Punto per punto, ecco smontato l'orrendo servizio contro Shalom
In una lettera scritta di suo pugno, suor Rosalina Ravasio smonta punto per punto le gravissime illazioni e mistificazioni sulla gestione della Comunità Shalom mostrate nell'«orrendo servizio» in onda a Piazza Pulita e su Fanpage. «I genitori dei ragazzi sono pronti a costituire una class action contro chi ha favorito questa menzogna. E noi denunceremo».
«Orrendo servizio». Così suor Rosalina Ravasio definisce il servizio andato in onda giovedì sera su La7 nella trasmissione Piazza Pulita. Pubblichiamo di seguito la lettera che la fondatrice della Comunità Shalom ha scritto in risposta al conduttore Corrado Formigli nella quale smonta punto per punto tutte le insinuazioni mosse da Piazza Pulita e da Fanpage, alla realtà di Palazzolo sull’Oglio attiva da oltre 30 anni nel campo del recupero dalla tossicodipendenza e dalle fragilità. Oltre a replicare nel dettaglio, la suora annuncia anche che presenterà una denuncia alla magistratura.
LETTERA APERTA IN RISPOSTA ALL’ORRENDO SERVIZIO
Carissimo Formigli, com’è stata presentata la Comunità Shalom? Come “La Comunità degli ORRORI”!!! (significativo, no?!) Perciò̀, se devi dimostrare gli “orrori”, devi fornire un tipo di informazione (senza contraddittorio) in modo di “condurre il telespettatore” a “condividerne” il principio, cioè̀ “ORRORE”!
C’è uno scandalo? Bene! Mostriamolo... preconfezionato, no?!!! Il servizio televisivo offerto il 13 aprile, è da DENUNCIA! Cosa che faremo!
Anzi, sono stata sommersa di chiamate di genitori, di volontari e di ex ospiti presenti nel 2013 (epoca di alcuni video), pronti non solo a testimoniare, ma anche a costituirsi in una vera e propria “class action”, contro tutti coloro che hanno favorito la menzogna di questa “COSTRUZIONE”!
Ora, mi segua... Inizio da ciò che è stato trasmesso da “Piazza (no) Pulita!”
PRIMO PUNTO
Su “Fanpage” si parla di una giornalista che per settimane si è INFILTRATA come “volontaria” in Comunità!!!
Da tale fatto, abbiamo paradossalmente la prima smentita alle vostre tesi: se risulta così facile entrare a fare la volontaria, significa che di “nascosto” e di “segregato” non c’è niente! Questa ragazza si è presentata come G.D. (nome e cognome), ragazza in ricerca della propria “vocazione”. Veniva una volta alla settimana, il giovedì̀, e voleva sempre partecipare alla Santa Messa con il gruppo delle consacrate!
In comunità̀ sarà̀ venuta, forse, un pomeriggio alla settimana, neanche per un mese e mezzo, poiché́, per il primo periodo, l’avevo mandata ad aiutare i bambini del “miniGREST” e, a dormire, sarà restata forse una o due notti.
Bene, tralasciando la menzogna con la quale si è “inserita”, la cosa più “ORRENDA” (questa sì!), è stata la sua “SUBLIME INTERVISTA” a C.M. ragazza ospite che da quasi 11 anni vive con noi, proveniente dalla Psichiatria, dopo numerose esperienze di comunità̀, case famiglia oltre che ricoveri in reparti psichiatrici. Portata da noi poiché́ più nessuno, ripeto NESSUNO, la voleva, con invalidità civile al 100% per disturbi psichici e sola, priva di familiari col solo Amministratore di sostegno.
Questo, è GIORNALISMO o una gran “PUTTANATA” - sopra la testa non consapevole di C.M.? - Visto che è più volte interpellata nell’intervista, tra le circa 100 ragazze presenti in struttura!
Questa “BRILLANTE GIORNALISTA”, ha rivolto poi, nel video, l’altra domanda ad una ragazza “abbandonata” nelle comunità fin dalla più tenera età (suo papà è clochard) e poi accolta da noi. A lei sono state offerte possibilità̀ di lavoro, fallite perché́ la ragazza (di nome F.), per le sue fragilità̀ pregresse, non è in grado di reggere ad un impegno lavorativo continuativo.
Tale difficoltà, scambiata inizialmente per mancanza di volontà, si è poi rivelato corrispondente ad una reale incapacità lavorativa, tanto che anche a lei è stata riconosciuta una invalidità̀ civile! (per inciso, la Comunità, oltre ad essere totalmente gratuita, non riceve un centesimo dalle varie invalidità e accompagnamenti degli ospiti, che sono interamente gestite da persone terze nominate dai tribunali). Da notare, “messa fuori” dalla Comunità almeno dieci volte e successivamente, essendo io una “Suora traviata”, ogni volta nuovamente accolta, su sua espressa richiesta, al fine di evitarle la fine del padre: il clochard”!
Una volta, inoltre, l’abbiamo salvata appena in tempo, durante lo svolgimento delle attività di gioco, per un improvviso infarto miocardico acuto: la prontezza della “Comunità degli ORRORI”, l’ha salvata intervenendo, prima, col massaggio cardiaco e poi, allertando il 118, che l’ha condotta al Pronto Soccorso dell’Ospedale più vicino! Dopo qualche ora dall’ingresso in ospedale, entrerà per tre giorni in coma...e, scusatemi, grazie alle preghiere, F. si è completamente ristabilita. Tutti, in ospedale, si sono congratulati con la “Comunità degli ORRORI” per l’attenzione e la prontezza con la quale è stata soccorsa! Tuttora F. è monitorata con periodiche visite cardiologiche!
Ora, che una giornalista “individui” casi del genere, quali la succitata F., stupendosi che è “trattenuta da vent’anni in Comunità”, appare paradossale, visto che la stessa F. non vuole andarsene, sostenendo che tale decisione è dovuta al fatto che in Comunità si TROVA BENE e vuol bene alle altre ospiti!
Ma, secondo lei signor Formigli, dovevo mandarla via a prescindere? ...e, per giunta, per strada? È questo che voi chiamate QUALCOSA DI “ORRENDO”?
Nel senso cioè che non siano affette da gravissime problematiche psichiche? Incredibile che questa “giornalista”, su quasi cento ragazze presenti in struttura, non sia riuscita a realizzare una intervista degna di tal nome con una delle altre ospiti, possiamo dire, “normale”?
Questo fa pensare che la fantomatica giornalista non sia venuta per testimoniare la verità, ma ad abusare dei più fragili (peraltro tutelati da specifica legge, che proibisce interviste a soggetti psichiatrici o con gravi problemi psicologici senza la presenza di uno specialista, in quanto manipolabili), per raggiungere il suo scopo malevolo!
Questa giornalista, G. D., a tutti era sembrata un po’ “strana” e, soprattutto, con atteggiamenti corporei ambigui: teneva, infatti, sempre le mani sulle parti intime a coprire i genitali col telefono ...ora capiamo il perché (microfoni e telecamere nascosti). Si, in lei c’era qualcosa di sporco, perciò decisi di chiamarla e sospendere la sua presenza in Comunità!
Perciò non risponde al vero quanto dichiarato nella presentazione di questa giornalista “sotto copertura”, circa la sua forte e continua presenza in Comunità: presente poche volte e per breve tempo. Come giornalista, comunque, è venuta a cercare una verità o a “distorcerla” volontariamente? A Voi il giudizio!
Questo sì, che è un “GIORNALISMO degli ORRORI”... Che schifo questo tipo di GIORNALISMO!!! Quando si dice SEGREGAZIONE!!!
Eppure, nel servizio, tutto è sbandierato in modo tale che “pare vero” l’esatto contrario!!! Ahhh... il GRANDE POTERE DELLA MISTIFICAZIONE GIORNALISTICA, che non ha risparmiato, vergognosamente, né minorenni (la giornalista si era accostata anche ad una bambina di appena 10/11 anni), né soggetti fragilissimi.
«AMMANETTATO»
Con stupore apprendo dal vostro servizio di aver “ammanettato” un ragazzo poiché “non pregava”, dite, attribuendomi in maniera manipolatoria una frase estrapolata da un mio discorso di “elogio” di quel ragazzo, M. N. (minorenne), per il miglioramento del suo comportamento essendo giunto in Comunità “AMMANETTATO MANI E PIEDI” da due pattuglie della Polizia tanto era violento.
Fortunatamente il ragazzo, M. N., che era “scappato” da una precedente comunità, è FELICISSIMO di essere ospite di questa “Comunità degli ORRORI”! E, naturalmente, proprio perchè fortemente segregato, M. N., da noi solo dal settembre 2022, ha già trascorso con un gruppo di ragazzi della Comunità 4-5 giorni in Polonia e, ultimamente, 3 giorni in Abruzzo!!!
Come sono capaci di vivere il “ROVESCIO DEL DIRITTO”!
Comunque, per semplificare le cose e renderle “autentiche” per come sono, M.N. (il ragazzo che io avrei “ammanettato”) è disponibile, previo consenso dei genitori poiché minorenne, a mostrare tutta la sua “castrazione” e il suo “schiacciamento psicologico” in una intervista, visto che ha già reso la sua testimonianza di Comunità a molteplici realtà scolastiche.
Ma sarà questa fantomatica “giornalista” (e altri) ad aver bisogno, lei, di una comunità riabilitativa? Una comunità che magari che le insegni che non si può “fare così tanto male agli altri”...
Nel servizio, un ragazzo (poi parlerò del suo caso), afferma che qualora “il diavolo esistesse, il diavolo avrebbe le sembianze della suora”! Bene, non ho dubbi che il diavolo esista! ...e non ho DUBBI DI AVERLO INCONTRATO in questa fantomatica giornalista!!! Visto che il Diavolo è il padre della menzogna!
Anche un’altra cosa nel servizio appare strana: è quando la giornalista riprende, durante la sua “lunga permanenza” le ragazze. In particolare, attenti:
Le voci attribuite alle ragazze nella stragrande maggioranza dei casi non corrispondono a nessuna delle persone riprese nel filmato! Strano, perché la mia si riconosce e si riconoscono altre due o tre voci delle operatrici e volontarie. Ma, ad essere bene attenti, la voce che si sente spesso, in quasi tutta la durata del filmato, con frasi inedite e mai sentite nemmeno dalle ragazze (quali “la suora viene e ti lava con l’idrante”), corrisponde pure se storpiata, alla voce della giornalista G.D.
Non bisogna essere del Mossad o del vecchio KGB: semplicemente tutte le ragazze sanno che “non abbiamo idranti”! Mi dispiace che questo particolare sia “sfuggito”! Perché in Comunità teniamo solo ESTINTORI!!!
LA CARRIOLA
E poi, la “dolce fanciulla” G. D., si “scandalizza” perché una ragazza affetta da gravissimi disturbi psichici, con anomalie della condotta consistenti in gravi agiti autolesionistici, discontrollo degli impulsi con urla improvvise e immotivate (certificati dai più grandi luminari nazionali e internazionali, trattandosi di una famiglia economicamente molto agiata), viene ripresa mentre porta una carriola, al fine di stancarla per darle sia la possibilità di dormire la notte, evitando di dover agire farmacologicamente, sia di stemperare la tensione interiore e i suoi impulsi violenti e agiti autolesivi. Aiutare la ragazza ad evitare un incremento di terapia farmacologia e al contempo i gesti autolesivi, è tortura?
Comunque, ora siamo felici perché la stessa ragazza (della “cariola”) ha intrapreso, proprio in queste settimane, un graduale reinserimento in famiglia a cadenza settimanale. Siamo felici anche perché avendola i genitori portata cinque anni fa circa in uno stato quasi “primitivo”, la “Comunità degli ORRORI” è riuscita a farle avere una maggiore e positiva autonomia nella realtà che la circonda.
Avete visto percosse o segni di percosse? Ferite? Ma di cosa stiamo parlando? PURA DIFFAMAZIONE! Come si dice a Bergamo: “tanto va la gatta al lardo...che ci lascia lo zampino”!!!
Povero Formigli, in questo caso la sua serietà giornalistica è a BRANDELLI: ZERO REALTÀ...ZERO VERITÀ!!! Ho piacere, se le tante famiglie additate come “stupide”, per aver inserito nella “Comunità degli ORRORI” i loro figli, che comunque vedono “regolarmente” ogni mese, indignate REAGISCONO!!!
Caro Formigli questa volta lei dovrà forse “lasciare” nel lardo degli ORRORI della Comunità qualcosa di più dello zampino! Così, prima di “affrontare” il campo “maschile”, concludiamo con quello femminile!
FARMACI
Nel servizio, la “soave” figura di ragazza nella penombra che parla di “abusi”, “bava” e “imbottitura di farmaci” (riconoscibilissima, perché non si dimentica facilmente “chi ti fa molto soffrire”), che viene intervistata in qualità di ex ospite “recentemente” uscita, è una ragazza musulmana allontanata dalla Comunità il giorno primo aprile 2018 (giorno di S. Pasqua) perché dopo un banale litigio con un’altra ragazza ha semplicemente INCENDIATO LA COMUNITÀ alla presenza di appena circa mille e più persone!!!
Regolarmente denunciata ai carabinieri, la mamma (poverina veramente), insisteva affinché anche dopo pochi giorni la riaccogliessimo nella nostra struttura, in quanto per lei di difficile gestione a casa! Mettiamo le iniziali, S. E. anch’essa così “segregata”, che è riuscita a girare indisturbata per la Comunità e ad introdursi nel locale dove si tenevano i materiali e gli abiti per i nostri concerti (altamente infiammabili), per... incendiarli (...per oltre 200 mila euro di danni certificati dai Vigili del fuoco e dai tecnici intervenuti).
Ahh...quando si dice “abbagli”! Ma su, sig. Formigli, che ne pensa di un po’ di dignità? Le pare che questo tipo di persone siano affidabili?
Ribadiamo per l’ennesima volta che, fatto salvo rarissimi casi, e nonostante le “distorsioni vocali”, la voce appaia sempre la stessa, quella di G. D.! Anche perché certi termini sono “inverosimili” e mai sentiti dalle nostre ragazze (termini quali “canaglie” etc.)!
Non posso descrivere tutte le motivazioni e scendere nei particolari per ribattere puntualmente a tutte le scemenze del Servizio per tutale della privacy delle ragazze.
Che dire di una delle ultime interviste nel servizio, coinvolgente una ragazza madre con gravi problemi psichiatrici?... ma, Sig. Formigli NON SI VERGOGNA? Questa ragazza, a cui è stata riconosciuta un’invalidità civile, presto inizierà a lavorare in una “cooperativa protetta”, poiché finora tutti i pregressi tentativi di inserimento lavorativo sono andati falliti!
VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!
Ma che razza di giornalismo è il suo? Ma voi, non figuravate come quelli attenti agli “emarginati”? Problema: io, Responsabile della “Comunità degli ORRORI”, non lo sapevo! Quando poi ospitiamo gruppi e si fa più tardi alla sera, la sveglia è alle ore 8.30 o anche più tardi! Si, questo primo punto è stato, scusate, un po’ lungo. Lo chiudo con l’ennesima menzogna e TUTTA LA COMUNITÀ ne è TESTIMONE... quando intervista il ragazzo che dichiara che l’alzata mattutina è “alle ore 7.00”. La sveglia (e mi vergogno quasi a dirlo) è alle ore 8.00 (nei mesi estivi, per alcune circostanze, anche più tardi... per cui l’intervistato SBAGLIA...forse è molto, molto stanco!)
Comunque, a chi è entrato da poco in Comunità, magari con pensieri suicidari...con agiti pantoclastici, violenti e aggressivi, e con il rischio che durante la notte possano far del male a se stessi o agli altri, prima di salire a dormire in stanza, li facciamo “gridare” per 20 o 30 volte “Anch’io ce la posso fare”, proprio per “sbloccare” la loro depressione ... (modalità convalidata dalla terapia tedesca dell’urlo). È VIOLENZA QUESTA???
SECONDO PUNTO
Molte ragazze, dopo aver mangiato, giocano: quelle più fragili, che assumono terapie psicofarmacologiche (certificate e monitorate con periodici esami ematici) riposano! Avete forse visto che venivano svegliate a sberle? Avete forse visto che le rimproverano perché dormivano?
TERZO PUNTO
Ma, avete chiesto alle Psichiatrie di provenienza quali e quante terapie psicofarmacologiche stessero assumendo prima di entrare in comunità???
I farmaci sono una cosa seria e solo i medici psichiatri, confrontandosi con i servizi psichiatrici territoriali di competenza e con gli SPDC che hanno avuto in cura gli ospiti prima del loro ingresso, decidono, in scienza e coscienza, il trattamento psicofarmacologico.
Affrontiamo il lato maschile del servizio andato in onda! I ragazzi ripresi mentre maltrattavano fisicamente un altro ospite, nel filmato datato maggio 2013, con cui si apre il video (in particolare il ragazzo dai capelli bianchi, proveniente dal carcere), sono stati dimessi dalla Comunità stessa appena saputo l’accaduto (se non sbaglio, unico episodio avvenuto all’interno della comunità in tutti questi anni): infatti, ripetono sempre lo stesso episodio: OK!
Poi, pure il ragazzo che nel servizio appare “nascosto” dalla tuta, è riconducibile allo stesso periodo citato per l’episodio suddetto, e già Fanpage lo aveva utilizzato nelle sue accuse passate!
Poi il servizio, prosegue con una “bella presentazione”, orgogliosa, di un ragazzo “super raccomandatomi”, scappato dalla Comunità. Il ragazzo si presenta nel video con una maestosa e personale ideazione fantastica, che allo sguardo del telespettatore non può che suscitare indignazione!
Però, c’è un però: se tutto quanto riferito fosse vero, il ragazzo sarebbe dovuto andare subito dai Carabinieri a sporgere denuncia ed a mostrare i segni dei soprusi, invece, dopo la fuga, tornò a Napoli dal padre e, come risulta nero su bianco nella corrispondenza cartacea intercorsa tra il padre stesso e la Comunità, nel periodo successivo all’allontanamento dalla nostra struttura, non vi è mai alcun accenno o rimostranza rispetto a presunte a violenze o maltrattamenti subiti dal figlio.
Il padre, peraltro, nella corrispondenza chiedeva informazioni sui farmaci da somministrare al figlio, esprimendo al contempo una forte rabbia contro la Comunità, poiché non sempre coinvolto nell’incontro mensile col figlio, a causa dell’alta conflittualità genitoriale, fattore molto negativo per lo stesso ragazzo.
La madre stessa, ci ha telefonato amareggiata e delusa, in quanto, tutto quanto detto dal figlio NON CORRISPONDE IN NIENTE AL VERO! Questo ragazzo proviene da una situazione familiare difficile (con pregressi episodi di violenza e aggressività nell’ambito parentale, abbiamo a riprova di ciò anche un verbale dei Carabinieri di Monza. Incredibile! Io pensavo che la vostra trasmissione fosse per la tutela dalla violenza e non per un SUPPORTO alla violenza!!!
Non posso scendere in dettagli per via del rispetto della privacy, ma sono dispiaciuta per come il ragazzo sia stato letteralmente “usato”, per affermare le palesi falsità trasmesse! Comunque, non sono morti i ragazzi che han vissuto con lui l’esperienza della Comunità! Quindi tutti pronti a testimoniare... e possediamo, come già ricordato in precedenza, una vasta documentazione fotografica!
Inoltre, casualmente, abbiamo conservato il suo “diario” e i suoi manoscritti, dove racconta “un’altra storia” della permanenza da noi e, comunque, siamo anche in possesso della documentazione rispetto la sua condizione psicopatologica, ben descritta da una relazione di uno specialista neurologo del distretto di Napoli 2 Nord!!!
Come mai, sig. Formigli, non ha sentito il bisogno di verificare? Mi dispiace per il ragazzo!!
Non si verifica SPIANDO E STRAPPANDO PEZZI DI VITA, di persone fragili e disturbate, in modo, questo sì, violento, per usi così volgarmente meschini!
Ora, dott. Formigli, noi non siamo “giornalisti d’inchiesta”, ma AMANTI DELLA VERITÀ, anche riguardo agli altri ragazzi intervistati ne stiamo individuando il profilo: siamo incerti se quello messo nella “gabbia di legno e preso a bastonate” fosse quello a cui abbiamo insegnato a suonare uno strumento musicale, importante, la cui madre veniva tutti i mesi con i fratelli (portando di nascosto la birra... che scoprimmo solo dopo un po’ di tempo). Di lui abbiamo le memorie fotografiche piene, mentre canta e danza con migliaia di giovani che ogni anno frequentano la Comunita!
Tuttavia, siamo incerti: il nostro sospetto verte su un altro, che davvero c’assomiglia molto... in Comunità faceva “l’artista” e per lui “sognavamo” di mandarlo, dopo la maturità, come già successo per tanti altri, ad una scuola di arte di alto livello! Infatti, molti ragazzi del suo periodo, sono laureati e qualcuno, lo dico con orgoglio, lavora e vive a Roma con un ruolo dirigenziale di una famosa e grande multinazionale!!!
Quando si parla di “ORRORI”!
All’interno della Comunità abbiamo dei musulmani e, incredibilmente, sono contenti di pregare al mattino e alla sera... Stiamo forse danneggiando qualcuno a pregare? (4 ore? Pranzeremmo alle 16.00 del pomeriggio!)
È vero, noi non siamo “piacevoli”: non lecchiamo nessuno! Speriamo di rimanere sempre persone vere e libere. Il programma di Formigli finisce con un “continua...”, di cui la Comunità ha già i filmati mandatici dal padre del ragazzo, che era scappato... cosa che nelle comunità̀ succede frequentemente!
Il padre di tale ragazzo ci aveva chiesto se potevamo aiutarlo a convincere il figlio a riprendere il percorso comunitario abbandonato, essendo lui, il padre, in grave difficoltà avendo l’altro figlio affetto da disabilità...ma, appunto, la storia continua...
Chiudo facendovi notare, soprattutto lo farò alla giustizia, che la giornalista da me citata con la sigla G.D., ricordate quella che diceva di volersi consacrare? ...In realtà si chiama C.D., bresciana, diventata giornalista di Fanpage dal 2022, poco prima della fine dell’anno.
Naturalmente niente di strano... se non fosse che la succitata giornalista ha impiegato qualche anno, forse, a costruirsi un profilo falso! Dichiarando, come motivazione del suo essere “giornalista” (professionista dal 2015), sul suo profilo vero: “mi piace raccontare le storie e le vite degli altri... [...] per essere strumento di lotta contro le ingiustizie”, firmato C.D. (Quando si dice l’arte della retorica!)
Avete capito? Questa mente su tutto e si fa...paladina delle ingiustizie? Ah...quando si dice che non è una COINCIDENZA ma... una DIOINCIDENZA!!!
*Suor Rosalina Ravasio, responsabile della Comunità Shalom