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NAPOLI

Il don in preghiera per "riavere" le Messe col popolo

L'iniziativa del sacerdote napoletano don Michele Madonna: uno speciale atto di Consacrazione alla Madonna «affinché una nuova effusione di Spirito Santo liberi il nostro Paese e le nostre città dal pericolo di non poter celebrare neanche la Santa Pasqua a porte aperte». Stasera la diretta on line. 

Ecclesia 29_03_2020

Mercoledì 25 marzo, giorno in cui la Chiesa Cattolica festeggia l'Annunciazione, per iniziativa degli episcopati locali di Portogallo e Spagna, s'è tenuta una commossa consacrazione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, per chiedere la fine della pandemia da coronavirus e ottenere conforto. Spontaneamente hanno voluto aderire anche Albania, Bolivia, Colombia, Cuba, Costarica, Ecuador, Guatemala, India, Irlanda, Kenya, Moldavia, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Polonia, Repubblica Dominicana, Romania, Slovacchia, Tanzania, Timor Est, Ungheria, Zimbabwe.

A nessuno è sfuggita l'assenza dell'episcopato italiano. Quella italiana è un'assenza che è pesata non poco e che ha attirato il rammarico dei più. Ma come, il Paese del Vaticano, nella cui capitale c'è lo Stato con la Santa Sede, luogo di residenza del papa, dov'è? Perché non unirsi per mettersi ai piedi della Madonna di Fatima dinanzi alla quale, si sa, in Portogallo comunisti e mangiapreti persino si tolgono il cappello? 
E' certo, però, che se l’obiettivo dei vescovi italiani era quello di distinguersi, l’hanno ampiamente raggiunto.

In un momento storico in cui c'è trepidazione e sconforto per quello che sta accadendo a livello sanitario, ma soprattutto per le decisioni prese a livello politico ed ecclesiale, una luce è arrivata dal Portogallo. E mentre proprio da queste pagine un accorato appello di consacrazione era arrivato, perché nel consacrare "noi stessi, le nostre famiglie, le nostre parrocchie, le nostre città" la Madonna possa ricevere quest'implorazione per un atto dal quale potrà dipendere la vita e salvezza eterna di milioni di persone, c'è un sacerdote che l'ha letto non se l'è fatto ripetere due volte.

Don Michele Madonna, giovane parroco di tre parrocchie nel cuore di Napoli - Santa Maria di Montesanto, San Liborio alla Carità e Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori non ha saputo resistere ad una consacrazione alla Madonna e ha chiamato a raccolta i suoi fedeli. Che non sono pochi! 

Don Michele è un sacerdote noto nel napoletano, non solo per un'innata capacità oratoria e un senso dell'evangelizzazione che lo rendono capace di radunare intorno "a Cristo, non a sè" - ripete - fedeli da tutta la provincia, ma per una particolare devozione al Santissimo Sacramento. Tanto da essere stato capace di aprire con straordinario successo ben due cappelle di adorazione perpetua. Motivo per il quale, in queste ultime settimane, soffre tanto: le restrizioni del governo e delle varie diocesi rendono impossibile agli adoratori frequentare il Santissimo di notte. E don Michele soffre, soffre nel vedere le porte delle sue chiese serrate quasi tutto il giorno - cosa che non aveva mai fatto -, soffre nel dover celebrare senza concorso di popolo, soffre per non poter stare in piazza a confessare. E nelle sue omelie non manca di sottolineare il suo più grande timore: che i fedeli finiscano ad abituarsi allo streaming, che arrivino a ritenerlo poi normale. Così quando ha appreso dell'iniziativa portoghese, non ha saputo resistere e s'è domandato perché non chiedere a parrocchiani e a fedeli che lo seguono, anche in po' tutta Italia, di consacrare se stessi alla Madonna affinché una nuova effusione di Spirito Santo liberi il nostro Paese e le nostre città dal pericolo di non poter celebrare neanche la Santa Pasqua a porte aperte. 

"Dio non sa resistere alla preghiera della madre. In questo particolare momento storico non possiamo non ricorrere a Lei, la madre nostra, con un cuore infiammato di amore e di Fede", ci ha detto quando lo abbiamo raggiunto al telefono. "Satana, il superbo per eccellenza, odia d’esser vinto e punito dall’umiltà della Vergine Santa. Satana odia persino i sospiri e le minacce di Maria! Possiamo mai non correre sotto il suo manto per chiedere aiuto, consolazione? Possiamo mai non insistere, proprio ora, per supplicare la sua intercessione presso il Figlio Gesù affinché sia fatto il miracolo e le campane che suonano trovino la risposta nella presenza fisica dei fedeli?"

Così don Michele ha sfruttato l'appuntamento che ha pensato per la quarantena - il rosario domenicale in diretta su YouTube alle 21 - per preparare una consacrazione ad hoc alla Madonna. "L'invito è aperto a tutti", insiste. "Mettiamoci in ginocchio e stringiamo il Santo Rosario. 'Consacrare', vuol dire mettersi nelle mani di Dio, possiamo farlo tutti!"

"Sono convinto dell'urgenza di questo speciale momento di preghiera. Perché se tutto passerà per mezzo di Maria, con Maria e in Maria potremo salvare - nel senso della salvezza eterna - le nostre vite e magari anche la storia di questo Paese che oggi soffre in maniera particolare! E soffre la fragilità umana che non ha senso senza Cristo! A Fatima la Madonna ha chiesto penitenza, preghiera, conversione, vogliamo essere l'insignificante eco al suo “vi supplico!”"
 
Nel frattempo che i giorni di quarantena e di decreti scorrono, la situazione delle chiese in Italia sta precipitando. Non solo messe e adorazioni interrotte dalle forze dell'ordine, ma adesso si è passati alle denunce. Come il caso riportato da Andrea Zambrano che a Giulianova, località marittima abruzzese, ha visto sindaco e parroci cittadini darsi appuntamento nel santuario locale per un atto di affidamento della città in questi giorni di pandemia. Nessuno avrebbe immaginato che tutti i partecipanti sarebbero stati segnalati alla Procura costretta a sua volta ad aprire un fascicolo. Sindaco e parroci compresi. Le foto confermano che qualche esponente del Municipio e i padri custodi del santuario - in tutto 12 persone - erano tutti muniti di mascherina e nel rispetto delle distanze di sicurezza, mentre migliaia di fedeli assistevano in diretta. 
Quello che è accaduto ha sicuramente dell'incredibile. E crea un gravissimo precedente, oltre che un clima di terrore intorno al culto in questo Paese. Forse è per questo che è ancora più urgente seguire il consiglio di don Michele e pregare insieme la Madonna. 
 
Per seguire la diretta qui.