Grexit, il possibile suicidio monetario della Grecia
Si torna a parlare con insistenza di "Grexit", il neologismo con cui si indica la possibile uscita della Grecia dall'euro e dalla stessa Unione Europea. Il ritorno di Atene alla vecchia valuta nazionale, tuttavia, provocherebbe un disastro economico peggiore di quello che i greci hanno finora vissuto.
Come rifare la reputazione all'imprenditore sociale
Un Paese che intenda risollevarsi deve rimettere al centro della scena la figura dell’impresa sociale, che coniuga il proprio bene con il bene comune. Di questo sono convinti Giorgio Fiorentini, Giulio Sapelli e Giorgio Vittadini, autori del libro: Imprenditore: risorsa o problema? Impresa e bene comune (editrice Bur).
Non è il denaro a rendere felici, ma la libera iniziativa
"Può un vero cristiano amare il capitalismo?" si chiedeva lo scrittore Andrea Camilleri. Pare rispondergli, a distanza, l'economista cattolico Arthur Brooks. Una difesa materialista della ricchezza non regge: il denaro, in sé, non rende felici. La dignità e felicità della persona deriva semmai dalla libera iniziativa.
La globalizzazione aiuta i poveri. Per questo la odiano
È criticata e vituperata come il peggiore dei mali. Eppure la globalizzazione può costituire una grossa opportunità di riscatto. Le statistiche dimostrano come lo sviluppo umano, in tutti i sensi, tragga beneficio dallo scambio internazionale, soprattutto nelle realtà più povere del mondo.
Se buttiamo l'occasione della ripresa economica
Il Documento Economia e Finanza presentato dal governo Renzi dimostra una strategia economica fatta di piccoli passi e priva di ambizioni. Tutto quello a cui si aspira è una piccola ripresa, giusto per ridare fiato a un paese che ha perso un quinto della sua capacità produttiva. Eppure la congiuntura internazionale è positiva come mai in passato.
Giubileo batte Expo: sarà un "miracolo" per l'economia
Le “grazie” che l’Anno Santo indetto da papa Francesco procurerà all’Italia, saranno più numerose e salutari di quelle che arriveranno dall’Expo. Non quelle spirituali, si capisce, ma all'economia darà una marcia in più. Vale quasi un punto in più di Pil e porterà più pellegrini e visitatori di quelli previsti per Expo.
L'ape italiana ha perso le ali, ma continua a volare
Multinazionali italiane come la Salini-Impregilo sono impegnate in progetti di importanza mondiale, come l'ampliamento del canale di Panama. Altre, come la Perfetti Van Melle, sono leader mondiali nella loro categoria (dolciumi, in questo caso). Sono le vere glorie nazionali, ma i media le snobbano.
La Via della Seta passa dalla Pirelli
La Pirelli viene comprata da una compagnia pubblica cinese, la ChemChina. Di fatto: è stata comprata da Pechino. Per l'Italia significa aver perso la proprietà sull'ultima delle nostre grandi industrie. Per la Cina è invece un tassello in più nel suo faraonico progetto di infrastrutture, che mira a ricostruire la Via della Seta.
L'Europa che spende ma non cresce
L'Europa, presa nel suo insieme, costituisce il 7% della popolazione mondiale, produce il 25% del Pil mondiale, ma spende il 50% in welfare state ed ha il tasso di natalità medio più basso del mondo. Nel corso del secolo la popolazione europea è destinata a ridursi, forse anche di un terzo. E' chiaro che questa tendenza, alla lunga, è insostenibile. Come invertire la rotta?
Grandi Opere: la "maxi-tangente" di cui nessuno parla
Le tangenti sono niente in confronto agli errori nella progettazione e di budget di tutte le Grandi Opere. Le perdite dovute a errori di valutazione tecnica ed economica sono costi che superano il valore delle opere pubbliche.
Ribellarsi alle mafie ministeriali di Paolo Togni
La nuova via (ferrata) della seta
Anche l’Italia, come pure la Francia e la Germania, sarà tra i Paesi fondatori della Asian Infrastructures Investment Bank, promossa dalla Cina per far rinascere in forma moderna la storica “Via della Seta”. E già un primo treno ha collegato Chongqing (Cina occidentale) a Duisburg (Germania occidentale).
Stampare moneta non fa ripartire la crescita
Con il "quantitative easing", la Bce di Draghi emette molta più liquidità, acquistando titoli di Stato, nel tentativo di far ripartire l'economia, favorendo le esportazioni e facilitando il credito ai privati. Ma il denaro, da solo, non basta a far ripartire l'economia. Servirebbero anche fiducia nel futuro e un mercato in crescita.