Bussola Quotidiana, quali siano le cause della crisi economica e la sua possibile soluzione. Per Salin è sbagliato unificare le politiche economiche europee, idea dominante fra i politici: si sommerebbero gli errori nazionali invece che risolverli.
Ci vorrebbe una politica industriale
Il caso drammatico delle Acciaierie di Terni, riportano alla ribalta il destino di grandi insediamenti industriali. Finanza predatoria, stagnazione, latitanza della politica: tutti aspetti che aggravano la crisi italiana e il problema della perdita dei posti di lavoro. Politica e sindacato devono cambiare radicalmente strada.