Non c'è emergenza fascismo. C'è un'emergenza giornalismo
Stime al rialzo per le piazze amiche e al ribasso per quelle ostili, fascismo pompato e anarchismo ignorato. Se poi parla qualche portuale di Trieste e dice parole di buonsenso, allora "fatelo tacere". E se poi pregano il Rosario, allora apriti cielo! Lo spettacolo del giornalismo italiano è questo.
"No al ricatto": professori in sciopero contro il Green Pass
Non solo i portuali e i camionisti: anche i professori che hanno firmato contro l’obbligo di Green Pass, oggi scioperano. "Saremo al fianco degli studenti che si impegnano in questa battaglia per i diritti di tutti gli italiani". La Nuova Bussola Quotidiana intervista Carlo Lottieri, docente di Filosofia del diritto all’Università di Verona.
I media non parlano delle proteste contro il Green Pass
Certe volte una notizia non data fa discutere più di quella che viene sparata in prima pagina. Le manifestazioni di sabato contro l’obbligo di Green Pass sono un esempio. Lo sciopero dei camionisti è un altro esempio. Ma sono solo sintomi di una malattia più vasta che coinvolge tutti i media.
L'Italia non ha un problema di no-vax, ma di mala sanità
Da ottobre verrà introdotto l’obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori, nel pubblico e nel privato. E manca, ancora una volta, una forte voce di opposizione. Con un’opinione pubblica ormai abituata ad uno stato d’emergenza permanente e i maggiori partiti allineati al governo Draghi, pochi fanno la domanda che dovrebbe essere invece la prima ad essere fatta: è necessario un ulteriore obbligo? No, stando all’andamento dell’epidemia. Se c’è un aspetto in cui l’Italia è ultima, semmai, è la mala sanità.
- IL FARMACO IGNORATO di Paolo Gulisano
Scuola, l’illusoria “sicurezza” dell’odioso green pass
A pochi giorni dall'inizio della scuola, già alcune centinaia di classi in quarantena, secondo l’Anp. Smentito l’orgoglio di chi ha voluto l’obbligo del green pass per il personale con lo slogan “mai più Dad, e apertura delle scuole in sicurezza”. Le prime vittime sono gli studenti, che pagano una serie di provvedimenti irrazionali.
Cresce il dissenso dei docenti sul Green Pass. Ma anche la minaccia di purghe
In vista della ripresa delle lezioni nelle scuole e nelle università, c’è aria di epurazione. Il Green Pass è stato reso obbligatorio per i docenti e per il personale, nelle università anche per gli studenti. Non tutti i professori ci stanno, come gli oltre 800 docenti (fra cui il famoso storico Alessandro Barbero) che hanno firmato un appello contro una norma discriminatoria. Ma il mondo dei media si è messo in moto per attaccarli. E anche il presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane dichiara che l'università "sta a fianco del governo". Carlo Lottieri, uno dei firmatari, spiega alla Bussola il perché di una protesta pacifica contro una norma ingiusta e anche diseducativa, perché contraria allo spirito dell'università.
La pandemia della mala informazione scientifica
Notizie di bassa qualità scientifica sono purtroppo all'ordine del giorno da quando è iniziata la pandemia di Covid. I giornalisti preferiscono insultare i non vaccinati, anche sui social, con buona pace della deontologia. La comunicazione istituzionale latita (Brusaferro dove è?) e i virologi si contraddicono sulla durata dei vaccini.
Un cattolico è sempre libero di non vaccinarsi
Don Mauro Gagliardi, professore di teologia dogmatica del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, si interroga sulla legittimità morale di Green Pass e obblighi vaccinali. Da “free vax” confesso, don Gagliardi esamina anche i diritti di esenzione alla luce delle linee guida del Vaticano del 2020 e sostiene: “Noi possiamo essere favorevoli a convincere la gente, non a costringerla”.
Schermaglie sul green pass, ma la Lega guarda al Colle
Il Carroccio ha prima ritirato tutti i suoi emendamenti sul green pass e poi votato, invano, con Fratelli d’Italia. Salvini tenta di recuperare terreno sulla Meloni e di far pesare i suoi voti per Draghi al Quirinale. Con l’idea di andare a elezioni anticipate, che non dispiacerebbero nemmeno a Letta e Conte.
Il vaccino per le Messe allontana i fedeli. Slovacchia docet
Cambio di programma per il viaggio di Papa Francesco in Slovacchia: ai fedeli non è più richiesto obbligatoriamente il vaccino, ma servirà comunque il green pass. Alla base della parziale retromarcia lo scarso numero di iscrizioni: «Per la Messa a Šaštín se ne aspettavano 350.000, ma finora i registrati sono solo 30.000 circa», spiega alla Bussola una fonte slovacca. Scaricabarile tra la Chiesa locale e il Governo per la decisione da cui è nato il flop, e malcontento per alcune frasi del Papa. Un caso che dimostra come la richiesta di vaccino o altro lasciapassare per partecipare all’Eucaristia non trovi il favore dei fedeli.
Ed ora Draghi sdogana direttamente l'obbligo vaccinale
Il premier Mario Draghi, in conferenza stampa, ha fugato i dubbi residui. Si va verso l’obbligo vaccinale e verso la terza dose, “Aifa ed Ema permettendo”, ha chiarito il Presidente del consiglio. Fin da subito, però, verrà esteso ad altri settori lavorativi, pubblici e privati, l’obbligo del green pass
"L'artrite dopo il vaccino: ora devo vivere lontano dai miei"
55 anni, di Lucca, dipendente pubblica e vaccinata più che convinta l'8 di giugno. Ma in poco più di un mese la vita di Giovanna Tonelli è peggiorata drasticamente: "Dolori a polsi e gambe, mi è stata diagnosticata un'artrite, non riesco a fare le scale e mi tocca vivere lontano da mia figlia e mio marito". La storia - l'ennesima - di reazione avversa grave post vaccino: "Ho paura che diventi cronica, ma nessuno sa dirci nulla. E ho già speso mille euro tra visite ed esami".
- IL DOSSIER DELLA BUSSOLA: MAL DI VACCINO
- "NOI, INSEGNANTI DI RELIGIONE, UMILIATE DAL GREEN PASS"
- VACCINO, DRAGHI SDOGANA L'OBBLIGO di Ruben Razzante