L'islam fa i conti col fantasma della laicità
Riflessioni a margine della Conferenza del Cairo e l'appello di 600 accademici musulmani e cristiani: l’estremismo islamista può venire debellato soltanto disarmandolo sul piano dottrinale. Poi però anche aiutando i Paesi arabi a uscire dalla morsa di un ristagno economico e da una disoccupazione e sotto-occupazione di massa che rende le loro giovani generazioni facile preda di qualsiasi estremismo.
Il terrorismo è islamico, ma non si può dire
Molti campioni del linguaggio politically correct, anche all’interno dei vertici del mondo cattolico, ripetono lo slogan che non esiste un terrorismo islamico e che non si può accostare il termine “terrorismo” all’islam. Ma tutte le principali sigle terroristiche sono islamiche e vogliono l'instaurazione della sharia. Tutti i paesi più a rischio terrorismo sono a loro volta islamici.
Dusseldorf, altri due "depressi" attaccano i passanti
A Dusseldorf giovedì sera, alla stazione centrale, un uomo armato di ascia ha attaccato i passeggeri in attesa di un treno. Nove i feriti, fra cui due donne italiane. Venerdì, un anziano viene ferito da un altro uomo armato di machete in un parcheggio nei pressi dell’aeroporto della città. L'aggressore della stazione è stato arrestato e identificato: è un immigrato kosovaro. Per la polizia l'islam non c'entra: è un malato mentale.
Ecco il Muslim Ban 2, che non è un Muslim Ban
Il “Muslim Ban”, che non è un “Muslim Ban”, è stato riscritto affinché sia definitivamente chiaro a tutti che si tratta solo di un “Terrorist Ban”. Trump ribadisce che la chiusura delle frontiere non riguarda retroattivamente gli stranieri legalmente residenti in modo permanente negli Stati Uniti. Ma ovviamente al fronte “No Trump” non va bene nemmeno così.
La nuova guerra fredda approda in Libia
L'esercito di Haftar viene sconfitto e obbligato ad abbandonare i pozzi petroliferi. Fra le truppe avanzanti ci sono i qaedisti di Bengasi, ma anche le milizie di Misurata, fedeli al governo, benché Al Serraj declini ogni responsabilità. La situazione in Libia si complica da quando Haftar si è alleato con la Russia. Quindi l'Occidente sta dalla parte dei qaedisti, nella nuova guerra fredda?
Fillon non molla La proposta cattolica per la Francia
Una grande manifestazione di solidarietà e di sostegno ha rimesso in corsa l’altro ieri a Parigi François Fillon, il candidato dei Repubblicani (neo-gollisti) alle elezioni presidenziali in Francia. Colpito da uno scandalo e in calo di consensi, Fillon rilancia la sua proposta cattolica per la Francia, sostenuta anche dalla Manif Pour Tous, contro il laicismo di Macron e il nazionalismo della Le Pen.
Pechino indecisa se rispondere alla sfida di Trump
La Cina dibatte sulle spese militari, tra l’esigenza di aumentarle in modo proporzionale alla crescita del PIL e le pressioni per un incremento più robusto che segua i ritmi dettati dalla corsa al riarmo promossa negli Usa dall’Amministrazione di Donald Trump. Finora le spese militari cinesi sono aumentate, ma il trend è calante perché l'economia è più in crisi rispetto a quel che si vede nei dati ufficiali.
Siria, negoziati dopo la "catastrofica" politica di Obama
Il 3 marzo si è concluso il quarto round negoziale di Ginevra per cercare di risolvere con la diplomazia il lungo conflitto siriano. Come nei precedenti tre round di colloqui, non si è raggiunto alcun accordo definitivo, anche se questa volta prevale un cauto ottimismo. Duro il giudizio dei ribelli siriani sull'alleato Obama.
Al Harith, da vittima di Bush a carnefice dell'Isis
Jamal Al-Harith: ex prigioniero a Guantanamo, risarcito con 1 milione di sterline, oggetto di compassione e ammirazione da parte di sceneggiatori e giornalisti che ne hanno fatto un caso esemplare di vittima degli abusi dell’anti-terrorismo. Si è fatto esplodere la settimana scorsa in Iraq.
Diritti & donne, il miraggio africano
Il Protocollo di Maputo afferma il diritto delle donne alla dignità e alla vita. Eppure ogni anno tre milioni di bambine in gran parte africane subiscono interventi di mutilazione genitale. Un altro dramma per milioni di donne africane è la situazione in cui vengono a trovarsi se muore il marito.
Trump, col riarmo, punta al collasso dei nemici
Il presidente statunitense annuncia un grande piano di riarmo, sia convenzionale che nucleare e cestina la distensione con la Russia. Perché? Per motivi politici: cementare il consenso dei repubblicani. E strategici: sa che Cina e Russia non possono competere con il riarmo degli Usa. E almeno la Cina potrebbe anche collassare se ci provasse. Trump imita Reagan, con l'ultima corsa agli armamenti che fece implodere l'Urss.
TRUMP E REAGAN di Marco Respinti
Trump non è Reagan, ma non se ne è accorto
Trump non può in alcun modo essere paragonato a Reagan. Ma nel suo discorso dello Stato dell'Unione ci ha provato: toni e argomenti reaganiani, come non si sentivano dagli anni 80. Riarmo massiccio, taglio delle tasse, cancellazione dell'Obamacare sono al centro della sua agenda. Che ha spiazzato tutti, a partire dal presunto "amico" Putin.