Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Atanasio a cura di Ermes Dovico

Libertà religiosa


Cautela e paura fra i cristiani dopo il trionfo di Modi
INDIA

Cautela e paura fra i cristiani dopo il trionfo di Modi

Dopo che il primo ministro Narendra Modi ha guidato il suo partito nazionalista indù, il Bjp, alla conquista di una maggioranza ancor più schiacciante, conservando il potere nella 17ma elezione nazionale Indiana, la cautela è la parola d’ordine fra i cristiani e nei gruppi secolari. Sia cristiani che musulmani sono vittime di una violenza selettiva.


Modi stravince. Per i cristiani non è una bella notizia
INDIA

Modi stravince. Per i cristiani non è una bella notizia

Narendra Modi stravince le elezioni generali in India. Il nazionalista indù torna al governo con una maggioranza assoluta per la sua coalizione e del suo partito all’interno della coalizione. Si prepara a governare per altri cinque anni. E per i cristiani dell’India non è una buona notizia: il nazionalismo indù è la maggior causa di persecuzione.


Libertà religiosa, anche i politici ne godano
L'ESEMPIO DALL'AUSTRALIA

Libertà religiosa, anche i politici ne godano

Dopo la vittoria imprevista alle elezioni, il primo ministro australiano Morrison ha esultato parlando di "miracolo" e ringraziando Dio. Nessuno si è permesso di tacciarlo di ipocrisia o blasfemia, diversamente da quel che è successo in Italia a Salvini per aver invocato il Cuore Immacolato di Maria. Non c'è polemica che tenga: questi atteggiamenti, di cristiani che chiedono l'aiuto del Cielo e non temono di manifestarlo pubblicamente, dovrebbero confortarci.


Liberato uno dei cristiani innocenti incarcerati in India
POGROM DELL'ORISSA

Liberato uno dei cristiani innocenti incarcerati in India

Gornath Chalanseth, uno dei sette cristiani innocenti che languiscono in carcere da un decennio nel distretto di Kandhamal (Orissa), è tornato libero, per decisione della Corte Suprema dell’India. Ha fatto da capro espiatorio per l'uccisione del leader indù Swami Laxmanananda Saraswati, causa del grande pogrom anti-cristiano dell'Orissa.


Non lo sveglia per il Ramadan: padre uccide la figlia
PAKISTAN

Non lo sveglia per il Ramadan: padre uccide la figlia

Padre uccide la figlia perché non lo ha svegliato in tempo per il pasto della mattina consumato prima che sorga il sole durante il Ramadan. Non è solo un fatto di cronaca: un musulmano che non rispetta le prescrizioni del pasto o che impedisce a qualcuno di farlo, offende l’Islam e commette una trasgressione gravissima.


Burkina Faso, sempre più terra di Jihad anti-cristiana
CONTINENTE NERO

Burkina Faso, sempre più terra di Jihad anti-cristiana

Nuova aggressione contro i cristiani nel Burkina Faso: fedeli in processione sono stati aggrediti, quattro le vittime. In Burkina Faso gli attacchi jihadisti sono passati da 12 nel 2016 a 33 nel 2017 a 158 nel 2018. Gli estremisti islamici del Sahara, affiliati ad Al Qaeda o all'Isis, guadagnano anche sui rapimenti, fra cui pure di italiani.


Asia Bibi in Canada, ma non è libera. Come i cristiani in Pakistan
LA TESTIMONIANZA

Asia Bibi in Canada, ma non è libera. Come i cristiani in Pakistan

La notizia del trasferimento di Asia Bibi in Canada ha rallegrato tutto il mondo. La gente pensa “finalmente è libera”. Non è del tutto vero, perché ovunque lei andrà, ci sarà sempre un rischio per la sua vita. Dobbiamo quindi continuare a pregare per la sua incolumità e, la cosa più importante, ora più che mai è pregare per la sicurezza di quei cristiani che vivono ancora in Pakistan, oggetto di discriminazioni sistematiche e di persecuzioni.


Asia Bibi è libera e all'estero. Il silenzio stampa l'ha salvata
PAKISTAN

Asia Bibi è libera e all'estero. Il silenzio stampa l'ha salvata

Asia Bibi ha lasciato il Pakistan. La donna cristiana accusata di blasfemia è libera dallo scorso novembre, rimasta in una località segreta, mentre il governo fronteggiava l'ondata crescente delle proteste islamiste e ne arrestava i leader. Il lungo silenzio sul suo caso è servito a far sbollire la tensione e a salvarla: ora è in Canada al sicuro.


Libertà religiosa e vita, altri passi avanti di Trump
NUOVE NORME

Libertà religiosa e vita, altri passi avanti di Trump

Dopo le restrizioni alla libertà religiosa sotto Obama, l’amministrazione Trump ha emanato nuove norme per rafforzare la possibilità per enti sanitari, medici, infermieri e soggetti vari di esercitare l’obiezione di coscienza rispetto ad aborti, sterilizzazioni, suicidi assistiti. «Ogni cittadino ha il diritto di vivere secondo gli insegnamenti della propria fede», ha detto il presidente al National Day of Prayer, sottolineando l’importanza della preghiera.


Libertà religiosa, un problema "politico" da risolvere
IL DOCUMENTO

Libertà religiosa, un problema "politico" da risolvere

Un documento pubblicato nei giorni scorsi dalla Commissione teologica internazionale sul tema "La libertà religiosa per il bene di tutti" lascia irrisolto il nodo fondamentale aperto dalla dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae, ovvero se ci sia un dovere, non solo delle persone e delle società (cosa che in essa viene chiaramente affermata) ma anche della politica verso la religione vera, cioè quella cattolica.

- LIBERTÀ RELIGIOSA E VITA, ALTRI PASSI AVANTI DI TRUMP, di Ermes Dovico


Per Londra, i cristiani in fuga non sono degni di asilo
RESPINTI AL CONFINE

Per Londra, i cristiani in fuga non sono degni di asilo

“L’Inghilterra non riesce a dare rifugio ai cristiani e favorisce i musulmani”, è la sintesi di un editoriale pubblicato sul Times a inizio anno. Ed è così, perché la percentuale di cristiani che ottengono lo status di rifugiato dalla Siria è irrisoria rispetto a quelli musulmani. E molti riferiscono di aver subito scherno e discriminazioni.


"La fede salverà lo Sri Lanka, ora devo aiutare i poveri"
INTERVISTA AL NUNZIO APOSTOLICO

"La fede salverà lo Sri Lanka, ora devo aiutare i poveri"

"Ho visto i corpi dilaniati. Ora organizzo aiuti per i poveri che hanno perso i cari negli attentati di Pasqua. La fede di questo popolo salverà lo Sri Lanka". Il nunzio apostolico Pierre Van Tot alla Nuova BQ parla per la prima volta dopo la strage islamista. "In nunziatura movimenti limitati, il governo ha messo due guardie armate, ma ci sono responsabilità da assumersi per questa carneficina". Il diplomatico vaticano racconta il dramma della domenica di Resurrezione: "Ho pianto con i fedeli che erano con me a Messa e visitato le chiese il giorno dopo: c'erano ancora i corpi stesi a terra". "Messe proibite? Domenica si riapre e sabato ci sarà una messa in Cattedrale. Io andrò a una Cresima, bisogna ripartire con speranza".
-EASTER WORSHIPPERS, CARDINALE RISPONDE A OBAMA E CLINTON di Nico Spuntoni