Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Alessio a cura di Ermes Dovico
MEDIO ORIENTE

Siria, l'intervento di Israele al fianco dei drusi

Violenta offensiva delle forze governative siriane ai danni di drusi e cristiani. I primi godono dell'appoggio di Israele che ieri infatti ha mandato gli aerei a colpire le forze governative, compreso il quartier generale a Damasco.

Esteri 17_07_2025
Raid aereo israeliano su Damasco (La Presse)

Secondo le ultime stime fornite dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, le vittime civili degli scontri tra tribù beduine, forze governative e residenti drusi nella regione di Suwayda ammontano a più di 150.

Gravi perdite (secondo le fonti almeno 200) si sono registrate anche tra le truppe di Hts: Israele ha bombardato per tutta la giornata di martedì – e mentre scriviamo ha appena sferrato un attacco aereo sul quartier generale di Hts nel centro di Damasco - le truppe governative a Suwayda, ree di aver sconfinato nel territorio occupato da Israele stessa, dove da accordi nessun uomo armato oltre ai soldati di Idf deve entrare. Ricordiamo che tra Israele e la Siria di Al Sharaa esiste un accordo di "normalizzazione" che, almeno secondo l'inviato Usa per la Siria Tom Barrack, fino agli episodi di Suwayda procedeva spedito verso il completo perfezionamento. Ora Netanyahu avverte Al Sharaa che i bombardamenti israeliani aumenteranno di intensità se Hts non si ritirerà dalla regione.  Dal canto suo, Barrack ha dichiarato che Washington è in contatto con tutte le parti in causa, «per navigare verso la calma e l'integrazione». 

Secondo il Premier Israeliano il motivo dei bombardamenti, oltre alla "demilitarizzazione della zona" occupata da Idf è il soccorso alle comunità druse, che si sarebbero messe sotto la protezione di Israele da quando lo Stato Ebraico ne occupa il territorio. Vero è che nello Stato di Israele la comunità drusa è ben rappresentata: secondo fonti dell'Idf civili drusi hanno attraversato il confine a Majdal Shams e hanno raggiunto Suwayda in soccorso alla comunità locale. Anche dal Libano sono partiti giovani della comunità drusa alla volta di Suwayda, in particolare dalla zona di Aley e Tripoli, dove si sono registrati scontri tra drusi e simpatizzanti di Hts.

Per tutta la giornata di martedì si sono susseguite da Suwayda notizie confuse e contraddittorie: i capi religiosi drusi si sono arresi e hanno aperto ad Hts la porta della città; no, le milizie filogovenative sono entrate con la forza; il governo ha dichiarato il Cessate il fuoco; lo sheikh Hikmat al-Hajri ha smentito la resa e ha incitato a combattere contro  le barbare uccisioni di civili ad opera delle milizie governative; i drusi hanno ripreso le armi. A quel che si sa, nella regione sono stati giustiziati sommariamente più di venti civili tra cui una dottoressa con tre membri della sua famiglia, un anziano sheikh, due adolescenti di 13 e 17 anni e sei membri di una stessa famiglia tra cui tre fratelli uccisi davanti alla madre, costretta ad assistere all'esecuzione.

Sembra che gli ultimi scontri, mentre scriviamo ancora in corso, siano il risultato della rabbia della popolazione per le atrocità commesse dalle milizie governative: oltre alle uccisioni di civili disarmati, sono stati documentati stupri, violenze gratuite, furti, saccheggi, incendi e devastazioni di ogni tipo. Uomini di Hts hanno aperto la caccia agli abitanti dei villaggi intorno a Suweyda, prevalentemente drusi e cristiani, non risparmiando nessuno. Le forze governative hanno dato alle fiamme la chiesa greco-ortodossa del villaggio di Al Hawra, la cui comunità ha lanciato un drammatico appello via social: "ci stanno bruciando". Secondo l'associazione Aiuto alla Chiesa che soffre, nel villaggio di al Soura al Kabira sono state incendiate circa quaranta abitazioni appartenenti a cristiani, e stessa sorte è toccata alla chiesa greco-melchita di San Michele. Circa settanta abitanti del villaggio, rimasti senza casa,  hanno trovato rifugio nella parrocchia della città di Shahba. Anche il vicino villaggio cristiano di Al-Mazraa è stato dato alle fiamme.

Una violenza particolarmente odiosa perpetrata invece ai danni della comunità drusa, in particolare degli uomini fatti prigionieri dai miliziani di Hts, è il taglio di barba e baffi. Decine di video messi in rete dagli stessi soldati governativi mostrano miliziani armati di lametta mentre radono a mo' di scherno le guance di anziani, feriti e persino di cadaveri. Ancora una volta Al Sharaa non ha potuto, o voluto, fermare le violenze dei suoi affiliati.

Mentre Idf bombarda Suwayda, le forze di occupazione israeliane in Libano hanno lanciato un attacco a un cantiere nel governatorato di Baalbek - Hermel, nord est del Paese, uccidendo 12 persone, tra cui 7 cittadini siriani di un campo profughi lì vicino; più o meno contemporaneamente,  Idf ha ucciso 30 persone a Gaza, un giorno dopo averne uccise 78.