La nuova via (ferrata) della seta
Anche l’Italia, come pure la Francia e la Germania, sarà tra i Paesi fondatori della Asian Infrastructures Investment Bank, promossa dalla Cina per far rinascere in forma moderna la storica “Via della Seta”. E già un primo treno ha collegato Chongqing (Cina occidentale) a Duisburg (Germania occidentale).
Stampare moneta non fa ripartire la crescita
Con il "quantitative easing", la Bce di Draghi emette molta più liquidità, acquistando titoli di Stato, nel tentativo di far ripartire l'economia, favorendo le esportazioni e facilitando il credito ai privati. Ma il denaro, da solo, non basta a far ripartire l'economia. Servirebbero anche fiducia nel futuro e un mercato in crescita.
Rai Way, obiettivi di un'operazione "ostile"
L'Opa lanciata da Berlusconi (tutt'altro che defunto) su Rai Way è un'operazione che mira ad avere un unico operatore nel mercato della diffusione del segnale radiotelevisivo. In Francia e Gran Bretagna questo modello funziona già, e bene. In Italia, però, prevale il dibattito fazioso sul berlusconismo.
Google non rimborsa il Fisco italiano. Per ora
Smentite le indiscrezioni secondo cui il colosso del Web per eccellenza, Google, avrebbe rimborsato al Fisco italiano 320 milioni di euro (su 800) di tasse eluse in paradisi fiscali. Sarebbe stato un gesto distensivo. La battaglia continua, contro un motore di ricerca che indicizza senza pagare pagare i diritti.
Pianto greco? La crisi si risolve con meno Stato
Come si è arrivati alla “crisi greca”? Dopo svariati anni di profonda crisi finanziaria ed economica, in tutti i Paesi occidentali - con l’aggravante per l’area euro delle tensioni sui debiti sovrani dei Paesi “periferici” ancora non si vede la luce. Perché? Un po' di storia di come si è arrivati alla crisi e qualche proposta per risolverla.
Mondadori-Rcs, cosa resterà di questa editoria
Se l'Antitrust dovesse dare il via libera, Rcs Rizzoli e Mondadori potrebbero fondersi, dando vita al più grande gruppo editoriale mai visto in Italia. Da un punto di vista commerciale, potrebbe reggere la concorrenza della "invincibile armata" di Amazon. Ma la piccola editoria italiana inizia a tremare di fronte alla prospettiva di quello che sarebbe, di fatto, un monopolio editoriale.
Giovani innovate. Il Vaticano lancia le sue startup
Giovani, innovate. L'appello è stato lanciatoi da Papa Francesco qualche giorno fa durante la presentazione del primo incubatore di startup in Vaticano. Gli incubatori sono realtà di imprenditori che dedicano spazio e capitali all'avvio di piccole società. L'incubatore presentatio in Vaticano si chiama Scholas.Labs.
Bce, da fabbrica di euro a fabbrica di illusioni
Mario Draghi, vinte le resistenze della Germania, ha usato il "bazooka" monetario, acquistando titoli di Stato e obbligazioni fino a 60 miliardi di euro all'anno e immettendo nel mercato una gran quantità di moneta circolante. Ma la fabbrica di moneta può rivelarsi una fabbrica di illusioni. Perché le ragioni della crisi sono strutturali e non dipendono dalla moneta.
La Grecia mette a nudo la crisi europea
La Grecia è stata una grande civiltà, ma è ora una realtà periferica dell'Europa da tutti i punti di vista. La vittoria di Tsipras va letta in questo contesto. Ma può giocare lo stesso ruolo del bambino che dice "il re è nudo", in questo caso: l'Europa è in crisi nera.
Bce, la fabbrica di illusioni di Gianfranco Fabi
Oxfam: buoni propositi, ma troppa ideologia
Oxfam International pubblica il suo nuovo rapporto in vista del forum di Davos. Il documento rivela un allargamento del divario fra ricchi e poveri. Dopodiché suggerisce un piano in sette punti per redistribuire meglio la ricchezza. Ma qui rivela una visione errata dell'economia.
Ecco cosa bisognerebbe sapere sullo Ior
"Con rispetto e devozione, vorrei porre una domanda a S.E.R. il Cardinale George Pell, il quale in quanto Prefetto della Segreteria per l’Economia sta gestendo la riforma delle finanze della Santa Sede". Così Ettore Gotti Tedeschi, presidente della Banca Vaticana dal 2009 al 2012, rompe il suo lungo silenzio con un articolo sul Catholic Herald.
Il prezzo del petrolio cala, la povertà aumenta
Il forte calo del prezzo del petrolio – da 108 a circa 50 dollari al barile da giugno a oggi – danneggia tutti i Paesi produttori. Più di tutti però ne risentono le “cicale” che, negli anni in cui il prezzo saliva e i profitti erano elevati, hanno scialato e sprecato. Prima fra tutti, la Nigeria dove la poverta aumenta sempre di più.