Il Qatar volta le spalle al mondo arabo e va con l'Iran
Nei vertici della Lega Araba, del Consiglio di Cooperazione del Golfo e dell’Organizzazione della Conferenza Islamica, si è verificata una spaccatura netta fra il Qatar e i suoi vicini arabi. Quando questi ultimi volevano una presa di posizione contro l'espansionismo iraniano, il Qatar si è schierato dall'altra parte. E' il nuovo asse islamista
Il Sudan dopo Bashir, morto un regime se ne fa un altro
A Khartoum, dopo il colpo di Stato dell'11 aprile, che portò al rovesciamento della sanguinaria dittatura di Omar al Bashir, i militari avevano promesso una transizione verso la democrazia. Così non è stato. E la repressione si abbatte sui manifestanti che protestano contro le mancate promesse.
Condannati a morte in Iraq, la sorte degli europei dell'Isis
La magistratura irachena ha condannato a morte i primi 11 foreign fighters, cittadini francesi arruolati volontari nell'Isis. Gli attivisti dei diritti umani accusano il tradimento del diritto. Il governo non vuole intervenire nelle decisioni dell'Iraq. E il ritorno dei foreign fighters è visto da tutti i paesi come un pericolo. Il diritto europeo è a un bivio
Cina, 30 anni dopo Tienanmen il regime continua a uccidere
Trent’anni fa l’esercito della Repubblica Popolare Cinese soffocava nel sangue la protesta studentesca e operaia di Tienanmen. Il regime cinese vacillò, ma non cedette. Anzi parve rafforzarsi da quell’esperienza di sangue, di cui non si conosce ancora il numero di vittime. Cosa è cambiato da allora ad oggi, in Cina? Ben poco. E molto è peggiorato, in termini di persecuzione religiosa, trapianti forzati di organi, pianificazione delle nascite e controllo totale sui cittadini. Ne è convinto Steven Mosher, antropologo statunitense, presidente del Population Research Institute, il primo che poté condurre ricerche sul campo in Cina dal 1979.
Gli italiani in Venezuela restano senza ambasciatore
L'avvicendamento alla sede diplomatica di Caracas diventa un caso: per non riconoscere il governo decaduto di Maduro, Roma invia soltanto un incaricato d'affari, ma la numerosa comunità italiana in Venezuela è preoccupata e protesta.
Ramadan violento: attacchi contro i locali pubblici
Ogni anno si accompagnano al Ramadan gravissimi casi di violenza contro ristoranti e caffè che servono cibo e bevande durante le ore di digiuno. In questo ultimo mese di digiuno è successo a Tunisi, ai danni di camerieri e clienti di un caffé. E la risposta delle autorità? Colpevoli silenzi e tolleranza nei confronti degli intolleranti
Colpevole fino a prova contraria, se è Trump
«Se fossimo stati sicuri che il presidente non avesse commesso un reato, lo avremmo detto». Con questa frase, che calpesta il principio "innocente fino a prova contraria", il procuratore Mueller ammette di non aver trovato nulla che provi la colpa del presidente Donald Trump. Quindi insinua il dubbio, a beneficio dell'opposizione politica.
Si allontana ancora l'ingresso della Turchia nell'Ue
L'Ue ha diffuso il suo rapporto sullo stato delle relazioni con la Turchia. E' una presa di posizione di Bruxelles contro Ankara senza precedenti. Che, in sostanza, è stata bocciata su economia, politica e diritti umani. Il ripetuto impegno di Erdoğan nel tentativo di ottenere l'ingresso nell'Unione ha visto una ennesima battuta d'arresto.
La Svezia non ammette l'esistenza dei ghetti islamici
Il reportage dalla Svezia mandato in onda la scorsa settimana dal Tg2 ha scatenato prevedibili polemiche per aver evidenziato la drammatica situazione venutasi a creare in diverse aree urbane, dominate da un islamismo violento che ha dimostrato il fallimento del modello svedese di accoglienza e del multiculturalismo.
Lione, l'attentato "elettorale" che si è sottaciuto
In corrispondenza delle elezioni europee, si è riacceso l’allarme terrorismo in Europa. Il pacco bomba di Lione prima, la stazione ferroviaria evacuata a Bruxelles poi. Le forze dell’estremismo hanno fatto sentire la loro presenza alla vigilia e immediatamente dopo le votazioni. La reazione è stata quella di nascondere la testa sotto la sabbia
Libia, mai tante armi da quando c'è l'embargo
Un traffico internazionale fuori controllo di armi sta alimentando le opposte milizie impegnate nella battaglia per Tripoli. E questo malgrado sia in vigore, almeno formalmente, un embargo sulle armi verso la Libia. Solo l'Italia si fa scrupolo di consegnare motovedette, peraltro disarmate, alla Guardia Costiera.
L'Isis, tutt'altro che distrutto ricomincia la guerriglia
Dopo aver difeso metro per metro e perso la quasi totalità del territorio del Califfato in Iraq e Siria, i vertici dello Stato islamico sembrano ora puntare sulla guerra asimmetrica, basata su guerriglia e terrorismo, per mantenere l'iniziativa e la visibilità mediatica. Non opera solo in Iraq e Siria, ma anche in Libia, Egitto e Israele.