Cattolici e protestanti: così lontani, così inconciliabili
Si dice spesso che tra cattolici e protestanti ci si può e ci si deve intendere prima di tutto sulle questioni della giustizia e della pace e sull’impegno comune per una convivenza civile sana. Ma a ben vedere le due fedi orientano l’impegno sociale e politico in due modi molto diversi e credo che nel dialogo bisognerebbe tenerne conto.
Spigolature dalla “Caritas in veritate” di BXVI
Nella Caritas in veritate c’è anche un breve passaggio molto attuale a proposito della difesa dell’ambiente: “bisogna anche sottolineare che è contrario al vero sviluppo considerare la natura più importante della stessa persona umana. Questa posizione induce ad atteggiamenti neopagani o di nuovo panteismo: dalla sola natura, intesa in senso naturalistico, non può derivare la salvezza per l’uomo”.
Camisasca rispolvera la Dottrina sociale. Ma non basta
Il vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca ha rivolto un Discorso alla Città e alla Diocesi dal titolo “I cattolici italiani e la politica”. Degni di nota i tanti riferimenti alla Dottrina sociale della Chiesa, ma lo sguardo "personalista" e generalista rendono il discorso non sufficiente. Sopratuttto tenuto conto che in esso potrebbero riconoscersi anche tanti cattolici favorevoli alla 194.
Persona e personalismi a Montefiascone
Sabato prossimo 23 novembre si terrà il Quarto Convegno di Montefiascone (Viterbo) su “San Tommaso e la Dottrina sociale della Chiesa”, dedicato quest’anno a “Difendere la persona dai personalismi”
Fine vita, trappola gesuitica
Aggiornamenti sociali, la rivista milanese dei Gesuiti, dedica un articolo del numero di novembre al fine vita. La legge non deve più essere giusta, ma condivisa. E l'orizzonte? Deve essere quello della Costituzione. Si gioca sulle parole anche per idratazione e sostegni vitali.
Commissione Segre e l’odio all’odio, se lo Stato educa
Lo Stato neutro rispetto ai valori è costretto ad imporre questa neutralità, che è la sua verità assoluta. Non può fermarsi ad essere neutro, deve imporre la neutralità, deve richiederla anche ai cittadini, li deve educare alla neutralità, perché la neutralità rispetto ai valori è per lo Stato un valore, anzi il valore. E come fare per educare alla neutralità? Educando alla tolleranza verso tutto meno che verso chi dice che non si deve tollerare tutto.
L’educazione secondo Pio XI
Quest’anno compie 90 anni l’enciclica di Pio XI Divini illius Magistri che nel 1929 affrontava in modo sistematico il problema della educazione e della scuola. E che preannunciava come, espulsa la Chiesa dalla pubblica educazione e negato che essa sia “indipendente da qualsiasi potestà terrena, come nell’origine nell’esercizio della sua missione educativa”, dall’educazione verranno espulsi anche i genitori.
Idoli, era dovere dello Stato difendere la vera religione
A difendere la religione cattolica dagli idoli dovrebbero essere solo i due "militi ignoti" della Traspontina oppure dovrebbero impegnarsi anche le leggi stesse e il potere politico? La politica deve riconoscere che il culto degli idoli tra i cittadini della propria comunità politica è dannoso per la stessa vita politica, perché depotenzia l’uso della ragione politica a vantaggio dell’irrazionalismo pagano e sottomette la persona a forze sotterranee. Ecco perché di fronte a quegli idoli anche il potere politico aveva il dovere di intervenire.
Anche a Santo Domingo l’impostazione era diversa
A santo Domingo Giovanni Paolo II propose la “nuova evangelizzazione” che – diceva - “non consiste in un ‘nuovo vangelo’, che deriverebbe sempre da noi stessi, dalla nostra cultura, dalla nostra analisi delle necessità dell’uomo. Perché questo non sarebbe “vangelo”, ma pura invenzione umana e non vi sarebbe in esso salvezza.
Il sinodo dell’Amazzonia contraddice GPII a Puebla
Nell’Instrumentum laboris non si parla mai di dottrina o di verità da annunciare. Giovanni Paolo II a Puebla non aveva certo dato indicazioni di questo genere, tutt’altro. Aveva detto che i Pastori sono “Maestri di Verità” perché “vigilare per la purezza della dottrina, base nell’edificazione della comunità cristiana, è, infatti, insieme con l’annunzio del Vangelo, il primo e insostituibile dovere del Pastore, del Maestro della fede”.
Benedetto XVI ad Aparecida: una luce per oggi
Può essere molto utile, mentre si svolge il Sinodo sull’Amazzonia, rileggere il discorso di Benedetto XVI all’inaugurazione della V Conferenza dei vescovi latinoamericani e dei Caraibi ad Aparecida il 13 maggio 2007. La prima cosa che si nota è una visione provvidenziale e cristiana del processo di evangelizzazione di quel continente.
Sinodo: due quadri teologici in lotta
La lettura dell’Instrumentum laboris del sinodo sull’Amazzonia non lascia adito a molto dubbi sul tema: al sinodo si scontreranno due quadri teologici opposti.