Sorpresa, le lesbiche guadagnano di più delle etero
A parità di mansioni e competenze le donne omosessuali guadagnano il 9% in più delle donne eterosessuali. Questo vale per Stati Uniti, Inghilterra, Canada, Germania e Olanda. Lo dice la professoressa Klawitter, che ha studiato la relazione tra i livelli di retribuzione e l'orientamento sessuale.
Un sogno chiamato Rcs: è Cairo l'anti Repubblica
L'editore de La7 vuole il controllo del gruppo che edita il Corriere, impantanato in una difficile ristrutturazione del debito. Un'operazione che spazzerebbe via il controllo delle banche sulla redazione e che darebbe più indipendenza alle scelte editoriali.
Questa Italia non è proprio un Paese per giovani
Vecchi sempre più ricchi e tutelati contro giovani sempre più poveri e precari. È questa l'immagine non solo dell'Italia, ma di tutto l'Occidente che esce da un'inchiesta del Guardian. Un'indagine che dimostra uno spostamento di reddito netto dai più giovani ai più anziani in nazioni progredite in Occidente.
Ricchi e poveri, la realtà contro gli slogan
Negli ultimi 25 anni si è abbassata drasticamente la percentuale di popolazione mondiale che vive in povertà estrema (dal 50 al 10%). Eppure continua ad avere fortuna tra i preti la convinzione che i poveri siano sempre più poveri, e a causa dei ricchi, argomento che sfida anche la logica.
La crisi del populismo travolge il Brasile
Lula da Silva arrestato e interrogato, la presidente Dilma Rousseff sotto procedura di impeachment. La causa immediata della crisi politica è l'inchiesta sulle tangenti Petrobras. Ma ad essere messa in discussione è tutta la loro politica populista, che ha provocato la crisi economica più grave dal 1990.
Il G20 evade il problema della crescita zero
Il vertice del G20 a Shanghai si riunisce in tempo di crisi. Non c'è una ricetta unica per favorire la crescita del mondo. Ma almeno per quanto riguarda l'Europa, la linea che prevale è quella di una maggior spesa pubblica per "stimolare" l'economia. Una formula che finora non ha mai funzionato.
Così il decreto banche affossa lo spirito mutualistico
Il varo da parte del governo del decreto legge per la riforma del credito cooperativo è stato salutato da un giovedì grigio scuro per le borse mondiali. Ma saranno le banche di credito cooperativo a soffrirne di più: il decreto è un duro colpo al loro originario spirito mutualistico e cooperativo.
Le Borse crollano perché temono la crisi delle banche
Dopo il “lunedì nero” dei mercati finanziari, anche ieri le borse hanno vissuto una giornata in forte ribasso. Saldo negativo soprattutto per Milano e Madrid. Perché? Lo chiediamo a Angelo Drusiani esperto in gestioni di Banca Albertini Syz. Che ci spiega come la fragilità del sistema bancario sia all'origine di questa nuova crisi.
Lavorare stanca, soprattutto tra i dipendenti pubblici
L’assenteismo nella Pubblica amministrazione è una piaga tutta italiana che, a volte, prende le prime pagine dei giornali. Ma non c’è soltanto il clamoroso caso del Comune di Sanremo: secondo un’indagine ogni giorno manca in media dal lavoro per malattia il 3,01% dei dipendenti pubblici e l’1,8% dei privati.
Quel treno per il Nord Europa di cui nessuno parla
La realizzazione del traforo sul monte Ceneri è parte della nuova linea ad alta velocità che, in Svizzera, collegherà Lugano a Zurigo, permettendo a Milano di affacciarsi sul commercio con la valle del Reno. Perché un progetto che collega il cuore economico dell'Italia con quello della Germania, passa sotto silenzio?
La Cina non è più vicina L'India lo sarà
La Borsa di Shanghai ha cominciato la settimana con forti perdite. Nella giornata il suo indice complessivo ha perso il 5,3 per cento, e anche l’analogo indice Hang Seng della Borsa di Hong Kong ne ha risentito, seppure in minor misura. Si potranno poi verificare anche delle oscillazioni di segno opposto, ma nella sostanza è ormai evidente che la crisi dell’economia cinese, per dimensioni la seconda del mondo, non è affatto destinata a risolversi in quattro e quattr’otto.
Se Renzi rottama anche l’Ilva Pessimo affare
Come se fosse non diciamo un’auto usata, ma non più che una villa patrizia in Toscana, con un’inserzione pubblicata su grandi giornali italiani e stranieri il governo Renzi ha annunciato martedì scorso che metterà in vendita le acciaierie Ilva di Taranto. Aggiungendo così un altro disastroso anello a una già disastrosa catena, il maggiore complesso siderurgico (e la prima azienda manifatturiera d’Italia per numero di posti di lavoro).