Che vinca o perda, il Pd governa
Chi farà parte del prossimo esecutivo? Quale sarà il partito che se ne avvantaggerà? Finora, dal 2011 ad oggi, il Pd è sempre stato al governo, indipendentemente dai suoi risultati elettorali. E le poche volte che non lo è, si scatena l'inferno mediatico-giudiziario contro i suoi avversari.
Draghi parte in salita, i partiti non scoprono le carte
I primi segnali non sono tutti positivi per Draghi. Solo Renzi si dice entusiasta, i grillini rischiano di spaccarsi, mentre dal Pd ci sono sfumature anche se prevale la linea della collaborazione con il premier incaricato. La situazione più fluida è nel centrodestra, diviso tra favorevoli (Forza Italia) e contrari (Fratelli d'Italia) anche se non del tutto. La Lega alla prova di tenuta, che rischia una lacerazione profonda. Ma l'unica alternativa sarebbe il voto, quindi...
- UN DRAGHI IN VATICANO di Nico Spuntoni
- OCCASIONE PER FERMARE IL DDL ZAN, di Gianfranco Amato
Un Draghi in Vaticano, il sostegno di Oltretevere al banchiere laico
Benché successore laico del cattolico Fazio alla guida di Bankitalia, Mario Draghi è molto stimato in Vaticano. Nominato membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze sociali da Papa Francesco, già con Benedetto XVI il banchiere, allievo dei gesuiti, godeva di ottima fama nella Santa Sede.
Fico esplora maggioranze alternative, ma non le trova
Mattarella conferisce l'incarico esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico, per cercare una nuova maggioranza. Un incarico temporaneo a Fico perché è esponente dell'ala più intransigente del M5S che altrimenti potrebbe scindersi dal partito di maggioranza. Ma la strada per un nuovo governo è tutta in salita.
Palamara vuota il sacco: i magistrati dominano l'Italia
Nel bel mezzo della crisi di governo, l'ex magistrato Luca Palamara si toglie qualche sassolino dalla scarpa. E pubblica Il sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana, una storia in presa diretta di come la magistratura interviene direttamente nella politica, eliminando chiunque provi a contestarne il potere.
Finisce il Conte II, tre ipotesi e il miraggio delle urne
Oggi le consultazioni. Tre scenari: Conte ter appeso al fragile gruppo dei responsabili, governo giallorosso senza "l'avvocato del popolo" o esecutivo delle larghe intese con Forza Italia e Italia Viva. In fondo il miraggio delle urne che nessuno vuole (tranne Meloni), ma potrebbero essere inevitabili.
Lombardia capro espiatorio. La protesta dei governatori
L'amministrazione lombarda è esplicitamente boicottata dal governo nazionale. Il nuovo pretesto è il conteggio sbagliato dei casi di Covid che ha portato all'imposizione, immotivata, della zona rossa. Fontana porta le prove a sua discolpa. Governatori di centrodestra protestano contro il governo, per il clima di discordia che sta alimentando.
Ed ora la sopravvivenza del governo dipende da Renzi
La settimana che inizia sarà decisiva per le sorti del governo. Nella girandola di ipotesi ventilate negli ultimi giorni si fa strada quella di un Conte ter, ovvero dimissioni del premier, poi un suo re-incarico per formare un governo nuovo. Oppure un nuovo premier. Ma tutto dipende dal piccolo partito di Renzi, sempre più corteggiato.
La Lombardia torna arancione. Ma resta rossa di rabbia
Si imputa alla giunta Fontana di aver fornito dei dati incompleti a Roma, da cui risultavano malati di Covid quasi 4 volte superiori al numero reale, motivo per cui la regione era rimasta rossa per una settimana di troppo. Fontana rimanda l'accusa al mittente: i dati erano quelli richiesti, è Roma che li calcola male. Intanto le imprese lombarde hanno perso 600 milioni di euro.
Conte salva la poltrona ma così non può stare in piedi
Conte salva la poltrona ma il Governo è più debole. Il Presidente della Repubblica non potrà non tenere conto della precarietà della situazione. Aveva raccomandato a Conte di non accontentarsi di una maggioranza raccogliticcia e ora probabilmente gli ricorderà quelle parole. Con 156 voti nel 2008 Prodi fu costretto a dimettersi.
Conte parla da democristiano e il suo governo tira a campare
Li ha chiamati “volenterosi” per lusingarli e spronarli. Sono i voltagabbana pronti a fare da stampella al Governo Conte perché sanno che andrebbero a casa. Conte ha imbellettato la loro figura nel suo discorso di ieri alla Camera. Il premier ha parlato da democristiano ed è riuscito a conquistare voti anche fuori dai confini del centrosinistra