Le dimissioni di Breyer e il giudice ideologico di Biden
Il giudice della Corte Suprema, Stephen Breyer, 83 anni, annuncia che si dimetterà. Il profilo del successore è già pronto: Biden promette che sarà una donna e di colore. Non importano le qualità, conta soddisfare le lobby Lgbt e abortiste. Ma i Repubblicani e i pochi Dem moderati protestano.
Burkina Faso: perché i militari hanno preso il potere
Il Burkina Faso è in festa. Il 25 gennaio migliaia di persone si sono riversate nelle vie della capitale Ouagadougou per manifestare il loro sostegno ai militari che il giorno precedente con un colpo di stato hanno destituito il presidente Roch Kabore. Povertà diffusa e violenza dei jihadisti hanno portato popolo ed esercito all'esasperazione.
Guerra fredda in Ucraina, Russia e Nato mobilitano
Quando si affronta la crisi in Ucraina, la vera domanda è: davvero sta per scoppiare la guerra o è “solo” una prova muscolare fra Russia e Usa? L’ambiguità della situazione è ciò che rende difficili le trattative e permette a Putin di alzare la posta in gioco, cercando di dettare condizioni a tutta la Nato e non solo all’Ucraina.
Dopo Milano, aggressioni di gruppo in Arabia Saudita
Assalti di gruppo a ragazze isolate sono avvenuti anche a Riad, capitale dell’Arabia Saudita, non solo a Milano. Ma, ancora peggio che in Italia, le vittime non ne possono neppure più parlare, rischiando fino a cinque anni di carcere se lo fanno. I cambiamenti messi in moto dal principe Mohammed bin Salman non sempre sono seguiti da un analogo progresso sociale.
Russia e Nato, nulla di fatto. Continua l'escalation
Il Regno Unito invia armi anti-carro all'Ucraina. La Russia non smobilita ai confini ucraini. È il segno tangibile del fallimento dei colloqui fra la Russia e la Nato. Non si può raggiungere l'accordo perché le richieste russe all'Alleanza implicherebbero una sconfitta strategica. Al tempo stesso, la Nato è divisa, sul gas russo e sulla risposta da dare.
Terrorismo in Texas, torna lo spettro di Lady Al Qaeda
L'attacco di sabato in una sinagoga in Texas conclusosi con l'uccisione del terrorista riporta ancora una volta in primo piano la figura di Aafia Siddiqui, nominata Lady Al Qaeda, per la liberazione della quale il terrorista ha giustificato la sua azione. Segno che Al Qaeda rialza la testa in Occidente.
Aung San Suu Kyi, la prigioniera birmana
Altri quattro anni di carcere per Aung San Suu Kyi, la leader della Lega Nazionale per la Democrazia del Myanmar. Le accuse sono bagatellari. La giunta militare la vuole estromettere del tutto dalla politica del Paese dopo che il suo partito ha stravinto le elezioni del 2020. È una storia che si ripete, tutto è come nel primo arresto del 1989.
Usa e Russia, un incontro con le peggiori intenzioni
Oggi a Ginevra, con il Dialogo sulla stabilità strategica, fra Usa e Russia, si apre una settimana di negoziati. Mosca propone alla Nato di rinunciare ad ogni ulteriore espansione a Est e ritirare truppe dai Paesi Baltici. Putin si presenta da una posizione di forza dopo l'intervento rapido in Kazakistan. Biden è pronto a mollare anche l'Europa?
Rivolta in Kazakistan, un avvertimento per l'Europa
Durissimi scontri tra dimostranti e forze di sicurezza con decine di morti, a causa dell'aumento dei prezzi del gas liquido, in un Kazakistan che è tra i principali produttori di petrolio e gas. Un monito per l'Europa che sta attraversando una grave crisi energetica, con una drammatica carenza di gas naturale e prezzi in rapido aumento.
La denuncia coraggiosa di un vescovo in Nigeria
Monsignor Matthew Hassan Kukah denuncia la violenza in Nigeria e il silenzio del presidente Buhari. Denuncia la scomparsa di centinaia di ragazzi e ragazze, la piaga dei rapimenti. In uno di questi è morto anche un sacerdote, don Luke Adeleke

Gogna pubblica in Cina, anche in Italia a qualcuno piace
Cina, a Jingxi, la polizia in tuta protettiva biologica, ha scortato in processione quattro prigionieri, esponendoli alla pubblica gogna. Avevano violato i confini e dunque anche le norme anti-Covid. Anche in Italia l'idea della pubblica gogna piace.
Memorial chiusa, colpo di spugna sul comunismo
Memorial è tuttora la principale istituzione di studio dei crimini del comunismo. La Corte Suprema russa ha decretato la chiusura della sua branca principale, Memorial Internazionale e un tribunale moscovita quella di Memorial Centro per i Diritti