Londra, il terrorista nuota in un mare di estremisti
"L'autore dell'attacco di fronte al Parlamento britannico a Londra è un soldato dell'Isis” scrive Amaq, organo di propaganda dello Stato Islamico. Si chiamava Khalid Masood, 52 anni, cittadino britannico nato nel Kent. Come lui ce ne possono essere a migliaia. I sondaggi rilevano ampie percentuali di fiancheggiatori attuali o potenziali nelle comunità islamiche nel Regno Unito. E nel resto d'Europa.
L'ISLAM E LA BREXIT di Valentina Colombo
I QUARTIERI-CALIFFATO di Gianandrea Gaiani
Londra pugnalata al cuore da un terrorista
Londra è stata colpita per la seconda volta in 12 anni dal terrorismo. Stavolta a Westminster, storica sede del Parlamento, cuore della democrazia britannica. I siti jihadisti vicini all'Isis festeggiano. Attentato ad alto impatto mediatico, nel giorno della commemorazione delle vittime dell'attacco a Bruxelles dell'anno scorso e del vertice della coalizione anti-Isis
Usa, la guerra di giudici e Fbi contro Trump
Qualsiasi sia il giudizio che si ha del nuovo presidente americano, non si può non guardare con preoccupazione alla guerra scatenatagli contro dall'establishment. Sentenze dei giudici di carattere squisitamente politico e, ora, il direttore dell'Fbi che lo mette sotto inchiesta per presunte interferenze della Russia nelle elezioni. Si cerca così di vanificare il risultato elettorale, ma si mette anche a rischio la sicurezza nazionale e non solo.
Sturgeon: macché Braveheart, è solo una laicona
Nicola Sturgeon, 47 anni, leader dello Scottish National Party (SNP), primo ministro di Scozia dal 2014, ha un solo piatto forte: l’indipendentismo. Perché sui princìpi non negoziabili le sbaglia tutte. Aborto, nozze gay, diritti Lgbt: la Scozia vanta, sotto la guida dell'SNP, di essere "all'avanguardia" su tutto.
Come gli asiatici saccheggiano l'Africa
L'Occicente è accusato di predare l'Africa, anche solo in forza della sua mentalità "materialistica". Ma a predare realmente il Continente Nero sono le nazioni dell'Asia orientale, Cina in testa. Ogni anno, tonnellate di animali (anche specie in via di estinzione) e vegetali di contrabbando, prendono il largo dai porti africani alla volta dell'Asia.
Orly, strage sventata. Nonostante tutto
"Deponete le vostre armi, sono qui per morire per Allah, in ogni caso ci saranno dei morti" grida Ziyed Ben Belgacem, francese di origine tunisina, 39 anni, islamico “radicalizzato” in carcere. E’ all’aeroporto di Orly, il secondo di Parigi. Viene ucciso prima che possa compiere una strage, dopo una corsa alla morte che ha dell'incredibile.
C'è un giudice alle Hawaii (che però fa il politico)
Trump rivede e corregge l'ordine esecutivo che bandisce l'ingresso dei cittadini di sei paesi a rischio terrorismo. Ma due giudici, alle Hawaii e nel Maryland, lo bloccano di nuovo. Le motivazioni delle sentenze sono incredibili: non è giudizio basato sul testo del decreto, ma sulle "intenzioni" del presidente.
Olanda, Wilders perde ma domina le elezioni
Elezioni olandesi al centro dell’attenzione da mesi, risoltesi con una conferma dell’esecutivo liberale di Mark Rutte. Nei mesi scorsi pareva che il PVV (Partito della Libertà di Geert Wilders), in testa nei sondaggi, fosse destinato a diventare il primo partito, sull’onda dell’indignazione e della paura per gli attentati islamici. Non lo è diventato, ma è cresciuto. E ha dettato le regole dalla campagna elettorale.
Libia, la Russia mette in scacco l'Europa
L'esercito agli ordini del maresciallo Haftar (sostenuto dai russi) ha riconquistato due terminal petroliferi chiave alle milizie jihadiste alleate del governo di al-Sarraj, sostenuto da Onu e Occidente. Si ripropone il modello siriano, dove solo la Russia pare capace di impegnarsi per risolvere il conflitto. Con il rischio di trovarci nemici.
Le carestie in Africa e Yemen sono causate dall'uomo
Quando il 24 febbraio il Sud Sudan ha dichiarato lo stato di carestia, l’Onu aveva avvisato di prepararsi all’eventualità che tre altri stati stessero per fare altrettanto. Nigeria, Somalia e Yemen hanno dichiarato lo stato di carestia. Potrebbero servire 4 miliardi e mezzo di dollari per far fronte a una crisi che è stata causata dalle leadership locali.
In Olanda si vota all'ombra di Erdogan
Braccio di ferro fra Olanda e Turchia, alla vigilia del voto nei Paesi Bassi. La causa immediata è il divieto di accesso dei ministri turchi che volevano fare comizi pro-Erdogan (per il referendum sulla sua riforma costituzionale). La causa profonda è la caccia agli oppositori che il presidente turco ha scatenato in Olanda e nel resto d'Europa, anche attraverso moschee e ambasciate.
La Scozia ci riprova con l'indipendenza dopo la Brexit
Dopo tre anni dal fallito referendum sull'indipendenza, la Scozia ci riprova e propone una nuova consultazione per il 2018. Theresa May non sembra consentire. Come mai dopo soli tre anni? Perché, con la Brexit, lo scenario è cambiato: se l'Inghilterra scioglie il vincolo con l'Unione Europea, la Scozia non può scioglierlo con il Regno Unito?