Parigi, l'identità di carnefici e vittime
Iniziano lentamente ad emergere le identità degli attentatori di Parigi, degli artefici della strage di venerdì 13. Sono Ismail Omar Mostefai, cittadino francese, Salah Adbeslam, cittadino belga, probabilmente ancora vivo e libero. E arriva la conferma della vittima italiana, Valeria Solesin, demografa, morta nella strage del Bataclan.
Hollande alla prova di una guerra vera
A meno di 24 ore dall'attacco a Parigi, i francesi rispondono con un bombardamento di Raqqa, la capitale del Califfato. Le incursioni sono state le più intense dall'inizio della campagna contro l'Isis. Così il presidente francese dà seguito alle dure parole pronunciate dopo l'attacco terroristico di Parigi. Ma ora deve andare fino in fondo, altrimenti gli jihadisti finirebbero per rafforzarsi.
CARNEFICI E VITTIME di S. Magni
Parigi, la realtà demolisce il politicamente corretto
A ventiquattro ore dal bagno di sangue della notte del venerdì 13, Parigi vive il suo primo giorno di guerra. Come reagirà? L'opinione pubblica è sempre più consapevole del pericolo islamista. Ma la classe dirigente e soprattutto i professionisti dei media, anche qui in Italia, continuano a proporre i soliti cliché del pensiero politicamente corretto, intimidendo chi non è d'accordo.
Cronaca di un attentato annunciato
L'attacco a Parigi non è affatto giunto di sorpresa, ma è stato preceduto da una assidua opera di propaganda e predicazione all'odio sulle riviste dello Stato Islamico, sia Dabiq che la francofona Dar al Islam. La Francia è il paese più esposto d'Europa, per la sua laicità, per il ruolo internazionale e per l'alto numero di radicali islamici che ospita.
Parigi si sveglia in guerra, il giorno dopo l'attacco
A ventiquattro ore dal bagno di sangue, Parigi vive il suo primo giorno di guerra. L'opinione pubblica è sempre più consapevole del pericolo islamista. Ma la classe dirigente no. E l'attacco a Parigi non è affatto giunto di sorpresa, ma è stato preceduto da un'assidua predicazione all'odio.
La "guerra santa" è arrivata a Parigi, 128 morti
Parigi sotto choc dopo il terribile attacco terroristico che ieri sera ha provocato almeno 128 morti.
- L'11 SETTEMBRE DI PARIGI, di Stefano Magni
- NIENTE PANICO, SIAMO CRISTIANI, di Robi Ronza
- MUSULMANI ITALIANI: UN'OCCASIONE E UN RISCHIO, di Massimo Introvigne
L'Europa nichilista si scopre indifesa
Per capire cosa sta accadendo e cosa si può fare bisogna smetterla di oscillare tra astratti luoghi comuni e panico. Non ci si può nascondere la problematicità dei rapporti con l'islam, ma se l'Occidente vuole superare l'enorme crisi attuale deve recuperare le sue radici religiose, perché l'attuale nichilismo di massa è solo destinato ad essere spazzato via.
"Parigi brucia". E' l'11 settembre della Francia Stato di emergenza nazionale. Chiuse le frontiere
Assalto terroristico nella capitale francese. E' il più grave della storia recente di Parigi. I morti sono più di 128, ma il bilancio continua ad alzarsi. Sette attacchi simultanei, otto attentatori suicidi, sparatorie in un concerto al Bataclan, in un ristorante del centro e allo stadio, a poche centinaia di metri dal presidente François Hollande. Il paese è in stato di emergenza nazionale. L'Isis ha rivendicato l'attentato.
DUE COLPI AL TERRORISMO ISLAMICO di Gianandrea Gaiani
Un Congresso di Vienna per la Siria
E' la seconda volta che le grandi potenze si incontrano a Vienna per parlare di Siria. Ma stavolta potrebbe esserci anche l'Iran. E la Russia interviene come nazione belligerante. Dunque i nodi stanno venendo al pettine. Gli ortodossi siriani chiedono protezione a Mosca. I cattolici subiscono l'assedio ad Aleppo.
Divorzio come prescrive l'islam: bastano 3 sms
Il Corano prevede l’annullamento del matrimonio per gravi motivi, come ad esempio la sterilità, e il suo scioglimento, che può avvenire tramite divorzio e ripudio. Il divorzio, al verificarsi di determinate condizioni indicate dalle varie scuole coraniche, può essere chiesto sia dal marito sia dalla moglie. Il ripudio, “talaq”, invece è un atto unilaterale, non recettizio, di scioglimento del matrimonio ed è prerogativa del marito.
Licenziato il mediatore Onu bravissimo negli affari (suoi)
Una figuraccia senza precedenti che travolge con un’ondata di guano non solo il suo protagonista, l’inviato speciale dell’Onu in Libia Bernardino Leon, ma anche l’intera Organizzazione delle Nazioni Unite. Sul caso Libia Leon ha lavorato sporco, schierato con una delle due parti in causa per denaro: 50mila euro al mese.
Perde la sinistra, ma la destra vince solo a metà
Dopo le elezioni per il Sabor, il Parlamento monocamerale della Croazia, il Paese si è risvegliato spaccato in due e con il concreto rischio dell’ingovernabilità. La sinistra con l’Sdp perde, ma i conservatori dell’Hdz non convincono. La sorpresa è invece la lista indipendente chiamata Most, ago della bilancia.