La Grecia ai conservatori, a sinistra solo macerie
Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il suo partito conservatore Nuova Democrazia hanno vinto le elezioni politiche parlamentari di domenica in Grecia con un ampio margine sulle sinistre. Vittoria anche in Bulgaria. Ora le speranze si concentrano sulla Spagna.
Bakhmut in mano russa, dal G7 coro unanime: no a negoziati
Malgrado le confuse smentite ucraine, la città di Bakhmut appare definitivamente caduta, mettendo in difficoltà anche gli alleati di Kiev, che ora minimizzano. E dal G7 si risponde con la decisione di inviare gli aerei F-16 e addestrare i piloti ucraini, ma ci vorranno un paio d'anni per la consegna.
- "Allentare la tensione", il Papa gioca la "carta Zuppi", di Nico Spuntoni
Iran, la condanna a morte come strumento di terrore
Iran, tre uomini, che avevano partecipato alle proteste contro il velo islamico sono stati giustiziati all’alba di ieri, nella città di Isfahan. Hanno subito un processo farsa e sono stati torturati per estorcere una confessione di omicidio. Il regime islamico usa la pena capitale per terrorizzare gli oppositori.
New York, la morte di Neely riattizza la questione razziale
L’America è ancora una volta divisa su linee razziali, come nel caso di George Floyd, per un afro-americano soffocato, per errore, stavolta nella metropolitana di New York. Jordan Neely, senzatetto afro-americano, ucciso per errore dall'ex marine Daniel Penny: un caso che divide.
Kenya: anche i bambini vittime della setta suicida
Sale a 211 il conto dei cadaveri ritrovati nella foresta di Shakahola, teatro della predicazione del "pastore" Nthenge che prometteva la salvezza attraverso la morte per fame. Un delirio messianico che ha spinto persino le madri a lasciar morire i propri figli.
Messico: condannato per un pronome dalla dittatura trans
Rodrigo Iván Cortés, presidente del Fronte Nazionale della Famiglia, dovrà pagare una multa salata e scusarsi pubblicamente con i deputati transgender. Il motivo? Aver definito "uomo" l'on. Salma Luévano. Non è un caso isolato: è il Paese tirannico e anticattolico del presidente Obrador.
Russiagate era falsa. L'intesa Fbi-Clinton una realtà
L’indagine dell’Fbi “Crossfire Hurricane” avrebbe dovuto dimostrare che la campagna elettorale di Donald Trump, nel 2016, fosse collusa con i servizi segreti della Russia. Sei anni dopo, il rapporto Durham dimostra invece che quell'indagine fosse politicamente motivata e spinta dalla Clinton.
Turchia spaccata in due dal primo turno delle elezioni
Nelle elezioni turche, il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan ha sfiorato la rielezione al primo turno. Non ce l’ha fatta per almeno mezzo punto: arrivando al 49,5% dei consensi deve proseguire la campagna elettorale sino al ballottaggio. Un paese diviso fra modello islamico e modello laico.
Zelensky stronca sul nascere la mediazione del Papa
Nell'incontro di sabato in Vaticano il presidente ucraino ha ribadito a papa Francesco che non è interessato alla sua mediazione perché l'unica pace possibile è la resa dei russi. L'unico punto condiviso è invocare lo sforzo per gli aiuti umanitari.
«Posso vincere la guerra», Zelensky chiede aiuti militari
La visita a Roma e in Germania ha chiarito che il principale obiettivo del presidente ucraino è militare: ottenere altre armi convincendo i partner europei che la vittoria dell'Ucraina sul campo è a portata di mano. Ma solo nelle prossime settimane si potrà capire se la tanto attesa controffensiva ci sarà e sarà efficace.
Zelensky: nessun negoziato, a parlare saranno le armi
La visita a Roma ha messo in chiaro che il presidente ucraino non è interessato a negoziati con la Russia, ma solo ad avere ulteriori massicci aiuti militari per poter sconfiggere Putin sul campo. E infatti, grande sintonia con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e una altrettanto grande freddezza con il Papa, a cui ha rifiutato qualsiasi ruolo di mediatore.
- "Posso vincere la guerra, datemi le armi", di Gianandrea Gaiani
- Stroncata sul nascere la mediazione del Papa, di Nico Spuntoni
La Turchia si prepara al voto. Erdogan non è invincibile
Le elezioni generali in Turchia si avvicinano. Il 14 maggio si voterà per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale Generale (il parlamento) con voto proporzionale. E si voterà per il presidente. Erdogan potrebbe addirittura arrivare secondo, nel primo turno