Stipendio alle casalinghe? Una brutta idea
Dare uno stipendio alle casalinghe, come propongono Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker, sembra un'idea bellissima. Ma si scontra con la realtà. A partire dall'impossibile calcolo sull'ammontare del salario e sulla retribuzione del ruolo educativo.
«Controllo delle nascite, la Chiesa ha ragione»
Un'analisi della prestigiosa Business Insider dimostra come la Chiesa abbia ragione a non cambiare la dottrina in materia sessuale. Dal '68 in poi, la rivoluzione del sesso libero ha creato solo danni economici e sociali.
L'inverno demografico, la vera causa della crisi
La denatalità del mondo industrializzato ha preceduto la crisi di almeno una ventina d'anni. Non è dunque una conseguenza, ma la causa principale del declino economico. Nonché la radice di quel modello fallimentare che è la crescita a debito.
«Tra profitto e solidarietà un legame originale»
Il denaro è uno strumento buono che accresce la capacità della libertà umana; il male sta nel volere trattenere tutto per sé. Lo scrive papa Francesco nell'introduzione al volume del prefetto per la Congregazione della fede, mons. Müller.
Crescita a debito, tramonto di un paradigma
Negli ultimi quindici anni, le crisi economiche si sono susseguite in un crescendo preoccupante. Le cause sono molteplici, ma c'è un tratto comune: i Paesi industrializzati hanno sostenuto la loro crescita indebitandosi.
Creare ricchezza, distribuire la fede
A proposito del crescente divario tra ricchi e poveri, il problema non sta - come si dice - nella mancata distribuzione della ricchezza, ma nella perdita di fede che ha ridotto l'uomo alla sola dimensione materiale, facendogli dimenticare la propria dignità di figlio di Dio e l'osservanza delle leggi naturali, anche in economia.
Londra val bene una mossa
Sede legale in Olanda, sede operativa a Londra. La Fiat fa un ulteriore passo lontano dall'Italia, dove ormai realizza meno del 10% del fatturato. ma la verità è che l'Italia non è un paese attrattivo per gli investimenti industriali.
Caso Electrolux, chiedere a governi e sindacati
Dal 2004 sono nella Ue i paesi dell'Est Europa, paragonabili all'Italia per cultura industriale ma con un più basso tenore di vita. L'attuale crisi perciò era ampiamente prevedibile, ma nulla è stato fatto né dai governi nè dai sindacati.
Questo non è un paese per investitori
I casi Fiat ed Electrolux stanno lì a dimostrare che l'Italia non è più da tempo un paese appetibile per chi vuole investire in attività produttive. E davanti a questa situazione governo e sindacati continuano nelle vecchie strategie di difesa dell'esistente.
Bankitalia, pessimo decreto per una scelta buona
Quella della Banca d'Italia non è una privatizzazione ma un riassetto resosi necessario dai cambiamenti degli ultimi anni che avevano portato alcuni istituti bancari (Intesa e Unicredit) ad avere quote importanti dell'istituto. Ma non c'era alcuna urgenza tale da giustificare un decreto legge del governo, peraltro insieme a una materia completamente diversa come l'Imu.
Povertà sanitaria: la società si muove, la politica no
In sei anni la raccolta di farmaci proveniente da donazioni - di privati e di aziende - è aumentata del 241%, ma la copertura del bisogno è calata dal 55% al 43,2%. Effetto dell'impennata della povertà, ma le leggi non aiutano chi vuole rispondere ai bisogni.
Valori comuni europei per risolvere la crisi
Una moneta comune, per esser gestita, esige un governo comune. Un governo comune esige valori comuni. Ma in Europa, a partire dalla rottura dell'unità religiosa, si è persa una fede e una cultura comuni.