Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Marta di Betania a cura di Ermes Dovico

Editoriali


Democrazia da baraccone: ci imporrà la sua visione
LO SCONTRO GRILLO-CONTE

Democrazia da baraccone: ci imporrà la sua visione

Il braccio di ferro in corso tra Grillo e Conte all’interno del Movimento 5 stelle mette a nudo lo stato comatoso della nostra democrazia: più una democrazia da baraccone che altro. Questa accozzaglia di improvvisati imporrà a tutti noi una visione sanitaria ed economica della ripartenza che, non avendone essi una propria, risponderà a chissà quali interessi.


Ddl Zan e Chiesa: la narrazione vince sulla realtà
OPINIONE PUBBLICA

Ddl Zan e Chiesa: la narrazione vince sulla realtà

Attraverso i media si è creata una narrazione che vede la Chiesa contro le persone omo-transessuali e desiderosa di imporre la legge dei credenti a uno Stato sovrano e laico, mentre il Ddl Zan sarebbe una legge di libertà. Ovviamente la realtà è ben diversa, ma nell'opinione pubblica diventa vera la narrazione più diffusa.


Odio anticristiano, si applichi la Legge Mancino
DOPO I GAY PRIDE

Odio anticristiano, si applichi la Legge Mancino

Anche nei gay pride di quest’anno sono andate in scena esibizioni sacrileghe, offensive verso la religione cattolica. La Legge Mancino, la stessa che il Ddl Zan vuole estendere ai gruppi Lgbt, sanziona tra l’altro frasi e gesti che incitano all’odio verso le religioni: è previsto che il Pm proceda d’ufficio o per querela. Perché non si applicano tali sanzioni ai fautori di gay pride blasfemi che chiedono rispetto e non lo ricambiano?


Papa, la contraddizione fatta sistema
DIETRO LA LETTERA A PADRE MARTIN

Papa, la contraddizione fatta sistema

La lettera di sostegno del Papa a padre James Martin, impegnato sostenitore dei diritti LGBT, pone tra l'altro un problema di metodo, ovvero la contraddizione vissuta come regola del proprio ministero. Così pochi giorni dopo la Nota della Segreteria di Stato che contesta il ddl Zan, arriva un gesto di segno opposto.


In ginocchio, lontano dalle chiese, per la causa sbagliata
UN ATTO POLITICO

In ginocchio, lontano dalle chiese, per la causa sbagliata

I calciatori che si inginocchiano compiono un gesto tutt’altro che rivoluzionario, in realtà di acquiescenza ai diktat della mentalità dominante. L'atto dell'inginocchiarsi è significativo che torni alla ribalta in queste circostanze dopo essere stato espulso, al motto di "Gesù è mio amico", dalle chiese, l’unico luogo dove è necessario quale segno di un atteggiamento di umiltà dinanzi a Dio e di adorazione a Lui. E non sorprende che sia divenuto ora un gesto politico: dove si cessa di inginocchiarsi davanti a Dio, si finirà per farlo davanti agli uomini. 


Medjugorje, un altro mondo è possibile
L'ANNIVERSARIO

Medjugorje, un altro mondo è possibile

La testimonianza di fede impressionante e universale vissuta venerdì, in occasione dei 40 anni dalla prima apparizione di Medjugorje, in un solo gesto ha spazzato via tanti inutili discorsi su mascherine e distanziamento sociale. Si sono riviste le lunghe file ai confessionali dopo mesi di deserto causato dalle restrizioni ai movimenti. A Medjugorje si vive in un’altra dimensione, dove “risplende il Signore” mentre una “nebbia fitta avvolge le nazioni” e da cui partire per rafforzare la missione nel mondo.


Draghi e il nichilismo religioso: la sua non è laicità
SANTA SEDE E ZAN

Draghi e il nichilismo religioso: la sua non è laicità

La lezioncina sulla laicità dello Stato che ci ha impartito Draghi è impropria. Il tema in discussione non è religioso, ma è politico, giuridico ed etico, ossia laico. Draghi deve essere stato preso da un abbaglio: siccome a protestare contro l’approvazione del disegno di legge Zan sono soprattutto i cattolici, allora bisogna rivendicare la laicità dello Stato. Ma gli interventi dei cattolici critici del disegno di legge sono svolti nel merito etico-giuridico-politico della legge e non con criteri religiosi o confessionali.


"Modificare la Zan": il punto debole della nota vaticana
L'ANALISI

"Modificare la Zan": il punto debole della nota vaticana

Bene ha fatto la Santa Sede ad appellarsi al rispetto del Concordato, male ha fatto nel chiedere solo qualche colpo di scalpello ad una statua eretta al culto del credo LGBT che invece dovrebbe essere abbattuta. La conferma di Parolin sulle reali intenzioni del Vaticano rivela che la partita della libertà è solo una conseguenza di un problema ben più grave: la verità sull'uomo che manca. 


Zan, Vaticano e libertà: ma è la legge che è sbagliata
IL CASO

Zan, Vaticano e libertà: ma è la legge che è sbagliata

Insistere sulla libertà di espressione vuol dire invitare alla mediazione sul testo di legge Zan e, quindi, approvarlo, come dimostra l'intervento irrispettoso di ieri di Draghi. La Bussola ha sempre sostenuto che ciò non basta, perché il ddl Zan è sbagliato e inaccettabile perché canonizza giuridicamente la cultura LGBT, e solo dopo perché impedisce certe libertà di espressione. Anche il riferimento alla libertà della Chiesa, centrale nella Nota della Segreteria di Stato e pertinente dal punto di vista giuridico-concordatario, non è tuttavia sufficiente. La Chiesa cattolica nei Paesi comunisti non ha mai messo al primo posto la propria libertà di espressione, ma il diritto naturale e divino.


Cari calciatori, non ci si inginocchia davanti a BLM
NUOVE IDEOLOGIE

Cari calciatori, non ci si inginocchia davanti a BLM

Cinque azzurri inginocchiati prima del fischio di inizio di Italia-Galles in solidarietà con Black Lives Matter. Media, social e politici divisi, per Letta “non una gran bella scena” chi è rimasto in piedi. Ma in realtà BLM è un’organizzazione che fomenta a sua volta razzismo e violenze, con un’ideologia contro famiglia e cristianesimo. E ci si inginocchia davanti a Dio, l’unica fonte di pace.


Eucarestia e aborto, il ritorno dei princìpi non negoziabili
VESCOVI USA

Eucarestia e aborto, il ritorno dei princìpi non negoziabili

La decisione dei vescovi americani sull'ammissione alla Comunione ha importanti ripercussioni anche per la Dottrina sociale, perché rimette in campo la dottrina dei princìpi non negoziabili che questo pontificato aveva abbandonato e negato. 


A chi giova il no dei vescovi Usa al peccato pubblico
COERENZA EUCARISTICA

A chi giova il no dei vescovi Usa al peccato pubblico

Il peccato pubblico del sovrano non è mai solo una questione “personale” e i pastori della Chiesa hanno il dovere di proteggere il popolo dei fedeli dallo scandalo: non sappiamo cosa potrà provocare a livello politico l'eventuale posizione chiara dei vescovi americani; ma una cosa è certa: ribadire l’insegnamento della Chiesa sulla necessità di rifiutare l’Eucaristia «a quanti ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto» provocherà una salutare riflessione su Chi sia presente sostanzialmente in questo sacramento.