Sempre più internet, sempre meno libri e giornali
La scure della crisi sembra essersi abbattuta su quasi tutti gli ambiti della vita delle persone, ma non sull’utilizzo di internet, che cresce a dismisura, soprattutto nelle fasce di popolazione più giovane. Diminuiscono, invece, i lettori di giornali e libri. Questo e altro si dice e nel Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione.
Zacinto, la nostalgia per la propria terra lontana
Tra i dodici sonetti della raccolta Poesie del 1803 brilla per bellezza A Zacinto, composto da un Foscolo venticinquenne che vive nella nostalgia per la patria perduta, quella Zacinto, oggi chiamata Zante, ove lui nacque. A dominare tutto il componimento è la nostalgia. Ma che cos'è la nostalgia?
Quel gioiello gotico nella "Siena del Piemonte"
La chiesa di San Giovanni a Saluzzo (Cuneo), è un prezioso esempio di architettura gotica che, con il suo campanile e la Torre civica, valse alla città il soprannome di "Siena del Piemonte". Sede dei Frati Predicatori dal 1325, era l’edificio religioso più importante della città fino al 1501 si costruì il nuovo Duomo.
#dilloinitaliano per salvarci dagli attentati alla lingua
Ha avuto un successo sorprendente (e confortante) ìl’appello via Internet #dilloinitaliano lanciato in occasione del convegno “La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi”. Situato sulla piattaforma telematica internazionale change.org, l’appello ha raccolto finora quasi 79 mila firme.
La poesia vive nel rapporto con la memoria letteraria
Pubblicato a Pisa nel 1803 con il nome di Poesie, il canzoniere di Foscolo è uno dei più esili della tradizione letteraria italiana, costituito com’è da solo quattordici poesie: due odi e dodici sonetti. Tra questi, spiccano per la bellezza e per la perfezione formale i notissimi Alla sera, A Zacinto, In morte del fratello Giovanni.
Una rude e drammatica Passione nel santuario di Maria
Il Santuario di Santa Maria della Neve a Pisogne (Brescia) è un edificio a navata unica a pianta rettangolare con presbiterio, abside, campanile, sagrestia e cappella esterna. Eretto nella seconda metà del XV secolo e gestito dall’ordine dei Disciplini, per i quali la meditazione sulla Passione era una regola di vita.
Miracolo e martirio nella Cecoslovacchia comunista
Cecoslovacchia 1949, una parrocchia testimone di un possibile miracolo viene presa di mira dal regime comunista. Il parroco, don Josef Toufar, accusato di aver inscenato l'evento paranormale, rifiuta di confessare la sua "colpa" e muore sotto tortura. Come se dovessimo morire oggi, storia di un miracolo e di un martirio.
Ortis, la titanica solitudine dell'eroe romantico
Jacopo Ortis non può entrare in sintonia con i sentimenti del popolo. Può trarre soddisfazione solo in compagnia di menti alla sua altezza. Cerca l'assoluto, non attraverso la realtà (come i pellegrini medioevali) ma in contrasto con essa. E alla fine porta a compimento il suo isolamento con il suicidio.
Lo splendore dei mosaici d'oro della Cappella Palatina
Cappella Palatina di Palermo. L’edificio, collocato al primo piano del Palazzo dei Normanni, nacque come oratorio privato del re. Era il 1130: quello stesso anno veniva incoronato Ruggero II, primo sovrano normanno di Sicilia, che, da abile politico qual era, favorì in tutti i modi la convivenza di culture diverse.
Contro lo statalismo e la Casta: la lezione di don Sturzo
Statalismo, partitocrazia, sperpero di denaro pubblico: come vincere questi mali della nostra politica? Qualche suggerimento può venire da un libro, Servire, non servirsi. La prima regola del buon politico, che raccoglie alcuni interventi di don Luigi Sturzo. Ecco cosa raccomanda il sacerdote fondatore del Partito popolare.
Ortis, il romanzo di una vita che aspira alla redenzione
Si deve sfatare un luogo comune della critica letteraria, ovvero l’idea che l’Ortis sia opera giovanile di un Foscolo ventenne. Il romanzo venne infatti in un ampio arco temporale a partire dalla prima edizione del 1798 fino a quella definitiva del 1816. In questa edizione, zurichese, l’Ortis emerge nel suo carattere politico.
Prassede, la santa che dava rifugio ai primi cristiani
Fu Papa Pasquale I, nell’817, a volere costruire la basilica in onore di santa Prassede, sorella di Pudenziana e figlia del senatore Pudente, vissuto nel I secolo d.C. La chiesa doveva essere degna di accogliere le reliquie dei Santi martiri, la cui presenza generò una profonda devozione nei confronti di questo luogo.