Dalla storia alla matematica gender, bambini nel mirino in Spagna
Il governo socialista spagnolo è impegnato nella riforma dei programmi scolastici, alla luce della Legge Celaá. Nelle bozze dei decreti relativi alle scuole per bambini da 0 a 12 anni si parla di “scoperta personale della sessualità”, “giochi esplorativi stimolanti”, insegnare la matematica secondo una “prospettiva di genere”, ecc. Un progetto che mira a eliminare morale e identità cristiana.
Una foto per dire che la legge naturale è stata rovesciata
Sono 500 anni che la modernità cerca di distruggere la legge naturale e i suoi precetti chiamandoli prima idola, poi superstizioni e oggi pregiudizi. Per questo la foto del pride olandese col bambino e i sadomaso accanto è stata premiata: perché permette di rubricare la legge naturale come «pregiudizio». Quindi, se qualcuno è disturbato dalla foto, ha dei pregiudizi: che impari da questa foto che «tutti possono coesistere fianco a fianco».
Dai Pride alla pedofilia: l'Olanda apre la strada
Il Pride olandese celebra i 25 anni con un concorso fotografico e premia una disgustosa fotografia che ritrae una bambina di due anni contornata da maschi sadomaso. La motivazione? ll solito ritornello sui pregiudizi e la diversità. Ecco la rappresentazione della “libertà” cui aspira il movimento LGBTI: il futuro dei maschi bondage, che è sesso estremo e violento, e le loro possibili attenzioni alla bambina. Il silenzio della Commissione Europea, accanita contro Polonia ed Ungheria per la loro ferma opposizione alle ideologie omosessualiste nell'infanzia, che tace verso questa diffusa e sempre meno latente pedofilia.
- COSÌ LA LEGGE NATURALE DIVENTA PREGIUDIZIO di Roberto Marchesini
A scuola di punizioni collettive. O tutti col Pass o mascherina per tutti
Scuola, per definire le linee guida per la riapertura di settembre, il Ministero e i sindacati si sono incontrati il 5 agosto. Hanno prodotto una bozza di protocollo di sicurezza in cui si stabilisce che nelle classi in cui saranno tutti vaccinati, allora si potrà levare la mascherina. Dovrebbe essere un premio, in realtà si tradurrà in una punizione per quegli studenti che, non volendo o non potendo vaccinarsi, saranno responsabili dell'obbligo di portare la mascherina imposto a tutti i loro compagni di classe. Con buona pace della sensibilizzazione contro il bullismo. È un esempio, nel microcosmo scolastico, della politica divisiva imposta a tutto il Paese.
- LA LEGA VOTA IL GREEN PASS E SI SPACCA, di Ruben Razzante
- VACCINI, LA DEONTOLOGIA DIMENTICATA DA AVVENIRE, di Silvana de Mari
I sindacati devono difendere gli insegnanti contro il Green pass
Pubblichiamo la lettera aperta ai sindacati scritta da un insegnante delle scuole superiori per invitarli a difendere il posto di lavoro di coloro che, nella scuola, non intendono sottoporsi a vaccinazione anti-Covid. La lettera è stata pubblicata sul blog "Lettere al direttore di nessun giornale"
Critica il ddl Zan, insegnante di religione trasferito
Un insegnante di religione di una scuola superiore di Bra (Cuneo), Piergiorgio Dellagiulia, ha preso posizione contro il ddl Zan su un gruppo Facebook molto seguito. Prima il suo preside ha preso pubblicamente le distanze dal professore. Poi, convocato dalla diocesi di Torino, è stato trasferito in un altro istituto. Forse non è una coincidenza.
Educare i propri figli è un diritto. L'Ungheria si difende dall'Ue
"La domanda può essere formulata in questi termini: chi ha il diritto di decidere su quale tipo di educazione sessuale devono ricevere i suoi figli? Noi crediamo che questo diritto appartenga, prima di tutto, ai genitori". Nemeth Zsolt, presidente Commissione Esteri nel Parlamento dell’Ungheria, spiega alla Nuova Bussola Quotidiana il senso della legge condannata da Ursula von der Leyen e bollata come discriminazione "anti-Lgbtq". Su Budapest si sta concentrando una tempesta perfetta nell'Ue, fatta di pressioni legali e, da ieri, anche economiche. Eppure il governo ungherese, oltre che difendere l'autonomia degli Stati membri, non fa che riproporre la libertà di educazione.
- LA ZAN IN SENATO, RENZI DECISIVO di Nico Spuntoni
Scuola, il caos danneggia soprattutto i ragazzi
Cosa accadrà a settembre? L’impressione è che nessuno lo sappia davvero e che si navigherà a vista un’altra volta in un mare di polemiche. Tra la caccia ai docenti "criminalizzati" come no vax e le pressioni del Cts che vuole continuare con mascherine e distanziamento, a farne le spese saranno ancora una volta i giovani.
Peni finti per neonate trans, l’ultima follia LGBT
Peni in poliestere imbottiti da mettere nelle mutandine delle bambine in modo che possano provare com'è essere un ragazzo. È solo la punta estrema di una industria Lgbt per infanti che - con giocattoli, alimenti, vestiti e libri - è in grande espansione.
Al ballo del vaccino: giovani ingannati da una falsa libertà
Giovani ricattati da una falsa libertà che vale meno di un low cost per Formentera: a Varallo la Festa della musica con annesso gazebo per vaccinare i ragazzi. «Macché diseducativo - dice alla Bussola il sindaco -, non è per loro, ma per proteggere gli altri, come i baristi che non hanno lavorato. È un'occasione per andare in vacanza». Un ricatto degno del Pifferaio di Hameln, dove la voglia di tornare a fare festa conduce a una siringa di vaccino. L'obiettivo di questa campagna vaccinale, ormai, non è più la salute, ma la concessione di una libertà sottomessa al potere. E pazienza se la scienza dice che vaccinare i ragazzi può essere molto rischioso.
L'Onu aiuta le scuole in Venezuela. Ma sono chiuse
L'agenzia Onu World Food Program ha lanciato un programma di finanziamento delle mense scolastiche del Venezuela. Piccolo problema: da un anno non ci sono più scuole. Il regime venezuelano si giustifica con le misure anti-Covid, in realtà mancano i soldi. Anche solo quelli per permettere a insegnanti e studenti di raggiungerle.
La lotta sbagliata di un ateo: il crocefisso non discrimina
Un professore ateo rimuove il crocefisso ogni volta che entra in aula. Sospeso, ricorre in tribunale. I primi due gradi di giudizio li ha persi, ora si attende la Cassazione. La giurisprudenza gli dà torto: il crocefisso non discrimina, ma è simbolo anche di valori laici "di libertà, eguaglianza, dignità umana e tolleranza religiosa" (Consiglio di Stato 2006).