Parentali, è il momento della vera scuola cattolica
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C’è un mondo dell’educazione che ”non ci sta” a farsi imporre i principi contro la morale naturale della scuola di Stato. È il mondo delle scuole parentali ed è la principale speranza che abbiamo davanti all’omologazione dei cervelli dei nostri figli. A Lonigo la seconda giornata dell'Osservatorio Van Thuan "A scuola di verità".
La prima via d’uscita dal sistema pervasivo che ci attanaglia è l’educazione. Certo, anche altri, a partire dall’informazione a cui si dedica la Bussola, informazione che, comunque, è anche formazione e quindi educazione. Valori e comportamenti oggi vengono largamente imposti. L’educazione nella scuola statale corrisponde - quando non vada ben oltre! - al patriottismo costituzionale, il che alla fine significa che i nostri figli devono condividere i principi repubblicani, anche quando vanno contro la legge naturale: buon cittadino e uomo buono si divaricano e il primo vince sul secondo.
Media e social educano sì, ma nel senso che diseducano: non esiste un serial televisivo che non contempli l’omosessualità e che non presenti le famiglie divise o allargate come cose normali. Per rendere possibili i propri obiettivi, il sistema di oggi deforma sistematicamente l’educazione sull’ambiente, sulla procreazione, sulla religione, sulla salute, sull’identità maschile e femminile, sui fatti, raccontati secondo le narrazioni di regime, sulla storia...
Anche nella Chiesa le cose non vanno troppo bene. Limitata e spesso scadente l’educazione religiosa, frequente l’omologazione ai criteri del mondo, presa di distanza dall’educare a giudicare la realtà. Quella che anni fa si chiamava “emergenza educativa” è ormai esplosa.
Ci sono educatori – sia genitori che insegnanti, ma anche sacerdoti e religiosi – che si pongono seriamente questo grave problema. Sono genitori e insegnanti cattolici nella scuola di Stato, sono genitori e insegnanti cattolici nelle scuole paritarie cattoliche, sono genitori e insegnanti che stanno dando vista a scuole parentali e ad esperienze di homeschooling (scuola domestica, scuola fatta a casa). I primi si sentono abbandonati e fanno veramente fatica ad andare avanti in un contesto sistematicamente ostile e che percorre altre strade. I secondi resistono, ma si rendono conto che la scuola cattolica paritaria deve pagare un certo dazio al sistema imperante. I terzi sono più motivati e scaltriti, più alternativi al sistema e per molti rappresentano una chance positiva e da incoraggiare.
C’è quindi un mondo dell’educazione che ”non ci sta”, soprattutto il mondo delle scuole parentali o domestiche. Questo mondo rappresenta la principale e forse unica speranza che abbiamo oggi davanti all’omologazione dei cervelli e dei cuori dei nostri figli e nipoti. Non c’è bisogno di attendere l’intelligenza artificiale, già oggi i cervelli e i cuori vengono plagiati sistematicamente. Questo mondo dell’educazione non è però solo un fatto educativo, è anche una mobilitazione sociale, prefigura un diverso assetto della polis, i suoi soggetti pensano ad una diversa presenza della religione cattolica e della Chiesa nella società. Sono quindi anche un fenomeno etico e teologico, che la Chiesa ufficiale, purtroppo, sta trascurando, mentre invece rappresenta un futuro di vera libertà.
Se questo mondo è ben più che un semplice fenomeno educativo, esso richiede di essere visto dentro l’intero quadro della Dottrina sociale della Chiesa. Ha bisogno di essere valorizzato come germe di una società cristiana, tramite l’educazione ma oltre la sola educazione. È un ampio fenomeno in atto di costruzione della civiltà cristiana. In un momento storico in cui la Chiesa ufficiale dice che non bisogna impegnarsi per una società e civiltà cristiane, proprio questo sta invece facendo questo movimento della scuola cattolica. I genitori, gli insegnanti, le scuole cattoliche, soprattutto parentali, riconsegnano alla Chiesa e alla religione cattolica il primato educativo nella pubblica piazza, anche se la Chiesa ufficiale di oggi respinge l’offerta.
Sabato 29 aprile 2023, si terrà a Lonigo (Vicenza), presso la Villa San Fermo dei Padri Pavoniani, la Seconda Giornata nazionale della Vera scuola cattolica [QUI], organizzata dall’ Osservatorio cardinale Van Thuân sulla dottrina sociale della Chiesa. Essa fa seguito ad una analoga iniziativa dell’anno scorso da cui era emerso il Manifesto dal titolo “È il momento della vera scuola cattolica” sottoscritto da molte scuole, soprattutto parentali, nonostante molte di esse non amino comparire per evitare vessazioni e boicottaggi nei loro confronti. Questa prossima seconda Giornata riprende il cammino e l’evento sarà poi anche ripetuto in altre parti d’Italia. Essa sarà sia un momento di riflessione sui contenuti della vera educazione cattolica, sia un momento di incontro, dialogo e confronto sulle problematiche pratiche. Tutto il mondo che ho descritto sopra è invitato.
Il filo conduttore della Giornata del 29 aprile sarà “A scuola di verità. Il quadro del sapere e le discipline”. Il tema è fondamentale: la fede interpella la ragione e, quindi, le discipline – le “materie” scolastiche, si diceva una volta. Questo richiede che la fede sia considerata come un “sapere”, altrimenti non può pretendere di interloquire con le discipline di insegnamento. La vera scuola cattolica fa passare l’annunzio anche attraverso le discipline, i saperi particolari. In gioco c’è la possibilità o meno di un “universo del sapere”, senza del quale i nostri figli saranno sperduti e soli.