Chiesa e scuola: alle radici del problema
Si può negare la “Regalità sociale di Cristo” in due modi: uno morbido mediante la rivendicazione della laicità ed autonomia della scuola; uno duro mediante la lotta della scuola contro al religione cattolica: non ci si ferma però mai al primo stadio, alla lunga si arriva sempre anche al secondo.
La Sea Watch3, Antigone e la Dottrina sociale della Chiesa
La vicenda della nave “Sea Watch 3” non rientra minimamente nelle direttive della Dottrina sociale della Chiesa e non può essere difesa a partire da essa. Non è l’atto di una nuova Antigone.
La Caritas in veritate critica il sinodo sull’Amazzonia
Il pluralismo religioso e la salvaguardia dell’ambiente sono due tematiche oggi molto sentite. Il prossimo sinodo sull’Amazzonia è indirizzato ad esasperarle. Secondo l’instrumentum laboris del sinodo le popolazioni primitive dell’Amazzonia avrebbero una religiosità che le aiuta a mantenere un buon rapporto con la natura e per questo possono e debbono essere di esempio anche per noi e addirittura “convertire” i cristiani a quei loro valori. In questo caso l’accoglienza delle altre religioni e perfino del paganesimo animista andrebbe di pari passo con una visione equilibrata dell’ambiente. Accoglienza religiosa e accoglienza ecologica sarebbero in quel paganesimo primitivo due facce della stessa medaglia.
Il nuovo totalitarismo ecologista
L’ecologia diventa onnipotente e planetaria. Essa ingloba tutte le sapienze, tutte le morali, e diventa la prima dispensatrice di regole per l’uomo fuso nel grande tutto.
Il Sinodo dell'Amazzonia bypassa Benedetto XVI
Benedetto XVI sosteneva che le religioni del mito, le religioni pagane, erano forme umane di esorcizzazione del pericolo dell’esistenza, tramite la protezione di qualche divinità contro altre divinità. La religione cristiana invece è la religione del Logos. Le religioni dei popoli indigeni citate nell'Instrumentum laboris del Sinodo dell'Amazzonia hanno tutte le caratteristiche che Ratzinger attribuiva alle religioni del mito.
Il vescovo di Vicenza, il non giudicare e la DSC
Se applicassimo le indicazioni del vescovo di Vicenza sul gay pride («Non giudicare») dovremmo dichiarare “chiusa per demolizione” la Dottrina sociale della Chiesa.
Non strumentalizziamo la Pentecoste
Anche quest’anno alla Festività della Pentecoste, celebrata domenica scorsa, si è assistito ad una sua interpretazione politica.
Le dita nelle nostre piaghe
Con la proposta di un esame di coscienza l’Arcivescovo Crepaldi ci invita a mettere le dita nelle nostre piaghe.
La teologia della creazione vive e lotta insieme a noi
Da tempo nella teologia cattolica c’è il vuoto della teologia della creazione a causa della teologia di Karl Rahner e la filosofia esistenzialistica. Un libro spiega che è ancora valida.
La nuova pastorale sociale come agenzia di intermediazione
La pastorale sociale propsta dalla rivista dei Gesuiti è senza Cristo, riduce la Chiesa ad agenzia sociale, la espone alle ideologie, la concentra sui metodi anziché sui contenuti, ne orizzontalizza l’operato cessando di essere evangelizzazione per diventare umanesimo, interpreta il conflitto sempre come positività da mediare, non ammette dei mali intrinseci nei cui confronti non esiste mediazione possibile, collabora con tutto e con tutti e, nel cercare l’unità nella diversità, finisce per accettare ogni diversità, anche quelle inaccettabili.
Europeismo come ideologia, parola al vescovo
In vista del voto per il Parlamento dell’Unione Europea di domenica prossima 26 maggio proponiamo alla riflessione alcuni passaggi della Lectio magistralis tenuta dall’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi a Milano il 6 aprile scorso in occasione della Giornata della Dottrina sociale della Chiesa.
Dimmi che parole usi e ti dirò in cosa credi
Le parole esprimono i concetti. Quando non si usa più una parola è perché non si considera più vero ed attuale il concetto corrispondente. Quando si usano nuove parole è per far passare nuovi concetti. Così dal magistero sono scomparse: adulterio, castità e disordine.