Il vescovo Crepaldi e le profanazioni del Natale
Questo Natale, come ha ampiamente documentato la Nuova Bussola, è stato funestato da profanazioni e bestemmie oltre che dalla distruzione di numerosi presepi nelle chiese. Non sono stati tanti i vescovi che hanno denunciato queste volgarità da parte di un ateismo ridotto ad azione terroristica. Spesso prevale ancora la convinzione che sia meglio evitare di condannare e di contrapporsi. Per fortuna, però, qualche alto esponente della Chiesa cattolica ha reagito. Tra di essi il vescovo di Trieste, Mons. Giampaolo Crepaldi.
“Astro del ciel” e la Dottrina sociale
“Luce dona alle menti, pace infondi nei cuor”. “Astro del ciel” può riportare le questioni di Dottrina sociale dentro la sapienza della fede, dalla quale sono spesso tirate fuori per farne solo questioni umane, troppo umane.
Le Sardine e il vero senso della società civile
Qual è l’ordine delle cose cui il movimento delle Sardine vorrebbe servire? La risposta è difficile a darsi se si parte dal presupposto che la bontà di un movimento della società civile stia solo nel suo protagonismo, ossia nella capacità di riempire piazze.
A cosa hanno ridotto la “teologia pubblica”
La Dottrina sociale della Chiesa può essere anche chiamata “teologia pubblica”. Essa è teologia morale, come ha chiarito Giovanni Paolo II, ma ciò non significa che riguarda solo i comportamenti etici individuali nell’ambito politico.
Cattolici e protestanti: così lontani, così inconciliabili
Si dice spesso che tra cattolici e protestanti ci si può e ci si deve intendere prima di tutto sulle questioni della giustizia e della pace e sull’impegno comune per una convivenza civile sana. Ma a ben vedere le due fedi orientano l’impegno sociale e politico in due modi molto diversi e credo che nel dialogo bisognerebbe tenerne conto.
Spigolature dalla “Caritas in veritate” di BXVI
Nella Caritas in veritate c’è anche un breve passaggio molto attuale a proposito della difesa dell’ambiente: “bisogna anche sottolineare che è contrario al vero sviluppo considerare la natura più importante della stessa persona umana. Questa posizione induce ad atteggiamenti neopagani o di nuovo panteismo: dalla sola natura, intesa in senso naturalistico, non può derivare la salvezza per l’uomo”.
Camisasca rispolvera la Dottrina sociale. Ma non basta
Il vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca ha rivolto un Discorso alla Città e alla Diocesi dal titolo “I cattolici italiani e la politica”. Degni di nota i tanti riferimenti alla Dottrina sociale della Chiesa, ma lo sguardo "personalista" e generalista rendono il discorso non sufficiente. Sopratuttto tenuto conto che in esso potrebbero riconoscersi anche tanti cattolici favorevoli alla 194.
Persona e personalismi a Montefiascone
Sabato prossimo 23 novembre si terrà il Quarto Convegno di Montefiascone (Viterbo) su “San Tommaso e la Dottrina sociale della Chiesa”, dedicato quest’anno a “Difendere la persona dai personalismi”
Fine vita, trappola gesuitica
Aggiornamenti sociali, la rivista milanese dei Gesuiti, dedica un articolo del numero di novembre al fine vita. La legge non deve più essere giusta, ma condivisa. E l'orizzonte? Deve essere quello della Costituzione. Si gioca sulle parole anche per idratazione e sostegni vitali.
Commissione Segre e l’odio all’odio, se lo Stato educa
Lo Stato neutro rispetto ai valori è costretto ad imporre questa neutralità, che è la sua verità assoluta. Non può fermarsi ad essere neutro, deve imporre la neutralità, deve richiederla anche ai cittadini, li deve educare alla neutralità, perché la neutralità rispetto ai valori è per lo Stato un valore, anzi il valore. E come fare per educare alla neutralità? Educando alla tolleranza verso tutto meno che verso chi dice che non si deve tollerare tutto.
L’educazione secondo Pio XI
Quest’anno compie 90 anni l’enciclica di Pio XI Divini illius Magistri che nel 1929 affrontava in modo sistematico il problema della educazione e della scuola. E che preannunciava come, espulsa la Chiesa dalla pubblica educazione e negato che essa sia “indipendente da qualsiasi potestà terrena, come nell’origine nell’esercizio della sua missione educativa”, dall’educazione verranno espulsi anche i genitori.
Idoli, era dovere dello Stato difendere la vera religione
A difendere la religione cattolica dagli idoli dovrebbero essere solo i due "militi ignoti" della Traspontina oppure dovrebbero impegnarsi anche le leggi stesse e il potere politico? La politica deve riconoscere che il culto degli idoli tra i cittadini della propria comunità politica è dannoso per la stessa vita politica, perché depotenzia l’uso della ragione politica a vantaggio dell’irrazionalismo pagano e sottomette la persona a forze sotterranee. Ecco perché di fronte a quegli idoli anche il potere politico aveva il dovere di intervenire.