Lizzano, il dialogo del vescovo non è secondo dottrina
L’intervento del vescovo di Taranto sui fatti di Lizzano, se applicato in tutte le sue conseguenze, impedirebbe di adoperare la Dottrina sociale della Chiesa. È una delle tante stranezze dell’episcopato italiano di oggi.
Il numero 73 dell’Evangelium vitae: maneggiare con cura
Il famoso paragrafo 73 dell’enciclica di Giovanni Paolo II Evangelium vitae (1995) è stato spesso strumentalizzato senza ritegno. La politica del “male minore”, illogica e moralmente insostenibile, è stata spesso fondata nientemeno che sull’insegnamento del magistero espresso in questo paragrafo, il quale invece dice tutto il contrario. Un fatto che i politici cattolici devono tenere a mente.
Le leggi ingiuste non sono norme imperfette. Ecco perché
La cronaca politica di questi ultimi anni - dalla legge Cirinnà al Ddl Zan - è ricchissima di ragionamenti sulla teoria del male minore, che si accompagna a un’errata nuova teologia morale che oggi purtroppo va per la maggiore. Finendo per oscurare la verità sull’esistenza di azioni intrinsecamente cattive.
Ruolo pubblico o presenza della Chiesa in pubblico?
I Pontefici non hanno mai rinunciato a pretendere il ruolo pubblico della Chiesa e a difenderlo, evitando che la religione sia intesa come un fatto privato. Di conseguenza hanno anche sempre condannato un laicismo aggressivo che vuole negare questo ruolo alla Chiesa
Quei laici in politica che tradirono la dottrina
I laici cattolici impegnati nel sociale o in politica hanno talmente acquisito i contenuti dottrinali delle ideologie che dovrebbero invece combattere, ne hanno talmente condiviso i principi che hanno cessato completamente di combatterle e vi collaborano direttamente. Hanno tradito la Dottrina che avrebbero dovuto difendere. Un po' di storia.
Guerra al contante, specchio del nuovo statalismo
Il contante è anche elemento di libertà nella vita familiare, di prossimità, di amicizia, di solidarietà, di quotidianità… tutte forme di relazione economica che hanno bisogno di libertà, di minori controlli perché possano anche essere più efficienti.
Ddl omofobia, un appello
Dichiarazione sulla legge Zan del Coordinamento Nazionale Justitia et Pax per la Dottrina sociale della Chiesa. Si tratta di un Coordinamento che raccoglie 33 Associazioni e Centri culturali d’Italia.
Il reddito universale, la Civiltà Cattolica e la DSC
La Civiltà Cattolica dedica un lungo articolo, a firma del gesuita Gaël Giraud, sulla “retribuzione universale” in riferimento alla proposta fatta da papa Francesco. Vi si richiama la situazione delle terre comuni nel Medioevo, che però non è pertinente fino in fondo. E poi c’è la questione della proprietà privata, che la Civiltà Cattolica vede in modo opposto alla Dottrina sociale della Chiesa.
Razzismo e “diritti” Lgbt, il paragone non tiene
Google sostiene nei suoi articoli ufficiali che la lotta LGBTQ per i “nuovi diritti sessuali” è da paragonare alla lotta dei neri americani contro il razzismo. La stonatura del confronto risulta subito evidente. Il colore della pelle è naturale, i percorsi sessuali LGBTQ non sono naturali. Ciò che ci appartiene per natura ci deve essere riconosciuto, ciò che facciamo per scelta ci deve essere riconosciuto se è naturale oppure non riconosciuto – anche se in privato lo facciamo – perché è innaturale. Il paragone tra razzismo e LGBTQ non tiene per niente.
Oggi chi frena il potere? Il katéchon in pensione
Nella prospettiva del katéchon la Chiesa era in prima linea nella lotta per il trattenimento del potere del mondo e la sua Dottrina sociale era un suo strumento. Sparito il concetto teologico di katéchon chi combatterà più contro questo potere?
La Chiesa e le ingerenze dello Stato: corsi e ricorsi
Nella lunga storia della Chiesa, le ingerenze dello Stato sono state copiose. È sempre stato così e ancora adesso è così. Ci sono solo due differenze. La prima è che quei territori interni alla Chiesa sono già stati ampiamente invasi e rimane ormai ancora poco da invadere. Il secondo è che, contrariamente ad oggi, a quei tempi coloro che resistevano erano in molti e i “novatori” in pochi.
Prestito nazionale, una questione di sussidiarietà
Prestito nazionale coi risparmi degli italiani o prestito dall'Unione Europea? Per la Dsc non ci sono dubbi: il primo, perché garantisce sussidierità e sovranità. Le persone e le famiglie italiane sono prima italiane e poi europee.