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FINE DEL SETTENNATO

Mattarella lascia con un inno al vaccino

Gran parte del discorso di fine anno del presidente della Repubblica Mattarella è stato un inno al vaccino e alla scienza, con il ringraziamento agli italiani che si sono vaccinati e il rimbrotto nei confronti dei non vaccinati. Poi loda il recupero delle condizioni economiche e la ripresa della vita sociale. Dimenticandosi che le famiglie non arrivano a fine mese. 

Politica 01_01_2022

Non solo un bilancio, ma anche un congedo. Il discorso di quest’anno di Sergio Mattarella, l’ultimo del suo settennato, ha un significato particolare. Il 3 febbraio scadrà il suo mandato di Presidente della Repubblica e le Camere, entro quella data, dovrebbero aver già eletto il tredicesimo Capo dello Stato. Le votazioni in seduta comune inizieranno tra poco più di tre settimane, ma nel frattempo i giochi di palazzo sono già in corso e la prossima settimana entreranno nel vivo. 

Che cosa rimane dell’ultimo discorso di Mattarella trasmesso ieri sera in tv a reti unificate? Anzitutto la conferma, l’ennesima, della sua indisponibilità a rimanere al Quirinale. Al di là del fatto che ha già iniziato il trasloco nell’ufficio dei senatori a vita, a Palazzo Giustiniani e che ha trovato un appartamento in affitto per il dopo, Mattarella ritiene che quella del suo predecessore Giorgio Napolitano debba rimanere un’eccezione, essendo lui un sostenitore della non rieleggibilità del Capo dello Stato e dunque dell’opportunità di abolire il semestre bianco (gli ultimi sei mesi di mandato, durante i quali il Presidente della Repubblica ha poteri limitati e non può sciogliere le Camere, proprio perché potrebbe farlo per procacciarsi un Parlamento favorevole alla sua rielezione). Ha puntualizzato ancora una volta che la sua esperienza al Quirinale sta per scadere. 

Durante il suo settennato si sono succeduti cinque governi, è scoppiata la pandemia e tuttora la situazione è molto incerta. Potrebbe ripetersi quanto accaduto, per ragioni molto diverse, nel 1992, quando l’elezione di Oscar Luigi Scalfaro fu accelerata dalla strage di Capaci, che ricompattò le fratture tra le forze politiche e spinse verso una soluzione rapida. Questa volta il pretesto per stringere i tempi potrebbe offrirlo il covid, con la necessità di evitare quarantene, defezioni, quorum decurtati e quindi accordi che andrebbero in frantumi. Ma l'unico che al momento potrebbe mettere tutti d'accordo è Mario Draghi, il cui trasloco al Colle viene tuttavia visto come un azzardo da quasi tutti i leader politici e dalle cancellerie europee. Quindi al momento non ci sono convergenze su un candidato ritenuto forte e "ecumenico".

Ieri sera, però, nel suo discorso, Mattarella ha sorvolato su questi aspetti e ha preferito parlare alla gente più che al Palazzo, non avendo particolari messaggi politici da lanciare ai partiti. La nave italiana è ancora in tempesta e lui ha preferito concentrarsi sulle priorità del Paese, lasciando alle forze politiche il compito di trovare la sintesi per i nuovi scenari istituzionali. 

Gran parte del suo discorso è stato un inno al vaccino e alla scienza, con il ringraziamento agli italiani che si sono vaccinati e il rimbrotto nei confronti dei non vaccinati: "Sprecare questa opportunità è un'offesa nei confronti di chi non l'ha avuta". Non ha negato che ci saranno ancora difficoltà, ma si è detto ottimista, ricordando che "le condizioni economiche del Paese hanno visto un recupero oltre le aspettative e le speranze di un anno addietro. Un recupero che è stato accompagnato da una ripresa della vita sociale".

Peccato che gran parte delle famiglie italiane facciano molta fatica ad arrivare alla fine del mese e non percepiscano più di tanto questo clima di ripresa. Anche gli altri 2 dogmi della digitalizzazione e della sostenibilità li ha sposati in pieno, sottolineando che saranno indispensabili, anche perchè utili per migliorare la vita sociale. Ma anche su questi fronti sarà arduo godere in tempi brevi dei benefici di trasformazioni così radicali. Infine Mattarella ha invitato i giovani ad avere fiducia nel futuro e a credere di più in sé stessi. Unanime il coro di apprezzamenti nei suoi confronti, da Enrico Letta a Matteo Salvini, dalla Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati a Giuseppe Conte, senza trascurare Luigi Di Maio,che elogia Mattarella come "un esempio per tutti", ma solo 3 anni fa ne chiedeva l'impeachment. Come cambiano le cose in politica.