Green pass, obbligo in arrivo. Siri: "Ferito lo Stato di diritto"
Domani, martedì 20 luglio, il governo Draghi (anzi, la “cabina di regia”) deciderà sull’introduzione di un green pass obbligatorio, per accedere a gran parte dei luoghi pubblici. Le maggiori resistenze arrivano da Lega e Fratelli d'Italia. "Non c’è necessità di restringere il perimetro delle libertà personali - spiega il senatore Armando Siri (Lega) alla Nuova Bussola Quotidiana - Questo può essere compresso solo in caso di pericolo grave per la vita dei cittadini". E noi non siamo in emergenza. "Abbiamo, per fortuna, le terapie intensive vuote, i morti quasi azzerati, non sussistono le condizioni per introdurre queste misure restrittive della nostra libertà". Che rappresenterebbero "un precedente gravissimo e una ferita indelebile allo Stato di diritto".
UE, adesso è il traduttore che obbliga a vaccinarci
Il paragrafo 36 del Regolamento (UE) 2021/953 sul “Certificato Covid” stabilisce la necessità di «evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate» e, tra i possibili motivi, contempla anche chi non vuole ricevere il vaccino per libera scelta. Ma quest’ultimo punto manca nella traduzione in italiano (mentre c’è nelle versioni in inglese, francese, spagnolo, ecc.). Casualità o manomissione? Il problema risulta segnalato già da settimane al servizio traduzioni, ma nel relativo sito dell’UE è ancora presente. Singolare che un errore così madornale riguardi proprio lo Stato che ha decretato l’obbligatorietà vaccinale per un’ampia categoria di lavoratori, contravvenendo a una Risoluzione del COE.
Dietrofront anche sul green pass, regna la confusione
L’idea del ritorno alla libertà grazie alla vaccinazione si sta rivelando un’illusione, e anche le ultime notizie sui vaccini non lasciano tranquilli. Il famigerato green pass, che ogni Stato membro applica a modo suo, sembra un colabrodo. Dopo la variante Delta il governo Draghi pensa di rendere valido il certificato vaccinale solo dopo la seconda dose.
Il certificato Covid dell’Ue e i rischi per la libertà
Dall’1 luglio entrerà in vigore il sistema comunitario sui certificati (per vaccini, test o guarigioni) con l’obiettivo dichiarato di facilitare la circolazione all’interno dell’Ue. Per spostarsi non sarà necessario né il vaccino né il possesso di uno dei tre certificati. Ma il sistema rischia di condurre, anche indirettamente, a un restringimento delle libertà personali. Parla alla Bussola l’avvocato Antonio Zama (Filodiritto).
Niente green card per gli immigrati illegali negli Stati Uniti
Una sentenza della Corte Suprema ha stabilito che chi è entrato illegalmente negli Usa e ha ottenuto protezione temporanea per motivi umanitari non può chiedere un permesso di soggiorno permanente