Spettacolarizzare il terremoto
Il terremoto è un autentico dramma, quando non una tragedia, per chi lo vive. Lo è anche se fossero una sola persona o una sola famiglia a subirne le conseguenze. Ma è innegabile che i media, a caccia di ascolti, stiano calcando la mano, amplificando la tragedia. E c'è uno scopo politico dietro tutta questa enfasi.
Referendum, nel caos informativo prevale il No
A poco più di un mese dal referendum costituzionale, pochi italiani hanno realmente capito il quesito. Ma i sondaggi danno comunque in vantaggio il No. Renzi sta scegliendo la strategia dei confronti televisivi con chiunque, ma persino questa scelta berlusconiana si sta rivelando un boomerang.
Cambiare sesso ai bimbi è un danno emotivo
Bambino inglese allontanato dalla madre che lo faceva vivere come una bambina. Il giudice esterrefatto di come la donna lo facesse «lottare per i suoi diritti». Che però il piccolo non rivendicava affatto dato che appena affidato al padre ha iniziato ad avere interesse per i Power Rangers.
La vera Riforma fu un'esplosione di fede cattolica
Domani il Papa incontrerà i luterani per l'anniversario della Riforma protestante. Ma la vera Riforma fu cattolica: un rinnovamento religioso, culturale, educativo e politico straordinario. Il dossier di novembre del Timone sui frutti di quella stagione di fede che sono arrivati fino a noi: santi, papi riformatori, ordini rinnovati, il valore del laicato, la missionarietà, il diffondersi del culto eucaristico e il ruolo sociale della Chiesa.
Da Pavere a Moravia, individualismo e solitudine
Taylor, Pavese, Montale, Pirandello, Leopardi, Moravia: i diversi modi di affrontare la solitudine dell'uomo moderno, nostalgia di un Tu di cui l'uomo ha bisogno per vivere. ma non è possibile una compagnia se non si distinguono la strada e la meta.
Il Papa e Lutero, un'intervista che suscita domande
In una lunga intervista pubblicata ieri dalla Civiltà Cattolica, papa Francesco parla del suo prossimo viaggio a Lund, per la commemorazione del 500esimo anniversario della nascita della riforma luterana. Alcune affermazioni su Lutero non mancheranno di creare dibattito. Ecco perché....
Siria e ipocrisie occidentali
Sia Russia che Usa si accusano vicendevolmente per le vittime collaterali in Siria. E la portaerei russa Kuznetsov si vede negare la possibilità di rifornirsi a Ceuta, sulla costa marocchina della Spagna. La Nato accusa la Russia di provocare vittime nei suoi bombardamenti contro forze che sono nemiche anche dell'Occidente.
S. Giustino da Chieti la chiesa del Sacro Monte dei Morti
San Giustino di Chieti fu, nel V secolo, l’evangelizzatore della città abruzzese e suo primo vescovo. Ne divenne, conseguentemente, patrono: a lui è dedicata, almeno fin dal IX secolo, la cattedrale cittadina. Qui erano soliti riunirsi gli aderenti all’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti.
Fuggito dall'Isis, ucciso dagli sciiti Morte di un cristiano
Veniva dalla città di Qaraqosh, in fuga dalla persecuzione dell'Isis: Nazar Elias Al-Qas-Musa, siro-cattolico, si era rifatto una vita a Bassora. Vendeva anche alcolici e per questo è stato assassinato da fanatici sciiti, che hanno deciso di applicare a modo loro una nuova legge anti-alcol, in funzione anti-cristiana.
SIRIA E IPOCRISIE OCCIDENTALI di G. Gaiani
Oregon, vince l'America profonda dei cowboy armati
A gennaio l'America era rimasta col fiato sospeso per l'assedio di una riserva naturale federale nell'Oregon. Era stata occupata da un gruppo di volontari armati, per protesta contro l'arresto di due agricoltori. Ora i loro leader sono stati assolti. Nello scontro fra le due anime dell'America, vince quella profonda.
Il Cristo abbracciato per comprendere il sisma
La fede cristiana non è un recinto nel quale rifugiarsi, un lago o una laguna dove andare a pescare il pesce per la cena. La fede non è un buco in cui consolarsi senza procurarsi troppo danno. Piuttosto è una relazione personale che provoca e muove, un'amicizia che prende e trascina, aprendo la via verso Dio e verso il prossimo
Quel che mostrano (davvero) le storie di Gorino
Nove delle 12 donne africane che dovevano essere accolte a Gorino sono nigeriane. Quattro hanno raccontato di essere scappate per salvarsi la vita da violenze familiari. Solo una ha tirato in ballo Boko Haram, la cui minaccia è però oggi molto ridimensionata. Ma nessuna può sperare di ottenere lo status di rifugiato. In realtà sono povere vittime della tratta.