Il silenzio di Dio, la ribellione di Ivan Karamazov
Davanti allo scandalo del male, alla sofferenza dei bambini, Ivan processa Dio e il suo regno armonioso che fa pagare “ai figli dei figli, per sette generazioni, la colpa dei padri”. Egli è sulla croce con Cristo, ma mentre Ivan si ribella, Cristo si fida di Dio Padre.
Il santuario che Maria ordinò di costruire
Mano a mano che, a partire dal 1430, la costruzione del Santuario di Monte Berico procedeva, contemporaneamente diminuiva, fino a scomparire, lepidemia di peste che affliggeva da anni la città di Vicenza. Lo aveva promesso la Vergine Maria ai vicentini se avessero costruito in quel luogo una chiesa a Lei intitolata.
Un thriller nella vita quotidiana del Settecento
Rita Monaldi e Francesco Sorti sono ricercatori storici e scrittori. Il loro Secretum, un successo in Europa e in America e finora inedito in Italia, è il secondo di una serie di romanzi che ha la capacità di far appassionare il lettore alla Storia. Un libro che he non ha nulla da invidiare ai romanzi “thriller” più venduti.
Eco, quelle banalità sul Medioevo e sul Manzoni
A scuola, la pressoché totalità degli studenti conosce il Medioevo dopo aver aver letto il, romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa. Eco ha descritto l’inveterato luogo comune di un’epoca oscurantista e buia. Così come ha trattato i Promessi sposi del Manzoni come il romanzo della superstizione. Eppure la sua morte…
Vi racconto l’Eco che ho conosciuto (e stimato)
La mia vita si è singolarmente incrociata più volte con quella di Umberto Eco, fin dall’esordio e posso confermare che lui era d’altra pasta, uno dei pochissimi. Era così: aveva scelto una parte ideologica precisa ma, a differenza degli altri correligionari, era sempre attento a quel che avveniva nel campo avverso.
In sant’Agostino scopre la sua vera inquietudine
Letterato e teologo, monaco agostiniano e vescovo di Monopoli dopo il 1340, Dionigi da Borgo San Sepolcro incontra Petrarca prima del 1333 e gli regala Le confessioni di Sant’Agostino ove il santo racconta con schiettezza e profondità il percorso della propria conversione. E il santo diventa uno dei maestri del Petrarca.
La domanda più importante della storia
Dostoevskji guarda l’uomo nella profondità del suo dolore e lì contempla il mistero. Per Dostoevskji questo è il punto in cui Dio si fa compagno dell’uomo. È lì, ancora, il luogo in cui si svolge la terribile battaglia tra Satana e Dio: il cuore profondo dell’uomo.
Perché Walesa non poteva essere una spia sovietica
Torna in auge una vecchia storia. Quella secondo cui l'eroe polacco Lech Walesa, leader di Solidarnosc, era una spia del regime comunista. Le carte incriminanti saltano sempre fuori quando è al governo il partito di Kaczynski. Che per motivi personali (e storici) detesta Walesa. Ne parliamo con Luigi Geninazzi, autore de L'Atlantide Rossa.
E dal Duomo l'Angelo di rame veglia sulla città
Dal 1341 l’Angelo, eletto custode e protettore della città, veglia su Piacenza, dall’apice della cuspide della torre campanaria trecentesca del Duomo. Angil dal Dom chiamano i piacentini questa figura ieratica, in rame dorato, che porta in mano il segno della Passione di Cristo, la croce.
Mito del "buon selvaggio", arma culturale anti-cristiana
Nessuno crede davvero che un tempo l’umanità fosse mite e pacifica, organizzata in società egualitarie e capace di vivere in armonia con la natura. La vita nelle comunità pre-moderne era breve e brutale. Eppure il mito del "buon selvaggio" è sempre più diffuso: perché è un'arma intellettuale rivolta contro l'Occidente cristiano.
“Senza padre”, chi paga il prezzo della mancanza
Maggiori difficoltà scolastiche, un quoziente intellettivo più basso, maggiori difficoltà nella relazione con i coetanei, maggiore aggressività, una maggior possibilità di compiere reati. Sono i fatherless, figli cresciuti senza padre (o senza madre): un libro conferma quella che già la scienza ha accertato.
Lettera aperta a Francesco, settecento anni dopo
Petrarca scrive agli amici, ai conoscenti, ai personaggi importanti della propria epoca e delle epoche precedenti. Il poeta non ama il proprio tempo, ma predilige i tempi passati. Ma è proprio vero che sarebbe stato meglio che Petrarca fosse vissuto in un’altra epoca? Una lettera al poeta, settecento anni dopo.