Poletti e il cervello in fuga: smentito dai numeri
Se le dichiarazioni del ministro Poletti sulla fuga di cervelli hanno avuto un'eco mediatica così prorompente, una ragione c'è. Basta dare un'occhiata al report ufficiale Eurostat per capire quanto i nostri figli siano ridotti male. Nella classifica dei giovani senza impiego nè studio siamo davanti solo a Bulgaria e Grecia.
Twitter in crisi, anche i social piangono
La chiusura della sede italiana, a cui potrebbero presto seguire quelle di Germania e Olanda, mette sotto gli occhi di tutti la crisi di questo social, che pure vanta 1.3 miliardi di iscritti. Ma i limiti posti dalla brevità dei post (140 caratteri) e la struttura che premia i messaggi dei personaggi noti è all'origine dei problemi.
Nuovi poveri, a rischio le famiglie mono-reddito
I dati Istat rilevano 1 italiano su 4 a rischio povertà. Ad essere particolarmente esposte sono le famiglie mono-reddito, con un padre che lavora e la madre che cresce i figli. Per loro il rischio povertà e deprivazione sono doppi rispetto alle famiglie con più di un reddito. Una famiglia italiana paga 5 volte le tasse che paga una famiglia francese.
Ha votato Sì chi è immune alla crisi
Hanno votato Sì i quartieri più ricchi delle grandi città italiane, soprattutto a Milano, Torino e Roma. Hanno votato No le periferie. E a livello regionale è lo stesso: il Sì, oltre che nelle roccaforti del PD, vince nel Trentino Alto Adige, che è la regione più benestante d'Italia. Una somiglianza con i fenomeni Brexit e Trump è questa: votano i disillusi, stanchi dell'élite globalizzata.
Referendum, le regalìe di Renzi prima del voto
In vista del voto referendario, in cui si gioca il governo e la carriera, Matteo Renzi sfodera tutte le sue armi per persuadere il popolo a votare per il Sì. Aumenta lo stipendio degli statali, introduce la 14ma per tutte le pensioni inferiori ai 1000 euro, sgravi fiscali per le imprese del Sud. Ma quanto ci costa?
JP Morgan chiede, Renzi esegue: così nasce la riforma
In un suo rapporto del 2013, la finanziaria Jp Morgan elencava i difetti strutturali dei "paesi periferici" europei, fra cui l'Italia: troppo spazio alle autonomie locali ed esecutivi deboli. La riforma voluta da Renzi, quella su cui si voterà il 4 dicembre, ricalca perfettamente queste indicazioni. Si spiegano tante cose.
Dopo Brexit e Trump, niente sarà più come prima
I due grandi shock del 2016, l'uscita del Regno Unito dall'Ue e la vittoria di Donald Trump negli Usa, hanno lasciato le attuali classi dirigenti sorprese e incapaci di comprendere la sconfitta. Cosa cambia, adesso? E su quali idee si regge il sistema politico-economico che è entrato in crisi? Ecco qualche previsione di ampio respiro.
Vandana e la Coca Cola di traverso in Vaticano
L'ecologista indiana si è stupita nel vedere bere Coca Cola in Vaticano dato che è celebre la sua battaglia con la multinazionale. Tanto che ha persino istituito un processo morale per i cosiddetti ecocidi. E spera di portare la Monsanto davanti alla Corte Penale Internazionale. Che però è inutile e improduttiva.
Pensioni e stipendi pubblici si mangiano il bilancio
Pare che tutto lo scontro fra Renzi e l'Ue sulla spesa pubblica riguardi i costi relativamente "piccoli" per far fronte all'immigrazione e alla ricostruzione dopo i terremoti del 2016. Ma a ben guardare il problema è un altro: la spesa pubblica è già molto dilatata a causa di pensioni e stipendi pubblici.
E' l'ottimismo che fa crescere il paese e non viceversa
Intervista al professor Paolo Preti su occupazione, crescita e Fertility Day. “E’ la cultura che rende forte l’economia e non viceversa”. Una cultura basata sulla fiducia nel futuro è quella che ha reso grande l'Italia, demograficamente ed economicamente in crescita. Non è l'economia forte che fa la buona società, semmai è vero il contrario.
Finanziaria, una serie di elemosine elettorali di Renzi
L’impronta elettoralistica delle misure inserite nel documento, il cui valore complessivo ammonta a 27 miliardi di euro, è evidente. Tagli, spending review e contenimento dei costi sono del tutto marginali o inesistenti, mentre si allargano, almeno a parole, i cordoni della borsa per comprare consensi elettorali.
La fabbrica delle pensioni, un cantiere infinito
Il cantiere della riforma delle pensioni è come quello del Duomo di Milano, non finisce mai. Non potrà mai finire. Perché la previdenza dipende sempre da dinamiche imprevedibili. L'aumento della speranza di vita media e il crollo dei posti di lavoro hanno reso il sistema insostenibile. La riforma Renzi risolverà il problema?