Dal Muro del Pianto al Muro di Buraq
La decisione dell'Unesco di adottare per il Monte del Tempio a Gerusalemme il nome musulmano invece di quello ebreo, è certo un omaggio alle potenze islamiche che finanziano l'organismo internazionale, ma non promette nulla di buono per ebrei e cristiani.
Elisabetta della Trinità, sfida al relativismo ecclesiale
La contemplazione del mistero trinitario ricorda quanto sia errata l'idea che in nome di un malinteso dialogo e ancor più malinteso pluralismo, si possa pretendere di togliere al Dio cristiano il suo Volto Trinitario, e pensare di mettere d’accordo tutti i credenti offrendo loro un nuovo, freddo e razionale monoteismo.
Nuove esperienze di umanità
Ricomincia l'anno: sacerdoti e catechisti siamo pronti a rinnovare milli inviti che riaprono la vicinanza e l'amicizia, un desiderio di incontrare le persone che spesso rischia di diventare una pretesa. ma come diceva un missionario: “L’importante è che gli occhi non siano fissi sull’opera, ma su Gesù”.
Fo, narratore rivoluzionario, ma troppo ideologico
La morte dell'artista vista da un uomo di teatro: grande inventore e grande attore del teatro di narrazione. Ma uomo fortemente ideologico che faceva battaglie politiche appoggiando la logica di sistema che esaltava la solitudine dell'io. Resterà la sua maestria nell'intrappolare lo spettatore nel gioco scenico, che però non si è espresso appieno perché trascinato da un carro all'altro del potere culturale dominante.
Fo, il giullare che stava con il re
Giusto riconoscere meriti all'attore morto ieri. Ma non ribattezzarlo post mortem: l’odio per la Chiesa fu la sua stella polare. Certo, era un giullare, ma stava col re, non col popolo.
-STRAORDINARIO NARRATORE, MA L'IDEOLOGIA... di Giovanni Moleri*
Scuola, chi crede ancora nello sviluppo integrale?
La prima causa della crisi scolastica sta nel venire meno del vero scopo della scuola. E nel frattempo in tre anni hanno chiuso ben 580 scuole paritarie, il 4,3% del totale, un segnale d'allarme per tutto il sistema scolastico. Ma ci sono anche delle realtà che hanno imparato a sopravvivere alla scuola.
"SCUOLA: ROMPERE IL MURO FRA AULA E VITA", di Giovanni Cominelli.
Neusner e quel Gesù “troppo” per un ebreo
La morte del rabbino ci riporta al suo straordinario dialogo con Ratzinger. Nel punto in cui l'ebreo si ferma davanti a Gesù e il cristiano prosegue portandosi dietro quanto stava a cuore al rabbino. Centrale per entrambi il connubio di ruolo pubblico della fede e personale, il suo compito politico e spirituale. Ciò che oggi, svilendo la Dottrina sociale, si tende separare.
Difesa della vita Abbiamo perso le finalità
Il tema della difesa della vita porta con sé il messaggio della natura. Esiste una natura umana, orientata con un fine. Ma la nostra cultura ha perso l’idea di fine. Se il credente deve rinunciare alle ragioni della propria fede, alla fine pensa che la fede non abbia ragioni. Il nuovo bollettino di Dottrina sociale della Chiesa.
Una Giornata che lascia il segno
La Giornata della Bussola è stata un evento straordinario, una ricchezza di proposte e testimonianze a cui ha corrisposto una presenza di amici oltre qualsiasi più rosea previsione. Ci sarebbe di che essere soddisfatti. Ma se c'è una cosa che abbiamo imparato ieri è che non è questo il criterio di giudizio....
Ci si muove per rispondere all'amore di Cristo
La prima opera cristiana vissuta da San Benedetto e seguaci, da San Francesco e da tutti i santi, è stata ‘quaerere Deum’, cercare Dio, lodarlo, amarlo come unico amore. Santa Teresa di Gesù Bambino avrebbe voluto essere tutto e fare tutto; scopre infine di poter essere il cuore che muove l’intero organismo. Così deve essere per noi.
Nobel per la Pace contro il "volgo" della Colombia
Juan Manuel Santos è stato insignito del premio Nobel per la Pace 2016. Però il suo accordo con le Farc, per porre fine alla guerra in Colombia, è già stato bocciato dal referendum. Perché il Nobel, allora? La risposta può essere la peggiore: per mostrare al popolo di aver "sbagliato".
Migranti, quando il bene fa male
Non c’è dubbio che all’odissea dei migranti irregolari occorra dare delle soluzioni umane. Sarebbe però ora di rendersi conto che all’ombra della solidarietà astratta e ideologica, si sta coagulando un blocco di interessi che tende, sulla pelle dei migranti, non a risolvere il problema bensì a renderlo permanente.
- IRREGOLARI IN ITALIA, FACCIAMO I CONTI, di Matteo Borghi