Immigrati, dal business al welfare
L'arrivo di richiedenti asilo sul nostro suolo sta assumendo aspetti incontrollabili. Il sistema sta collassando. Nel frattempo il Governo converte il sistema di protezione in una voce del Welfare State. Trasformando un'emergenza lucrosa per molti privati in un'attività pubblica di assistenzialismo permanente.
Chi è il generale Aoun, presidente cattolico del Libano
Negli anni 80 fu l'ultimo eroe della resistenza del Libano cristiano all'invasione della Siria. Negli anni '90, da esule in Francia, continuò la sua lotta politica contro Damasco e Hezbollah. Ma nel 2006 si schierò al fianco del movimento sciita contro i sunniti che avevano scacciato i siriani. Ora è presidente del Libano. E non promette male.
Obama non accoglie i rifugiati cristiani
Negli Stati Uniti, un giudice federale che seguiva una causa sui rifugiati siriani constata una scomoda verità: su 11mila siriani giunti negli Usa come perseguitati politici, solo 56 sono cristiani. Eppure i cristiani sono la minoranza più perseguitata in Siria. Come si spiega questa sotto-rappresentazione?
Questo referendum s'ha da fare. Non deve slittare
Lo propone, su Repubblica, uno dei padri fondatori dell’Ulivo Pierluigi Castagnetti: rinviare ancora il referendum. Motivo ufficiale? Il terremoto. E il partito del rinvio si ingrandisce, anche nel Pd. Ma proprio perché il paese cerca di tornare alla normalità , il referendum si deve fare il 4 dicembre.
Falsi omosessuali e perseguitati: il bluff dell'asilo
Dai dati del Ministero degli Interni si percepisce il grande bluff delle richieste di asilo politico. A fronte di numeri biblici, solo il 5% di essi ottiene lo status. A smascherarli sono le prefetture che riescono a individuare i tranelli attraverso le differenze linguistiche. Emblematico il caso della Nigeria da cui provengono oltre 9000 richiedenti asilo: ma sono tutti del sud e non del nord sotto tiro di Boko Haram.
Educazione gay di massa. Lo vuole l'Unesco
Un report dell'organismo Onu per la cultura, con la scusa della lotta all'omofobia e transfobia chiede che in tutte le scuole del mondo si imponga un'educazione gender sin dai primissimi anni. L'Italia si sta già adeguando: vanno in questo senso la legge sulle unioni civili e i ddl su cyberbullismo e omofobia.
Clinton-Trump, informazione a senso unico
L'orientamento di sinistra se non di ultra-sinistra della massima parte dei corrispondenti dagli Stati Uniti dei maggiori giornali e telegiornali italiani fa sì che diventi molto difficile qui da noi capire come stia realmente andando la campagna per le elezioni presidenziali americane. I cui contenuti vale invece la pena conoscere, riguardano anche noi.
Pensioni e stipendi pubblici si mangiano il bilancio
Pare che tutto lo scontro fra Renzi e l'Ue sulla spesa pubblica riguardi i costi relativamente "piccoli" per far fronte all'immigrazione e alla ricostruzione dopo i terremoti del 2016. Ma a ben guardare il problema è un altro: la spesa pubblica è già molto dilatata a causa di pensioni e stipendi pubblici.
Quel sacerdote che incoraggia il coming out
All’incontro dell'Agedo (associazione di genitori, parenti e amici di Lgbt), tenutosi a Milano, c'è anche un prete, Don Dario. Ha ricordato ai suoi interlocutori che cosa dice la Sacra Scrittura? Al contrario, si è accodato alle critiche dei laicisti contro il Magistero.
Lutero precursore del nazismo. Parola del cardinale Koch
In una intervista alla vigilia del viaggio di Papa Francesco in Svezia, il presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei Cristiani non nasconde il lato oscuro di Martin Lutero, di cui aveva già parlato l'allora cardinale Ratzinger ma che, soprattutto, è confermato dagli storici.
«Renzi? Aspetto ancora l'invito per la sfida»
A un mese dal referendum la Nuova BQ intervista Massimo Gandolfini, leader del Comitato delle Famiglie per il No: «Renzi disse che avrebbe sfidato mister Family Day parrocchia per parrocchia. Sto ancora aspettando, nel frattempo ho toccato cento città e ho visto che la gente si convince al No quando sente parlare dei risparmi ridicoli». Il 26 a Verona in piazza per dire No alla Riforma e Sì alle politiche per la famiglia che questo governo non fa.
Dopo Mosul l'Iraq rischia la spartizione
La battaglia di Mosul è entrata nel vivo, con l'ingresso delle truppe regolari irachene nel centro urbano. La leadership politica ha fretta e questo potrebbe aumentare le perdite, sia militari che civili. Ma quel che è peggio è la prospettiva di un dopoguerra in cui turchi, sunniti, curdi e sciiti avviano una lotta per la spartizione.