Come la sinistra ha creato il dogma abortista
Il legame tra socialismo e la difesa della famiglia si spezza per la torsione totalitaria inflitta al socialismo dal leninismo e dalla dittatura comunista sovietica. Da allora nelle società “opulente” occidentali l'ossessione, propria delle ideologie totalitarie, di ridisegnare completamente la natura umana si è ripresentata sotto la veste di un relativismo culturale sfociato nella reinterpretazione della libertà come assoluto soggettivismo. Un'ideologia che ha portato a una para-realtà che non ha più nulla a che fare con i diritti soggettivi.
- IN UN LIBRO GLI SCRITTI DI CARLO CASINI di Giuliano Guzzo
Giornata per la Vita, in un libro gli scritti di Carlo Casini
Si intitola “Per ritrovare speranza” e raccoglie tutti gli scritti che Carlo Casini (†2020) - a lungo presidente dell’Mpv - ha composto dal 1981 al 2019 in occasione della Giornata per la Vita. Riflessioni che a distanza di anni non hanno perso d’attualità, sottolineando la sacralità di ogni vita umana, l’ipocrisia del pacifismo a tinte abortiste e il principio che la libertà non può essere slegata dall’amore.
Ru486, il Lazio si adegua. I pro-vita giochino d’attacco
Anche la Regione guidata da Zingaretti ha recepito le nuove linee guida sulla Ru486, emanate nel 2020 da Speranza, con day hospital, aborto pure nei consultori e fino alla nona settimana. Come reagire? Il problema non si risolve con il ricovero ordinario, che implica sempre l’uccisione del bambino, ma bisogna chiedere di abrogare la 194.
Il vescovo Suetta: «Aborto, basta tabù: abrogare la 194»
«C'è assuefazione all'aborto, molti cattolici pensano che ormai la battaglia sia persa. Invece i tempi sono maturi per superare il tabù dell'abrogazione della legge 194». Intervista al vescovo di Sanremo, Antonio Suetta, alla vigilia della 43esima Giornata per la vita. «I partiti cercano il consenso, ma se la Chiesa non insiste sulla vita in prospettiva evangelica è difficile che il politico individui il bene comune». La solidarietà al prete "linciato" per il paragone tra aborto e Olocausto: «Ha ragione, il suo è come un martirio, la persecuzione ideologica è l'ostracismo assoluto».
-«FERMATE L'EUTANASIA IN PORTOGALLO» di Luca Volontè
Eutanasia, il Portogallo pro life spera nel presidente
Dopo l'approvazione della legge sull'eutanasia, i pro life portoghesi auspicano la decisione di rinviare il testo alla Corte Costituzionale e si appellano al presidente della Repubblica, il cattolico Rebelo de Sousa. Intervista al leader pro life Pinheiro Torres
Pippa Knight, un’altra bambina in balìa dei giudici
Combatte tra la vita e la morte Pippa Knight, bambina inglese di 5 anni considerata in stato vegetativo e tenuta in vita dal 2019, all’Evelina Children’s Hospital di Londra, attraverso un ventilatore. L’8 gennaio di quest’anno l’Alta Corte ha accolto la richiesta dell’NHS, giudicando nel «miglior interesse» di Pippa il distacco del supporto vitale. Ma la madre Paula, cristiana, 16 ore al giorno accanto a lei, non si arrende e punta al trasferimento a casa. Ricorrerà in Appello, dove l’esame del caso è fissato per il 9 febbraio.
Il Great Reset della coscienza: peni finti per bambine trans
Il sito TransKids ha ideato per bambine disforiche, anche di età inferiore ai 5 anni, delle protesi a forma di pene da legarsi in vita. Dopo che alcuni media hanno criticato TransKids, l’azienda ha eliminato dal proprio sito le pagine relative a questi articoli. Ma non tutte sono finite nel cestino. E Il brand di abbigliamento Rubies ha inventato un bikini per i maschietti. La coscienza cancellata…
Tra Francia e Polonia, in piazza per o contro la vita
Dopo l’entrata in vigore della sentenza della Corte costituzionale che vieta l’aborto eugenetico, femministe, teppisti di estrema sinistra e gruppi Lgbt sono tornati in piazza tentando pure l’assalto agli edifici pubblici. Di diverso tenore le proteste in Francia, dove decine di migliaia di manifestanti pacifici hanno detto no al disegno di legge sulla “Pma per tutti”.
Pro life ferito da un medico, il prezzo salato della verità
La preghiera per la vita davanti all'ospedale di Monza finisce con un'aggressione a due volontari e un ferito con dieci giorni di prognosi. Contrariamente a quanto scritto da Repubblica, però, a cercare lo scontro è stato un giovane medico che si è scagliato con veemenza contro un 72enne e poi contro il militante pro life Giorgio Celsi - intervenuto per dividere i due - che è rimasto ferito. La vicenda finisce in Procura, con le denunce dei protagonisti e un esposto all'Ordine dei medici da parte dei legali di Iustitia in Veritate, ma è un pessimo segnale sulla libertà di espressione nel Paese: testimoniare la verità sull'uomo, dopo l'ostracismo e gli insulti, può costare caro anche per la propria incolumità fisica.
- PARAGONA ABORTO E OLOCAUSTO, SACERDOTE ALLA GOGNA
Aborto e Olocausto, la verità che non si vuole riconoscere
Per la Giornata della Memoria, padre Bruno de Cristofaro ricorda l’arbitrarietà di Mengele e la paragona a quella con cui si giustifica l’aborto. Scatta il linciaggio mediatico, ma nessuno risponde sul piano logico. Già san Giovanni Paolo II paragonava l’ideologia dell’aborto ai totalitarismi di stampo nazista e comunista. Che furono i primi a legalizzarlo. Un sacerdote ci scrive.
Omogenitorialità, il diktat della Consulta al Parlamento
I casi di due lesbiche (separate) e di due gay che hanno avuto dei figli all’estero rispettivamente attraverso fecondazione eterologa e utero in affitto. Con due comunicati stampa pubblicati giovedì, la Corte costituzionale, agendo come una terza camera, si è da un lato astenuta dal giudizio ma dall’altro ha chiesto al Parlamento di legiferare sulla «tutela» dei bambini nati attraverso tali tecniche. Ma ciò equivale a chiedere di legittimare la doppia "omogenitorialità". E sebbene la Consulta indichi che il divieto alla maternità surrogata rimanga in vigore, anche quest’ultimo paletto è destinato a cadere: è la triste conseguenza logica della Legge Cirinnà.
- TORNA IN LIBRERIA IL LIBRO CHE ACCOMPAGNA GLI EX GAY
Rischia il distacco del ventilatore. Ma si risveglia dal coma
Stati Uniti, ottobre 2020. Il giorno prima che la famiglia decida se acconsentire al distacco del ventilatore, Lisa Martin, 49 anni e madre di quattro figli, si risveglia dal coma. A fine dicembre esce dall’ospedale sulle sue gambe. Oggi i suoi miglioramenti proseguono e lei e la sua famiglia ringraziano Dio. Dalla fede alla necessità di garantire le cure di base, una storia che insegna tanto.