La fucina milanese di imprenditori africani
"Aiutiamoli a casa loro". Sì, ma come? Le politiche di cooperazione e sviluppo, in Africa sono state tanto costose quanto povere di risultati. Invece la fondazione E4Impact, iniziativa dell'Altis (l'alta scuola dell'impresa e società dell'Università Cattolica di Milano), pur con un budget ridotto, sta formando 3000 imprenditori in cinque paesi africani, per risvegliare una classe media locale.
Riad a guardia dei diritti che non riconosce
Incredulità, stupore e rabbia fra le famiglie dei condannati a morte in Arabia Saudita. Ora il loro aguzzino è stato nominato dall'Onu alla presidenza del comitato di esperti dei diritti umani. L'Arabia Saudita non riconosce nemmeno formalmente i diritti umani.
Aborti, violenze e lager: così si paga il secondo figlio
Il 25 settembre compirà 35 anni la famigerata legge del “figlio unico” che dal 1980 in Cina impone alle coppie di procreare una solta volta, imponendo l’aborto e pene pecuniarie e fisiche. E scoppia il caso di Chen (nome fittizio), la donna di 41 anni che nella provincia dello Yunnan aspetta un secondo figlio “illegale”.
Migranti e Sinodo Quando i vescovi parlano chiaro
Varato il documento finale dell’Assemblea del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa tenutosi a Gerusalemme dall'11 al 16 settembre scorsi. Per l’Italia erano presenti, tra gli altri, il cardinale Angelo Bagnasco, che presiede il Ccee, e l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, che ne presiede la Commissione Caritas in veritate.
Fernandel? Piaceva a tutti ma non ai registi "rossi"
Non aveva certo bisogno di interpretare Don Camillo per diventare famoso, perché Fernandel famoso lo era già. Eppure, i maggiori registi italiani lo hanno sempre rifiutato per non mancare di rispetto al Pci. Oggi un libro, Il vero volto di Don Camillo di Fulvio Fulvi, ne ricorda l'affascinante storia.
Il Papa a Obama: libertà religiosa e difesa della famiglia
Grazie per il grande dono della speranza». Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama nel suo saluto a papa Francesco alla Casa Bianca. Il Pontefice si è detto lieto, come «figlio di una famiglia di emigranti», e insieme alla difesa della famiglia, ha ricordato l’altra grande preoccupazione: la libertà religiosa.
Il regalo-beffa di Castro
Un crocifisso fatto con i remi delle barche, simbolo dei migranti nel Mediterraneo: è questo il regalo di Raul Castro a papa Francesco. Come se non fosse il regime castrista ad aver provocato migliaia di morti in mare, con gli esuli cubani in fuga verso la libertà.
"Migranti climatici" bufala universale
Il cambiamento climatico fa la sua comparsa al fianco delle Scritture, sul foglietto del messale Ambrosiano. La Caritas all'Expo 2015 organizza un convegno sui "migranti climatici", citando anche John Kerry. Per il segretario di Stato Usa, infatti, è il cambiamento climatico la causa della guerra in Siria. Ah sì? Andiamo a vedere tutti i dati, allora.
Che pasticcio quel Senato voluto da Renzi
Per superare i problemi del nostro bicameralismo perfetto, bastava copiare bene il Senato degli Stati federali, come Svizzera, Usa e Germania. Invece gli autori dell'attuale riforma hanno cambiato idea numerose volte. Fino a concepire un nuovo Senato che si sovrapporrà spesso alla Camera, creando conflitti di competenze.
Cuba e Venezuela hanno bisogno di un miracolo
Papa Francesco, a Cuba, ha lasciato un messaggio di speranza. Ma è stato anche molto attento a non parlare direttamente di politica, in un regime comunista che dura da 50 anni. Si è parlato anche, a Cuba, di riconciliazione nel Venezuela, la "Siria del Sud America", con 260mila cristiani uccisi in tempo di pace.
Pronto il governicchio di Tsipras. Scopo: sopravvivere
Quasi pronto il nuovo governo di Tsipras. Ma la Grecia non cambierà la politica adottata fino a oggi: accettare i prestiti, senza però accogliere del tutto le imposizioni sul bilancio, spendendo sempre più di quel che è in grado d'incassare. Il che vorrà dire, in soldoni, sopravvivere per i prossimi anni a spese dell'Europa.
Il soldato riluttante: così non sa più fare la guerra
All’umiliazione di non aver avuto la capacità di fermare l’Isis sul terreno e di non essere riusciti a farlo con il debole sforzo aereo della Coalizione, si aggiunge anche lo smacco inflittoci da Mosca che in questi giorni ha inviato in Siria almeno 1.500 militari con reparti di fanti di Marina già segnalati in azione contro l’Isis.